A cura di Viviana Normando/Direttore responsabile/
Grande compostezza in Piazza S. Pietro per la Beatificazione di Papa Paolo VI, che con coraggio ha portato avanti testimonianza e azione nel suo ministero petrino, a favore della collettivita’, in una lungimiranza e capacita’ nel saper travalicare i tempi, cosi grandi da toccarci oggi cosi vicino. Circa 70 mila i fedeli che hanno assistito alla solenne cerimonia, celebrata da Papa Francesco sul sagrato della Basilica di San Pietro in una giornata inondata di sole.
Presente anche il Papa Emerito Benedetto XVI, arrivato con largo anticipo e seduto nella prima fila dei cardinali concelebranti. E’ un momento solenne e semplice che indica rinnovate direttive ed esortazioni che sono ancora attuali e da dedicare a tutti, con particolare riferimento ai giovani, ai quali Paolo VI tanto teneva come educatore e formatore. Esortazioni, come ha detto stamani Papa Francesco nella Santa Messa della Beatificazione di Papa Montini, attuali, che affidiamo a Maria, che Papa Paolo VI ha proclamato Madre della Chiesa e alla quale ha dato grande centralita’. Nella preparazione alla Beatificazione abbiamo ricordato grazie a Mons. Guido Mazzotta e pubblicato, le parole di Montini dello ‘Spiritus Veritatis‘, linee guida per i giovani. “Abbiamo appena ascoltato – afferma nell’omelia Papa Francesco – una delle frasi piu’ celebri del Vangelo “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (Matteo 22, 21). Cosi Gesu’ disse ai farisei che volevano dare i loro insegnamenti. Il Signore consegna questa frase a chi soprattutto ha la ricchezza, ha le loro covenienze come in ogni tempo e risponde, ‘rendete a Dio quello che e’ di Dio’. Cio’ significa anche riconoscere e professare di fronte a qualunque tipo di potere la propria convinzione in Cristo. Questa e’ la novita’ perenne che dobbiamo riscoprire ogni giorno: Cristo non ha paura delle novita’ e ci conduce a vie impensate, Lui ci rende nuovi continuamente e ci da’ la forza di essere cristiani che vivono il Vangelo e di dare a Dio quello che e’ di Dio. Cio’ significa pure cooperare a vie di misericordia, di pace, questa e’ la vera forza, il sale che ci fa lievitare, dove l’essere cristiani non e’ una fuga dalla realta’, non e’ un alibi ma e’ restituire operosamente a Dio cio’ che gli appartiene. Il cristiano con questo stile deve vivere pienamente la vita con piedi ben piantati a terra. Lo abbiamo visto nel Sinodo. La parola Sinodo significa camminare insieme. Questo Sinodo ha portato sacerdoti e laici a testimoniare le loro Chiese con lo sguardo fisso su Gesu’. La Chiesa e’ chiamata senza indugio a curare le ferite. Grazie per il dono di questo Sinodo, rendiamo grazie a Dio per tutti Voi e allo Spirito Santo che ci ha dato di lavorare con umilta’ e che operosamente ci accompagni fino al Sinodo oridnario nel 2015. Abbiamo seminato con pazienza e perseranza e cio’ dara’ i suoi frutti. In questo giorno, nei confronti di questo grande Papa coraggioso cristiano, possiamo dire una parola semplice e grande nel suo significato: “Grazie” nostro caro e amato Papa Paolo VI. Grazie per la tua umile e profetica testimonianza di Amore a Cristo ed alla sua Chiesa. Grazie per le tue annotazioni personali e il tuo ruolo di timoniere. Tu dicevi: ‘Forse il Signore mi ha chiamato non tanto per fare da guida alla Chiesa ma perche’ io soffra qualcosa della Chiesa e che cio’ sia salvezza’. Paolo VI ha saputo vivere una societa’ secolarizzata e ostile, ha saputo condurre in solitudine la barca di Pietro, ha saputo dare, amando la Chiesa e guidando la Chiesa. GRAZIE”. La ricorrenza di Papa Paolo VI Beato verra’ celebrata ogni anno il giorno 26 settembre, anno della sua nascita. Hanno concelebrato la liturgia con papa Francesco anche: il card. Peter Erdo, relatore generale del Sinodo, mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, i cardinali Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente delegato al Sinodo, Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida e presidente delegato al Sinodo, Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e anch’egli presidente delegato al Sinodo, Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, e Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e segretario speciale del Sinodo. Insieme a loro hanno concelebrato i cardinali, i vescovi e i sacerdoti presenti.