Via Crucis 2013 – Ore 21.08 Papa Francesco è arrivato sul colle Palatino per la sua prima Via Crucis. Il Papa in realtà non segue il percorso della Via Crucis. Attende l’arrivo al terrazzo del Palatino. Lo ha già annunciato Padre Federico Lombardi, spiegando che la via Crucis al Colosseo dura orientativamente un’ora e mezzo e il Papa potrebbe parlare anche improvvisando, dato che non è nuovo a Bergoglio, come si è visto anche in questi giorni di inizio Pontificato.
Il Colosseo è abbracciato da fedeli provenienti da tutto il mondo, con fiaccole accese che con semplicità e fede illuminano la notte. Portano la Croce per la prima e l’ultima Stazione il Cardinale Vallini; per la II e la III, due famiglie, una italiana e una indiana; per la IV e la V gli operatori dell’Unitalsi, che accompagnano anche una persona disabile. Per la VI e la VII Stazione a portare la croce sono due seminaristi cinesi; per la VIII e la IX sono due frati della Custodia di Terra Santa; per la X e la XI Stazione, due religiose nigeriane, per l’Africa, e due religiose del Libano; nella XII e XIII Stazione ci sono due giovani del Brasile, Paese che ospiterà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Le torce ai lati della Croce sono portate da due giovani italiani della diocesi di Roma e da due libanesi. Quest’anno i testi delle meditazioni – lo ricordiamo – sono stati redatti da alcuni giovani libanesi, sotto la guida del Patriarca Bechara Boutros Rai. Parte dei testi sacri sono affidati alla lettura dell’attrice Lina Sastri e Orazio Coclite.
Ore 21.25 – Prende avvio la prima stazione di Gesù condannato a morte. Davanti a Pilato detentore del potere, Gesù avrebbe dovuto ottenere giustizia ma Pilato condannò un innocente per interessi personali e politici, consegnandolo alle sofferenze della croce. Nel mondo contemporaneo molti sono i Pilato che impegnano la loro autorità per colpire i deboli e utilizzano il potere per calpestare la dignità e la vita.
Nella seconda stazione Gesù si è caricato della croce. Dal Vangelo secondo Marco spogliarono Gesù della porpora, gli fecero indossare le loro vesti e lo condussero fuori per crocifiggerlo. I soldati pensano di avere potere su di lui ma è Gesù il Salvatore. Anche oggi i valori vengono soffocati. Ti affidiamo i popoli, in particolare l’Oriente martoriato che porta con te la croce della speranza, tutti coloro che sono smarriti perché con te ritrovino la speranza.
Nella terza stazione Gesù cade per la prima volta. Non permettere Gesù che vengano presi in considerazione solo parti di argomenti, scientifici o tecnologici ma che l’uomo consideri sempre la totalità.
Nella quarta stazione Gesù incontra la madre. A Maria una spada trafiggerà l’anima affinché siano svelati i segreti per molti. Ferito e sofferente, portando l’umanità sulle spalle, Gesù incontra Maria, la prima discepola che ha ascoltato la parola del Maestro, che l’ha incontrato senza comprendere, che ha detto si, in una ricerca costante del suo volto, nella meditazione della parola. Credeva di essere lei a cercarlo ma invece era Dio che cercava lei. Da una comune sofferenza, di Gesù e Maria, nasce una comunità nuova. Madre di Dio fai salire la nostra preghiera al figlio diletto perché perdoni i nostri peccati. Signore nelle nostre famiglie proviamo le sofferenze causate dai genitori ai figli e viceversa, fa che in questi tempi difficili sia tu il sostegno, la serenità, restituendo loro l’immagine della santa famiglia di Nazareth.
Nella quinta stazione Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce. Dal vangelo secondo Luca si dice che fermarono Simone per aiutare Gesù a portare la croce. L’incontro e’ silenzioso, in una lezione di vita dove Dio non vuole la sofferenza ma accogliere nella fede. Signore tu hai coinvolto l’uomo a portare la croce. Simone di Cirene ci assomiglia, ci si può inchiodare alla sedia, ci si può legare la lingua ma non rubare la sete di verità e di libertà. Signore vogliamo essere tuoi discepoli e portare con te la croce.
Nella sesta stazione Veronica aiuta Gesù e gli asciuga il volto. La Veronica ti ha cercato in mezzo alla folla e ti ha trovato mentre il tuo dolore era al culmine, un piccolo gesto che esprimeva amore per te e che e’ rimasto impresso nella memoria cristiana. La Veronica ci ricorda che tu sei presente in ognuno che soffre, per sostenere chi e’ debole. Signore tu ci insegni che una persona ferita e dimenticata rimane presenza nascosta nel mondo. Preghiamo per quanti cercano il tuo volto e lo trovano nei poveri e per quanti sono esposti allo sfruttamento.
Nella settima stazione Gesù cade per la seconda volta. Si fanno beffa di me, scuotono il capo. Gesù e’ solo sotto il peso esteriore e interiore della croce ma viene rialzato dalla forza dell’amore che può tutto. Signore riconosciamo cosi’ tante situazioni, tra cui quelle vicende che conducono ai conflitti religiosi, dove fa che un raggio luminoso conduca alla verità in un Dio solo. Fa che ciascuna religione viva nel rispetto per l’altra, cosi che tutte possano contribuire per il bene comune. Fortifica i cristiani del medioriente affinchè siano i testimoni del tuo amore universale.
Nell’ottava stazione Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono per lui. Dal Vangelo secondo Luca. Lo seguiva una grande moltitudine di uomini e donne ma Gesù si rivolse loro e disse ‘non piangete su di me ma su di voi e sui vostri figli’. Le donne piangono sofferenze senza speranza, ove il legno e’ mezzo di redenzione e di salvezza. Gesù dona la sua vita in riscatto di molti, asciugo’ le lacrime delle donne di Gerusalemme aprendo loro gli occhi alla verità pasquale. Il nostro mondo e’ pieno di donne afflitte, Gesù sii il balsamo delle loro ferite. Gesù tu hai elevato la dignità di ogni donna, con l’incarnazione ed hai elevato il genere umano. Fa che il nostro percorso sia sempre un cammino di speranza, con te che sei rifugio della nostra vita.
Nella nona stazione Gesù cade per la terza volta. Per la terza volta Gesù cerca di rialzarsi raccogliendo le forze che gli restano, rifiutando di farsi schiacciare dal peso e cadere in tentazione. Ha assunto la natura umana. La Chiesa caro Gesù, nata dal tuo fianco aperto, e’ oppressa dalle divisioni. Fa che Chiesa d’Oriente e Occidente siano una cosa sola, come il padre con te. Concedici la saggezza e l’umiltà per rialzarci e avanzare sulla via della verità e dell’amore. Donaci di rinunciare alla mentalità di divisione perche’ non venga resa vana la luce di Cristo.
Nella decima stazione Gesù e’ spogliato delle vesti. Nella pienezza dei tempi tu ci hai rivestito della nostra umanità, tu cammini in mezzo a noi e coloro che toccano i lembi del tuo abito guariscono. Hai permesso che il velo della tua carne si strappasse. Pensavamo di realizzarci da soli ma tu, nel tuo amore infinito, ci hai rivestito di dignita’. Fa che coloro che credono in te possano svelare la vera novella. Gesù strappa in noi il velo che ci separa da noi stessi e invita a rivestire l’uomo nuovo del battesimo, proclamando che tu sei il solo vero Dio che guida la storia.
Nella undicesima stazione Gesù e’ sulla croce. Le due mani che hanno benedetto l’umanità, i piedi che hanno camminato sono ora sospesi tra cielo e terra, mentre i tuoi occhi, che hanno guarito i malati, fissano il cielo. Gesù, ogni colpo di martello risuona come un battito di cuore immolato. Il tuo amore Gesù ha riempito l’universo. Nelle tue mani trafitte e nelle piaghe ritroviamo il perdono. Ti preghiamo per tutti i giovani, vittime della droga, delle sette e delle perversioni. Salvali tu nostro Salvatore.
Nella dodicesima stazione Gesù muore sulla croce. Gesù gridando a gran voce ‘Padre nelle tue mani consegno il tuo spirito’ spira. Dall’alto della croce un grido di abbandono alla morte e un grido nel parto della vita. Anche noi affrontiamo le sfide di questo mondo, sentiamo che le ombre ci fanno vacillare ma fa, Gesù, che tutti coloro che dicono di essere morti ieri con te vivano, siano sepolti e oggi risuscitino insieme a te. Insegnaci a rivolgerci verso l’Altissimo. Preghiamo perché tutti coloro che predicano l’aborto comprendano. Pensiamo a tutti coloro, ad esempio, che anche con l’eutanasia mettono in pericolo la vita umana, preghiamo perché costruiscano civiltà della vita e dell’amore.
Nella tredicesima stazione Gesù e’ deposto dalla croce e consegnato alla madre. Gesù vedendo la madre e il discepolo disse ‘donna ecco tuo figlio poi disse al discepolo ecco tua madre’. Coloro che ti amano restano accanto a te e conservano la tua voce. O Maria, tra le tue mani poniamo la nostra terra, che soffre nei suoi figli. Sembra che nulla possa sopprimere il terrorismo, l’odio. Di fronte alle tue mani noi ci prostriamo, concedici la pace. Preghiamo per le vittime della violenza, in medioriente, preghiamo perché gli sfollati possano tornare nelle loro terre. Fa che il sangue sia un segno di un nuovo oriente, recuperando i valori di civiltà ed umanità.
Nella quattordicesima stazione Gesù e’ riposto nel sepolcro. Nicodemo prende il corpo e se ne prende cura. Gesù si abbandona e si unisce agli uomini. Accettare le difficoltà, gli eventi dolorosi della vita, ad esempio, è una cosa che dovremmo fare. La morte esige la fede, una pietra viva. La pietra e’ come quella del sepolcro, che viene ribaltata, incentivando tutti a camminare nella vita nuova, la vita che ci e’ stata data in abbondanza. Fa che siamo figli della luce e non delle tenebre. Per quanti hanno perso la speranza perché credano sulla vittoria del peccato e della morte.
Tutti attendono le parole di Papa Francesco: “Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio di avere partecipato numerosi qui e ringrazio chi ha partecipato, in particolare, i malati, per mezzo dei media. Non voglio aggiungere tante parole. In questa notte deve rimanere una sola parola: la croce, con cui Dio ha risposto al male del mondo. Ci sembra che Dio sia in silenzio ma la sua risposta al male del mondo e’ la croce di Cristo, che e’ amore, perdono. Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato ma non da Dio ma da me stesso. Gesù non condanna ma salva. La parola della croce e’ la risposta al male che continua ad agire intorno a noi. I cristiani devono rispondere al male con il bene. Sono i fratelli del Libano, che ringraziamo, ad avere composto questi testi. In Libano abbiamo visto nell’incontro con Benedetto XVI l’amicizia dei fratelli musulmani, un segno di speranza per il mondo intero. Camminiamo insieme sulla via della croce, portando nel cuore questa parola di amore e perdono, portando con noi Gesù che ci ama tanto e che e’ tutto amore“.
Alle 23.00 circa la Via Crucis si e’ conclusa. Appuntamento a domani per la veglia pasquale alle ore 22.30 in piazza San Pietro.
Viviana Normando