a cura del Direttore Responsabile Viviana Normando/
E’ stata resa nota nella Sala Stampa della Santa Sede e pubblicata la prima Enciclica ‘verde’ di Papa Francesco dal titolo ‘Laudato sì‘. Era stata consegnata da Francesco in San Pietro nel giorno della Pentecoste, festa dello Spirito Santo, il 24 maggio 2015, nel suo terzo anno di Pontificato. Tra i relatori della presentazione ufficiale, moderati da Padre Federico Lombardi, il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il Metropolita di Pergamo John Zizioulas in rappresentanza del Patriarcato Ecumenico e della Chiesa Ortodossa Bartolomeo I e il Professor John Schellnhuber, Fondatore e Direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research.
La prima Enciclica scritta da Papa Francesco servendosi del web e in comunione con tutti i Vescovi del mondo, ai quali ha inviato il testo con un messaggio: “Caro fratello, nel vincolo dell’unità, della carità e della pace in cui viviamo come vescovi, ti invio la mia lettera Laudato si’ sulla cura della nostra cara casa comune, accompagnata dalla mia benedizione. Uniti nel Signore, e per favore non dimenticarti di pregare per me, Franciscus”.
Padre Federico Lombardi ha dichiarato: “Non c’era mai stata fino ad ora un’intensa e prolungata attesa di un singolo documento. L’umanità ha dimostrato di aver desiderato questo documento. La sua pubblicazione rappresenta un momento di particolare rilevanza ecclesiale”. E’ la prima volta che la Chiesa pubblica un documento indirizzato a tutti sulla tutela e salvaguardia dell’ambiente.
La Chiesa d’Oriente e di Occidente unita dall’Enciclica “Laudato si” per il bene comune, “per la cura della casa comune”. Alquanto significativa la presentazione anche da parte del delegato della Chiesa Ortodossa.
Un documento molto atteso dalla Chiesa e dall’Umanità, pubblicato in coordinate tempestive, che ripercorre con citazioni e parametri moderni, il Cantico di Francesco di Assisi, rinnovandone l’appello e il messaggio adeguato ai nostri tempi, invitando il pianeta a puntare a cambiare lo stile di vita a partire dalla quotidianità, “educando all’alleanza tra umanità e ambiente”. Per indicare nuove linee di orientamento e di azione il Papa ha preso come riferimento Francesco di Assisi “perché in lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore”.
IL LAVORO DELLA FONDAZIONE “PAOLO DI TARSO” PER LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI ALL’ACCESSO AL CIBO SANO E AD UN FUTURO SOSTENIBILE
La foto di apertura di DigITALIA BANK è stata scattata dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” ad Assisi, nella Sede di Assisi Pax International, in occasione della consegna della “Carta della Pace per la Tutela della Memoria, dei Diritti Umani e dell’Ambiente“, ideata da Fabio Gallo Responsabile dei Rapporti con le Istituzioni della Fondazione, a Padre GianMaria Polidoro biografo di Francesco di Assisi. La foto ritrae l’Ulivo che venne donato da San Giovanni Paolo II che ebbe molto a cuore i problemi legati all’ambiente. Nello stesso momento in quella occasione sono state illustrate le linee metodologiche che hanno portato la Fondazione “Paolo di Tarso” ad occuparsi della Dieta Mediterranea e della tutela dei Diritti Umani all’ accesso al Cibo Sano, per una sana informazione rivolta a tutti sulla sicurezza alimentare e per uno sviluppo sostenibile dell’ambiente, affinchè il Creato non venga distrutto.
Studi che da Assisi sono andati avanti e hanno consetito alla Fondazione di compiere piccoli passi ma da giganti. Un cammino meticoloso sia dal profilo etico che scientifico, premiato sia dal presidente della Repubblica Italiana che ne ha condiviso le alte finalità, che dal santo Padre che proprio alla sostenibilità dell’ambiente ha dedicato questa sua Enciclica. Il cammino della fondazione Culturale “paolo di Tarso” nel rivolgere la sua massima attenzione ai Diritti Umani all’Accesso al Cibo Sano propone il dialogo intorno ad un’etica reale e non retorica riuscendo a trasformare il modello alimentare della Dieta Mediterranea da un fenomeno culturale ad un evento di politica commerciale che pone sin’anche le grandi società della Federazione Russa a chiedere la collaborazione alla Fondazione per l’istituzione del primo fondo privato internazionale di investimenti dedicato alla produzione di massa di Cibo Sano e ad un mercato che riconosca alle piccole e medie imprese del bacino Euromediterraneo il giusto valore di mercato. Una vera rivoluzione.
Sono stati proprio i lavori della Fondazione che hanno ispirato l’istituzione presso l’Università della Calabria, Dipartimento DiBEST, del primo Master in “Green Economy, Dieta Mediterranea, Sostenibilità Ambientale e Sicurezza Alimentare“, diretto dalla Prof.ssa Luana Gallo Presidente della Fondazione “Paolo di Tarso”. Attualmente la Fondazione “Paolo di Tarso” è impegnata nell’attuazione del suo ultimo progetto: la BIENNALE DELLA DIETA MEDITERRANEA PER I DIRITTI UMANI LA CIBO SANO la cui prima edizione (2016) si svolgerà tra Puglia e Calabria e che vede già al lavoro e uniti in una grande “comunità del fare”, Istituzioni, Enti, Scuole, Università e numerose Nazioni.
Tali argomenti ed azioni sono stati di recente, anche oggetto di formazione in un Seminario sui “Diritti Umani e Diritti dei bambini” presso il Senato della Repubblica Italiana e la Camera dei Deputati, promosso da INPEF, per istruire e far nascere un pool di testimonial in Diritti Umani e nel quale è intervenuta la scrivente nella sua qualità di Direttore Responsabile delle Testate Giornalistiche di proprietà della Fondazione, riunite nel Gruppo ComunicareITALIA, sul tema “Diritto all’informazione e alla verità con le nuove tecnologie” e “Diritti Umani per l’accesso al Cibo Sano”.
Si invita a leggere il testo integrale dell’Enciclica su www.news.va.
Riportiamo di seguito una notizia tratta da LaPresse.
Nella Foto il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson e il Metropolita di Pergamo John Zizioulas – Fonte Internazionale.it, Vincenzo Pinto.
Un’enciclica, La Terra “questa sorella, protesta per il male che gli provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei”. Questo il filo conduttore del documento in 192 pagine del Vescovo di Roma presentato oggi in Vaticano. La prima Enciclica tutta di papa Francesco (la precedente “Lumen fidei” l’aveva ereditata quasi del tutto da Benedetto XVI): con l’incipit ripreso dal cantico delle creature di san Francesco d’Assisi: “Laudato si’, mi’ Signore”.
“Per questo – scrive il Papa nella prefazione del suo lavoro – fra i poveri più abbandonati e maltrattati c’è la nostra oppressa e devastata terra, che geme e soffre le doglie del parto”. Secondo il Pontefice l’ambiente è un bene collettivo patrimonio di tutti e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte la deve amministrare a beneficio di tutti, se non lo facciamo, ci carichiamo nella coscienza il peso di negare l’esistenza degli altri.
CAMBIAMENTI CLIMATICI
“I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità – scrive Papa Francesco. Gli impatti più pesanti probabilmente ricadranno nei prossimi decenni sui Paesi in via di sviluppo. Molti poveri vivono in luoghi particolarmente colpiti da fenomeni connessi al riscaldamento, e i loro mezzi di sostentamento dipendono fortemente dalle riserve naturali e dai cosiddetti servizi dell’ecosistema, come l’agricoltura, la pesca e le risorse forestali. Non hanno altre disponibilità economiche e altre risorse che permettano loro di adattarsi agli impatti climatici o di far fronte a situazioni catastrofiche, e hanno poco accesso a servizi sociali e di tutela”.
INDIFFERENZA DI FRONTE AI RIFUGIATI
“È tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa”. Per Bergoglio “c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadono tuttora in diverse parti del mondo. La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile”.
ESAURIMENTO DELL’ACQUA E DELLE RISORSE PORTA A GUERRE NUCLEARI
“È prevedibile che, di fronte all’esaurimento di alcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni”. Bergoglio sottolinea che “la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, e i rischi diventano enormi quando si pensa alle armi nucleari e a quelle biologiche”. Il Pontefice quindi chiede alla “politica una maggiore attenzione per prevenire e risolvere le cause che possono dare origine a nuovi conflitti”. Per Bergoglio “il potere collegato con la finanza è quello che più resiste a tale sforzo, e i disegni politici spesso non hanno ampiezza di vedute”.
POPOLAZIONE PAGA PREZZO SALVATAGGIO BANCHE
“Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura”. E’ quanto si legge nell’enciclica sul creato Laudato si’ di papa Francesco, presentata oggi alla stampa.
CAMBIAMENTI CLIMATICI
Sui cambiamenti climatici, “degna di nota è la debolezza della reazione politica internazionale. La sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza si dimostra nel fallimento dei vertici mondiali sull’ambiente”. Così Papa Francesco nella sua Enciclica presentata oggi in Vaticano. Per Bergoglio “ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune e a manipolare l’informazione per non vedere colpiti i suoi progetti”. “Se qualcuno osservasse dall’esterno la società planetaria – scrive Bergoglio – si stupirebbe di fronte a un simile comportamento che a volte sembra suicida”.
“Nel frattempo – continua il Papa – i poteri economici continuano a giustificare l’attuale sistema mondiale, in cui prevalgono una speculazione e una ricerca della rendita finanziaria che tendono ad ignorare ogni contesto e gli effetti sulla dignità umana e sull’ambiente”. Secondo Bergoglio quindi “la politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana”.