E’ uno degli ambienti più “segreti” del conclave, la Camera lacrimatoria, una piccola stanza sulla sinistra dell’altare della cappella Sistina, dove dopo l’accettazione all’elezione, il nuovo papa si reca per vestire i paramenti bianchi e rossi. Una stanza che prende il nome dalle lacrime che i papi nel corso della storia hanno versato appena eletti, sicuramente per l’emozione, forse anche per la tensione accumulata e le preoccupazioni del “peso” dell’incarico.
E’ un piccolo locale antico (di solito non accessibile, ma reso pubblico dalle foto dell’Osservatore Romano) con il soffitto a volte a crociera, tracce di affreschi alle pareti, arredato con un divano di velluto rosso, tipo dormeuse, un pastorale-crocifisso e una piccola statua della madonna con il bambino, anche questo oggetto molto bello e antico. Il pavimento é in cotto e collega la stanza con la Sistina attraverso uno stretto e lungo corridoio che fornisce l’idea di quanto siano spesse le mura della Cappella. La luce è soffusa, con lampade verso l’alto, e un piccola finestra, schermata da tende e mantovane bianche. Davanti ad una scala in pietra che porta ad un altro passaggio, è stato posizionato lo stender con i paramenti sacri, realizzati dalla storica sartoria Gammarelli, che il Papa dovrà indossare prima di affacciarsi alla loggia delle Benedizioni sulla facciata di San Pietro.
Sotto lo stender sette scatole da scarpe con le diverse misure e una scatola più piccola, probabilmente per le calze. Mentre sul tavolo a lato, addossato al muro, sono messe in ordine camice, scatole con altri paramenti, la fascia con fiocchi dorati, il cordone e lo zucchetto bianco. Sempre sul tavolo ci sono anche due scatoline “preziose”, probabilmente per i gemelli da utilizzare per la camicia. Appesi sullo stender ci sono la mozzetta, la mantellina corta di velluto rosso con bordo di pelliccia bianca, la stola rossa ricamata in oro, e tre diverse misure di talare bianca e di cotta bianca ricamata. Sopra la talare anche il “colletto” bianco rigido. Tutto in attesa del nuovo Papa.
Fonte: www.vatican.va