Il Vaticanese

Visita della Conferenza Episcopale dell’Iran alla Basilica di S. Marco al Campidoglio

presuli iran visita san marco al campidoglioa cura della Redazione/

Roma 23 novembre 2018 – In Visita “ad Limina Apostolorum” i Presuli della Conferenza Episcopale dell’Iran sono stati questa mattina ricevuti dal Santo Padre. Subito dopo, essi si sono recati alla nostra Basilica di S. Marco per venerare i Santi Martiri Persiani Abdon e Sennen, le cui Insigni Reliquie sono nella Confessione della Basilica. Come Parroco, -ha dichiarato Mons. Renzo Giuliano– ho ricevuto ed accompagnato l’Arcivescovo di Teheran dei Caldei, il Vescovo di Ispahan degli Armeni e l’Amministratore Apostolico di Ispahan dei Latini, avendo l’onore di riprendere con loro la memoria degli Atti dei Martiri riguardanti Abdon e Sennen e collocarli nell’amore che questa Basilica, ad iniziare dai tempi di Papa Gregorio IV, ha avuto e continua ad avere in questa santa custodia. I Presuli hanno posto attenzione a tutti i numerosi particolari che nella Basilica richiamano figurativamente i due Martiri persiani che nei primi secoli della Chiesa hanno ricevuto grande devozione, dopo il loro martirio ricevuto qui in Roma.

Mons. Renzo Giuliano Parroco Basilica San Marco Evangelista al Campidoglio

Ho condotto i Presuli dell’Iran dentro l’ambulacro della Confessione -continua Don Renzo Giuliano- dove dal 1948, dopo la loro riesumazione e studio fatti con il permesso dell’allora Cardinale Titolare Elia dalla Costa, riposano le Reliquie di Abdon e Sennen; qui la spirituale curiosità di questa Conferenza episcopale si è tradotta in preghiera di lode a Dio e di intercessione a questi Santi. Questo luogo, abitualmente chiuso, entrandovi, coinvolge per la sua memoria di area archeologica cristiana che riporta ai primi eventi di testimoniante fede della Chiesa. La grazia di una visita “ad limina Apostolorum” ed unitamente “ad limina Martyrum” ha un profondo fascino di efficacia spirituale e di ripreso vigore apostolico. La nostra Basilica di San Marco ringrazia per questa autorevole e familiare visita, unendosi alle speranze delle comunità dell’Iran.

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