L’aereo papale è atterrato alle 16.45 locali (le 14.45 in Italia), con circa un quarto d’ora di anticipo sul programma. Un viaggio di sei giorni che porterà Francesco anche in Uganda e in Centrafrica. A Bangui, nella Cattedrale, aprirà la Porta Santa del Giubileo della Misericordia, una decina di giorni prima dell’inizio ufficiale dell’Anno Santo.
Al suo arrivo, il Papa ha lanciato questo tweet: “Mungu abariki Kenya! Che Dio benedica il Kenya!“. Nel saluto ai giornalisti del seguito Papa Francesco ha detto di recarsi con gioia in questo continente per incontrare i keniani, gli ugandesi e i fratelli della Repubblica centrafricana, auspicando che questo viaggio possa dare frutti spirituali e materiali. A un giornalista che gli chiedeva se fosse preoccupato per le questioni della sicurezza, ha risposto con un sorriso dicendo di essere preoccupato per le zanzare.
Il Papa è stato accolto all’aeroporto internazionale di Nairobi dal presidente Uhuru Kenyatta, dal cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, accompagnato dai vescovi keniani, e da una piccola folla di fedeli con canti e balli tradizionali. Il Pontefice terrà il primo discorso del viaggio nel giardino del Palazzo presidenziale in occasione dell’incontro con le autorità del Kenya e il corpo diplomatico. Di lì il trasferimento alla nunziatura apostolica di Nairobi dove pernotterà.
Da Nairobi, la cronaca dell’inviata, Adriana Masotti.
Gli appuntamenti
Qui in Kenya lo aspettano tutti il Papa, cattolici e non: in migliaia si sono mossi da tutto il Paese per poterlo incontrare e anche dai Paesi confinanti come il Sud Sudan in prevalenza di religione cristiana. Il primo appuntamento del Papa, subito dopo l’arrivo, sarà quello con il presidente, le autorità e il corpo diplomatico. In questo momento il rapporto tra Stato e Chiesa è buono e si sta lavorando ad un Concordato. Tra gli altri appuntamenti di domani l’incontro ecumenico ed interreligioso e la Messa al Campus dell’Università, un momento aperto a tutti e un’opportunità per tanti, si parla di un milione e mezzo, per vedere il Papa.
I mass-media hanno dedicato in questi giorni ampio spazio alla visita. Oggi non solo i primi titoli sono dedicati a Francesco, ma ci sono anche inserti di più pagine con foto, approfondimenti, la sua biografia, le visite precedenti di Giovanni Paolo II e altro ancora. E poi articoli sulla sicurezza, sottolineando però che non è straordinaria, ma che si è fatto ciò che si fa per qualunque altra autorità in visita al Paese.
No corruzione, sì riconciliazione
Altro tema la corruzione endemica in Kenya e che il governo cerca di contrastare con nuove misure. Papa Francesco è visto come il Papa della speranza, un Papa con il sorriso, umile, ma deciso. La Chiesa cattolica è molto importante per il Paese con i suoi ospedali, i dispensari, le scuole di qualità a servizio della gente. Qui ci si aspetta che Francesco parli di giustizia e di riconciliazione, ma anche di risorse naturali e sostenibilità ambientale.
Dall’Onu ai giovani
Domani Francesco incontrerà il personale dell’Onu che lavora qui per tutta l’Africa. Le parole del Papa, dunque, avranno un uditorio qualificato e ci si augura lascino un segno. Si attende poi un incoraggiamento ai giovani perché non perdano la speranza nel futuro e un appello al rispetto reciproco tra le religioni e le diverse etnie presenti. C’è necessità di un Paese unito contro il terrorismo, come i vescovi e il presidente Kenyatta continuano a raccomandare.
Fonte News.va