Il Vaticanese

Papa Francesco: “Il problema sono le lobby non essere gay”

Al ritorno dalle giornate di Rio della Gmg ai colleghi giornalisti. «Chi sono io per giudicare un gay?». La butta lì nel corso dell’ultima intervista in Brasile, prima di tornare in Italia. «Se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene». Papa Francesco sta rispondendo a una domanda sulla presenza di lobby gay in Vaticano: «Il problema è la lobby, la lobby non va bene, quella gay, quella politica, quella massonica».

LE DONNE

Nell’aereo di ritorno per l’Italia il Pontefice si esprime poi sulla presenza delle donne nella Chiesa. Se il sacerdozio è fuori discussione perché «la Chiesa ha già parlato», è da sviluppare invece una «profonda teologia della donna: «Bisogna vigilare affinché non si releghi il genio femminile solo nella dimensione della maternità».

LA VALIGETTA

Sull’aereo Francesco scherza con i giornalisti. Gli viene chiesto cosa contenga la valigetta che anche sul volo di ritorno ha portato con sé: «Non c’era la chiave della bomba atomica», ride. «C’è il rasoio, il breviario, l’agenda, un libro su santa Teresina». Perché l’ha voluta portare con sé? «Perchè lo faccio sempre», risponde. «Questo aereo», continua, «non ha allestimenti speciali, c’è una bella poltrona, ma comune, una poltrona comune, ho fatto una chiamata telefonica per dire che non volevo allestimenti speciali».

 Fonte e Foto, Vanity Fair.

Ed al Papa manca già il calore dei giovani di Rio, allora stringiamoci tutti noi giovani intorno a Lui per fargli sentire che gli vogliamo bene, anche qui a Roma, nella quotidianità mentre affronta i problemi di tutti i giorni. V.N.

 

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