Di fronte all’indebolimento della autorita’ finanziarie mondiale, a cominciare dalla Fondo Monetario Internazionale, e all’aggravarsi della crisi economica, il Vaticano auspica la creazione di una Banca Centrale Mondiale e l’istituzione di una ”tassazione delle transazioni finanziarie” a livello globale per creare ”una riserva mondiale, per sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonche’ il risanamento del loro sistema monetario e finanziario”. E’ quanto si legge nel documento ”Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorita’ pubblica a competenza universale”, elaborato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
Sulla scorta dei suggerimenti contenuti nella enciclica di papa Benedetto XVI ‘Caritas in veritate’, il documento parte dalla constatazione del ”graduale venire meno dell’efficienza delle istituzioni di Bretton Woods, a partire dai primi anni Settanta”, a partire dal Fondo Monetario Internazionale, che ”ha perso un carattere essenziale per la stabilita’ della finanza mondiale, quello di regolare la creazione complessiva di moneta e di vegliare sull’ammontare di rischio di credito assunto dal sistema”. Inoltre, l’abitudine degli ultimi decenni di decidere la ”politica economica e finanziaria all’interno di club e di gruppi più o meno estesi di Paesi piu’ sviluppati”, come il G7 o il G20, ”non sembra rispettare pienamente il principio rappresentativo, in particolare dei Paesi meno sviluppati o emergenti”, in un’epoca in cui manca ancora un ”corpus minimo condiviso di regole necessarie alla gestione del mercato finanziario globale”.
Di qui la proposta di creare una ”sorta di ‘Banca centrale mondiale’ che regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari, alla stregua delle Banche centrali nazionali”, che permetta di ”riscoprire la logica di fondo, di pace, coordinamento e prosperità comune, che portarono agli Accordi di Bretton Woods, per fornire adeguate risposte alle questioni attuali”.
Il Vaticano invita inoltre la comunità internazionale a riflettere sull’introduzione di ”misure di tassazione delle transazioni finanziarie” globali, da attuare ”mediante aliquote eque, ma modulate con oneri proporzionati alla complessità delle operazioni”. ”Una tale tassazione – si legge nel documento – sarebbe molto utile per promuovere lo sviluppo globale e sostenibile secondo principi di giustizia sociale e della solidarieta’; e potrebbe contribuire alla costituzione di una riserva mondiale, per sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonche’ il risanamento del loro sistema monetario e finanziario”