Giovanni Paolo II nella sua visita in Calabria, il 6 ottobre 1984: «Carissimi fratelli e sorelle, la vostra Calabria è stata già nel corso dei secoli una terra di sintesi, dove varie civiltà, che qui si sono incontrate, hanno avuto modo di armonizzare i loro elementi più vitali. Voi siete una popolazione che da millenni è sottoposta a…lle fasi alterne delle vicende umane; siete perciò allenati a sopportare, a reagire ed a risorgere. Sono certo che la vostra volontà, temprata dall’esperienza dei sacrifici più duri, vi consentirà di superare le difficoltà di oggi per preparare un avvenire migliore. Non cedete, dunque, alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse delle vostre capacità umane; apritevi alla collaborazione con tutte le forze sicuramente valide; contate fiduciosamente sulla potenzialità elevante ed unificante del fermento cristiano. Quando le ondate barbariche posero fine all’impero romano, portando distruzione e morte, un uomo della vostra terra, il dotto Cassiodoro, fondo qui, a pochi passi da Catanzaro, il suo celebre Vivarium, nome auspicale, perché fosse un centro di alta spiritualità e insieme di cultura viva, rivolto a salvaguardare il patrimonio greco-romano ed a trasformare pagani e barbari in un nuovo popolo di uomini credenti e liberi. Tutta la vostra cultura è il risultato di una fusione di civiltà lievitate dal cristianesimo. Gli uomini più eminenti della vostra terra, che si sono distinti nel campo del pensiero, della letteratura e dell’arte, si sono costantemente ispirati ai valori religiosi. Ebbene, tutto questo costituisce una ricchezza di famiglia, che non deve essere dispersa, ma gelosamente custodita come patrimonio prezioso lasciatovi dagli avi. Io v’invito caldamente a trasformare queste gloriose tradizioni del passato in stimolo operante per il vostro presente, perché è proprio ispirandovi a questi valori che voi potrete porre le basi più sicure per la rinascita umana e cristiana di questa vostra nobile Regione».