Il Vaticanese

Per risolvere i problemi della vita bisogna guardare in faccia la realtà

Papa Francesco
Papa Francesco

La vita bisogna prenderla come viene, non come noi vogliamo che venga, pronti, come il portiere di una squadra di calcio, a parare il pallone da qualunque parte arrivi. E senza cedere alla paura o alla tentazione della lamentela, perché Gesù è sempre accanto a ogni uomo, anche e soprattutto nei momenti più difficili. Lo ha detto Papa Francesco nella messa celebrata, la mattina di sabato 13 aprile, nella cappella della Domus Sanctae Marthae.

Tra i presenti, il direttore dei servizi di sicurezza e protezione civile Domenico Giani con i familiari, agenti del corpo della Gendarmeria e dei Vigili del fuoco, la madre di monsignor Alfred Xuereb e alcuni disabili che stanno partecipando a un convegno in Vaticano.

Nel passo degli Atti degli apostoli (6, 1-7), proclamato nella prima lettura, «c’è un pezzo, ha spiegato il Pontefice, della storia dei primi giorni della Chiesa: la Chiesa cresceva, aumentava il numero dei discepoli », ma «in questo momento incominciano i problemi». Infatti, «quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica» perché nell’assistenza quotidiana venivano trascurate le vedove. «La vita, ha proseguito, non è sempre tranquilla e bella» e «la prima cosa che fanno è mormorare, chiacchierare uno contro l’altro: “Ma, guarda, c’è questo …”. Ma questo non porta ad alcuna soluzione, non dà soluzione»..Invece «gli apostoli, con l’assistenza dello Spirito Santo, hanno reagito bene. Hanno convocato il gruppo dei discepoli e hanno parlato. È il primo passo: quando ci sono difficoltà, bisogna guardarle bene, prenderle e parlarne. Mai nasconderle. La vita è così. La vita bisogna prenderla come viene, non come noi vogliamo che venga». È «un po’, ha detto Papa Francesco ricorrendo a una metafora efficace e a lui cara, come il portiere della squadra, no?, che prende il pallone da dove viene. Questa è la realtà». Gli apostoli, dunque, «hanno parlato tra loro e hanno fatto una bella proposta, una proposta rivoluzionaria, perché hanno detto: “Ma noi siamo gli apostoli, quelli che Gesù ha scelto”. Ma quello non basta. Si sono accorti che il primo loro dovere era la preghiera e il servizio della Parola. “E per l’assistenza quotidiana alle vedove, dobbiamo fare un’altra cosa”». Così «hanno deciso di fare i diaconi». «Una decisione, ha aggiunto il Papa, un po’ rischiosa in quel momento. Ma lo Spirito Santo li ha spinti a fare quello. Lo hanno fatto. Hanno scelto i diaconi, decisi. Non hanno detto: “Ma, domani vedremo, pazienza”. No, no. Hanno preso la decisione e il finale è tanto bello: “E la Parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente”. È bello. Quando ci sono i problemi, bisogna prenderli e il Signore ci aiuterà a risolverli».

Così «non dobbiamo avere paura dei problemi. Gesù stesso dice ai suoi discepoli: sono io, non abbiate paura, sono io! Sempre. Con le difficoltà della vita, con i problemi, con le nuove cose che dobbiamo prendere: il Signore è là. Possiamo sbagliare, davvero, ma Lui è sempre vicino a noi e dice: hai sbagliato, riprendi la strada giusta». Un problema, ha detto il Papa, non si risolve se ci si limita a dire «a me non piace» e si comincia «a mormorare o a chiacchierare». E «non è un buon atteggiamento quello di truccare la vita, di fare il maquillage alla vita. No, no. La vita è come è. È la realtà. È come Dio vuole che sia o come Dio permette che sia. Ma è come è, e dobbiamo prenderla come è. Lo Spirito del Signore ci darà la soluzione ai problemi».«Anche nel Vangelo, ha spiegato il Papa commentando il passo appena letto di san Giovanni (6,16-21), succede una cosa simile. I discepoli erano tutti contenti perché avevano visto che quei cinque pani non finivano più. Hanno dato da mangiare a tanta gente, a tante persone. Si avviarono verso l’altra riva, con la barca, e viene un forte vento: il mare si agita e hanno un p o’ paura. Sono in difficoltà. E il Signore viene da loro per aiutarli. Si spaventano un po’, e Lui dice loro: “Non abbiate paura, sono io!”. Quella è la parola di Gesù, sempre: nelle difficoltà, nei momenti che sono bui, nei momenti dove tutto è oscuro e non sappiamo cosa fare, anche quando c’è buio nella nostra anima. La vita è così. Oggi viene così, con questo buio. Ma il Signore è là. Non abbiamo paura! Non abbiamo paura delle difficoltà, non abbiamo paura quando il nostro cuore è triste, è buio! Prendiamo le cose come vengono, con lo Spirito del Signore e l’aiuto dello Spirito Santo. E così andiamo avanti, sicuri su una strada giusta». Papa Francesco ha concluso l’omelia con l’invito a chiedere «al Signore questa grazia: non avere paura, non truccare la vita» per essere capaci di «prendere la vita come viene e cercare di risolvere i problemi come hanno fatto gli apostoli. E cercare pure l’incontro con Gesù che sempre è affianco a noi, anche nei momenti più oscuri della vita».

Fonte: www.vatican.va

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