a cura della Redazione de IL VATICANESE.IT/
Ci preme far sapere al Santo Padre e ai suoi collaboratori che siamo molto felici perché vediamo trattato un argomento che ci sta molto a cuore, al quale dedichiamo molto spazio ritenendolo fondamentale per un moderno discernimento efficace e costruttivo che non trascuri nessuno degli aspetti di quello che Fabio Gallo – esperto di gestione della conoscenza della Fondazione “Paolo di Tarso”, considera il “Potere della Rete”, da tenere sotto controllo. La comunicazione in Rete, a parere dell’esperto della “Paolo di Tarso” è ancora di carattere bidimensionale a causa della sua velocità nel somministrare informazione istantanea. Mancherebbe di tridimensionalità, dunque di ambienti nei quali si favorisce il discernimento. Sarebbe proprio questa velocità in un certo senso voluta, imposta, a rendere vana la stessa comunicazione che finisce per ruotare intorno a se stessa per produrre schiavitù.
Il Santo Padre oggi affronta questo tema ritenendo giustamente Internet un grande servizio per “offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti” e in quanto tale la ritiene, essendo cosa buone, “un dono di Dio”.
Alla riflessione con la quale il Santo Padre ci dice che “comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini” e “più uniti”, però, segue quella “esistono però aspetti problematici: la velocità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta”. “La varietà delle opinioni espresse – prosegue – può essere percepita come ricchezza, ma è anche possibile chiudersi in una sfera di informazioni che corrispondono solo alle nostre attese e alle nostre idee, o anche a determinati interessi politici ed economici”.
Questa dichiarazione ha fatto scaturire negli ambienti della “Paolo di Tarso” immensa gioia e soddisfazione per le ricerche che la Fondazione conduce da tempo i cui esiti oggi sono sostanzialmente espressi dal pensiero del Sommo Pontefice. “L’ambiente comunicativo – ha oggi aggiunto Papa Bergoglio – può aiutarci a crescere o, al contrario, a disorientarci. Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso”.
La Fondazione “Paolo di Tarso” ha istituito da tempo un Osservatorio che lavora con riservatezza sui fenomeni della Rete che, come dimostrano pubblicazioni e fatti, anticipa di anni ciò che accade in Rete. “Non è magia – afferma Fabio Gallo – ma solo studio di fattori che determinano la gestione della conoscenza al fine di strutturare potere e nuove economie”. Oggi l’esperto della “Paolo di Tarso” è particolarmente soddisfatto ma avverte: “con queste dichiarazioni il Santo Padre ha posto una prima pietra per la costruzione di una nuova coscienza digitale che dobbiamo possedere tutti perché la rete possa produrre servizi e non schiavitù pericolose e devastanti”.
IL LINK DELL’ARTICOLO PUBBLICATO A DICEMBRE 2013