Il Vaticanese

Iraq: Martirio Invisibile. On Line l’incontro tra Fabio Gallo e Mons. Philip Naijm

Mons. Philip Najim

Vaticanese.it – Dalla conversazione tra il fondatore della Carta della Pace e il Procuratore del Patriarcato di Babilonia dei Caldei presso la Santa Sede emerge il dato concreto secondo il quale la società moderna con i suoi strumenti di comunicazione può sollecitare i processi di pace e la tutela dei Diritti dell’Uomo, in ogni parte del mondo.

La velocità con la quale viaggia la notizia oggi e la capacità unificatrice della rete rendono oggi possibile un meccanismo ieri impossibile. Lo sviluppo di un’alta coscienza comune che condanna i crimini e crea consenso politico.

L’incontro tra Fabio Gallo e Mons. Filipp Naijm si è tenuto nella sede del Patriarcato di Babilonia dei Caldei. Mons. Filipp Naijm è iracheno e ricopre anche il delicatissimo ruolo di  Visitatore Apostolico di Benedetto XVI per l’Europa. Alcuni istanti della lunga conversazione sono stati volutamente ripresi per affidarli alla rete come testimonianza di un popolo, quello dei Caldei in Iraq, sottoposto dalla guerra e dall’irrefrenabile azione terroristica ad una lenta agonia che rischia la totale diaspora e la scomparsa dell’identità culturale dell’antico popolo caldeo, culla di antichissima civiltà. Solo pochi anni addietro entrava in rete l’imperativo di Giovanni Paolo IIMai più guerre!”  Poi, tra gli orrori, il rapimento e l’assassinio dell’Arcivescovo di Mosul Faraj Rahho. Nell’ambito delle proprie attività istituzionali la Fondazione “Paolo di Tarso” e il Gruppo ComunicareItalia hanno accolto l’appello di Benedetto XVI con il quale il Pontefice chiede la massima attenzione della Stampa su quanto il popolo Caldeo sta subendo. Ciò per esportare in rete e nelle coscienze della società mondiale la notizia della gratuita crudeltà inflitta a cattolici e non solo nella più palese violazione dei Diritti dell’Uomo. “Diffondere, portare a conoscenza, fare luce – afferma Fabio Gallo – è il compito della rete e della stampa in generale che così facendo compie il miracolo della democrazia”.

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