Il Vaticanese

Papa Francesco, Primo Angelus a San Pietro: tema chiave “Il Perdono”

Papa Francesco: Primo Angelus da San Pietro. Il Tema chiave "Il Perdono"
Papa Francesco: Primo Angelus da San Pietro. Il Tema chiave "Il Perdono"

Le Parole chiave del Primo Angelus di Papa Francesco conquistano tutti!

Perdono
Il primo Angelus di Papa Francesco
si apre con l’ormai tradizionale “Buongiorno” che accompagna la cordialità del nuovo Pontefice. La scelta dettagliata delle parole, al di là della loro semplicità, indica la natura del messaggio di Papa Bergoglio, che sottolinea “l’importanza di noi cristiani di incontrarci di domenica, salutarsi, parlarci in questa piazza che grazie ai media ha la dimensione del mondo“. E la citazione della quinta domenica di quaresima dal Vangelo – l’episodio della donna adultera condannata a morte e perdonata da Gesù – offre a Francesco l’occasione per illustrare il tema chiave di tutto il suo primo Angelus, ossia il perdono. Il Papa si sofferma a spiegare come nelle parole di Gesù non ci sia disprezzo o condanna ma solo parole di amore, di misericordia che invitano alla conversione. Neanche io ti condanno, va e d’ora in poi non peccare più”.

Pazienza
Papa Francesco
argomenta il tema del perdono, centrale nel suo Angelus, ricordando l’ampiezza della pazienza di Dio che perdona l’uomo, sempre e nonostante tutto. “Fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un padre misericordioso! Avete pensato alla pazienza di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi? Ci comprende ci attende, non si stanca di perdonarci, se sappiamo tornare a lui con il cuore contrito“. I fedeli radunati in piazza San Pietro ascoltano in silenzio questo passaggio, laddove invece altri momenti le parole del Papa vengono contrappuntati da applausi e grida di gioia.

Papa Francesco - Primo Angelus

Misericordia
Grande è la misericordia del Signore, dice il salmo. Negli ultimi giorni ho letto un libro del Cardinale Kasper, un teologo, in gamba eh? Un buon teologo“. Papa Bergoglio cita un testo del Cardinale Walter Kasper e scherza: “Mi ha fatto tanto bene questa lettura, ma non credete che faccia pubblicità ai libri dei miei cardinali, eh? Non è così…“. I fedeli in piazza ridono e applaudono ma poi torna il silenzio quando Papa Bergoglio spiega. “Il cardinale Kaspers diceva che sentire misericordia, questa parola, cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentite. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene la misericordia di Dio, questo padre misericordioso che ha tanta pazienza. Il profeta Isaia ricorda che se anche i nostri peccati fossero rossi come scarlatti, l’amore di Dio li renderà bianchi come la neve”.

Nonna
Papa Bergoglio conferma le sue doti affabulatorie anche in questo Angelus, in cui mescola citazioni dalla Bibbia, episodi di vita vissuta e battute. E così racconta come i concetti di perdono, pazienza e misericordia si traducano in vita vera, tramite l’episodio dell’incontro con una donna anziana, nel ’92 a Buenos Aires, appena divenuto Vescovo, al termine di una grande messa per gli ammalati, in occasione della Madonna di Fatima. “Era una donna anziana, umile, molto umile, ultraottantenne. Gli ho detto nonna…. Da noi si dice così alle persone anziane. Nonna vuole confessarsi?” Papa Francesco ricorda la conversazione in cui l’anziana donna chiede il perdono per i suoi peccati, anche se questi evidentemente non potevano essere gravi. “Tutti abbiamo peccati, mi ha detto l’anziana. Ha paura che il Signore non perdona? Gli ho chiesto; e lei mi ha risposto, sicura: il Signore perdona tutto. Come lo sa, lei signora? Se il Signore non perdonasse tutto il mondo – Papa Francesco lascia una pausa di qualche secondo – … non esisterebbe“. Qui Papa Bergoglio si accalora: “E io ho sentito una voglia di domandarle: mi dica signora, lei ha studiato alla Gregoriana? Perché quella è la sapienza che da lo Spirito Santo, la sapienza interiore verso la misericordia di Dio. Dio mai si stanca di perdonarci, mi ha risposto, il problema è che noi delle volte ci stanchiamo di chiedere perdono“. Così il Pontefice cita una sua anziana e umile fedele per esortare il suo gregge: ” Non ci stanchiamo mai di chiedere perdono, non ci stanchiamo mai. Lui è il padre amoroso, che ha il cuore di misericordia per perdonare tutti noi e anche noi impariamo a essere misericordiosi con tutti. Invochiamo l’intercessione della Madonna, che ha avuto nelle sue braccia la misericordia di Dio fatta uomo“. E quindi l’invito alla preghiera dell’Angelus.

 

Dopo la recita dell’Angelus – e l’urlo dalla piazza “Viva il Papa!!!”, Francesco rivolge un saluto ai pellegrini e ai romani presenti in piazza San Pietro. Poi il Pontefice si ferma qualche istante, sfogliando alcuni appunti, finché non trova quel messaggio che si era ripromesso, evidentemente, di leggere davanti ai fedeli radunati a San Pietro, pochi giorni dopo la sua elezione: “Ho scelto il nome del patrono di Italia Francesco d’Assisi e ciò rafforza il mio legame spirituale con questa terra – applausi – dove come sapete sono le origini della mia famiglia. Ma Gesù ci ha chiamato a far parte di una nuova famiglia, la sua Chiesa in questa famiglia di Dio, camminando insieme sulla via del Vangelo. Che il signore vi benedica che la Madonna vi custodisca“.

Il messaggio finale di Papa Bergoglio, in pochi secondi, sintetizza un messaggio fatto di semplicità ma anche di fermezza nel richiedere ascolto dalla sua parola: “Non dimenticate questo: il Signore mai si stanca di perdonare…” il Papa si ferma e congiunge così le mani. Poi indica il proprio petto: “Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Buena domenica e buon pranzo“.

Fonte:  www.IlSole24ore.com

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