Il piano interviene sull’utilizzo dei fondi europei e dei cofinanziamenti statali “con l’obiettivo principale di favorire la crescita e l’inclusione sociale” nell’ambito del processo di spending review, l’analisi mirata del bilancio pubblico che ha l’obiettivo di eliminare sprechi e utilizzare meglio le risorse a disposizione.
Sottolineando che gran parte dei fondi sono di provenienza comunitaria, il presidente del Consiglio Mario Monti ha detto che l’Europa non è solo un guardiano dei conti ma “già ora dà certi margini di crescita che spesso non sono utilizzati come in Italia è avvenuto per lungo tempo”.
Ammontano a circa 1 miliardo le risorse destinate ai poveri: 845 milioni (infanzia, anziani, lotta all’abbandono scolastico) più 117 milioni di fondi nazionali per sostenere politiche familiari (asili nido, supporto ai terremotati abruzzesi, adozioni).
Altri 1,498 miliardi sono rivolti alla crescita attraverso iniziative “per i giovani, interventi per promuovere lo sviluppo delle imprese e la ricerca, promozione dell’innovazione dal lato della domanda attraverso bandi commerciali, valorizzazione di aree di attrazione culturale e riduzione dei tempi della giustizia”.