Il sermone da tutti atteso a San Remo, da parte del molleggiato tanto da far schizzare lo share a livelli stratosferici, ha comportato uno strascico di polemiche che ha consentito a tutti di esternare il proprio pensiero, condividendo la polemica ritorsiva contro l’Avvenire e Famiglia Cristiana, o demonizzando la richiesta di chiusura dei giornali, quasi fossero portatori solo di politica spicciola e di abbandono del Verbo.
Abbiamo così assistito a reazioni talvolta scomposte da ambedue le parti, quando tutto doveva invece essere riportato nel giusto alveo, forse con un sorriso di sufficienza, considerato il livello culturale grossolano e sommario di Celentano che, pur credente a modo suo, non ha mai letto né l’Avvenire, né Famiglia Cristiana, perché altrimenti avrebbe appreso il forte insegnamento teologico filosofico sul concetto vero di Paradiso.
Ma, come sempre, anche questo spiacevole episodio, che ha comportato ulteriore notorietà al cantante e quattrini, con le nuove canzoni cantate, per supplire alla carità esternata pubblicamente, ha un lato positivo ed il merito è di Celentano, quello di aver fatto riflettere milioni di spettatori su Dio durante un spettacolo di canzoni in un’epoca di secolarismo galoppante. E questo per la salvezza dell’uomo conta.
Giovanni Borrelli