“Le vittime devono sapere che il Papa è dalla loro parte”. E’ uno dei passaggi più forti del comunicato del direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke, dopo la pubblicazione del rapporto in Pennsylvania sugli abusi sessuali commessi da 300 membri del clero a danno di oltre mille persone. Sono parole che ricordano quanto Francesco affermò tre anni fa incontrando proprio in Pennsylvania, a Filadelfia, un gruppo di vittime di abusi durante l’Incontro mondiale delle Famiglie.
Seguire sempre la strada della verità
“Mi dispiace profondamente – dichiarò il Papa il 27 settembre 2015 – che alcuni vescovi abbiano mancato nella loro responsabilità di proteggere i bambini”. Rivolgendosi ai sopravvissuti agli abusi, ammise con tristezza che “è molto preoccupante sapere che in alcuni casi siano stati i vescovi stessi a commettere gli abusi”. E aggiunse: “Vi prometto che seguiremo la strada della verità, ovunque possa portarci. Clero e vescovi saranno chiamati a rendere conto se hanno abusato di bambini o non sono stati capaci di proteggerli”. “All’interno della nostra famiglia di fede e nelle nostre famiglie umane – fu il monito del Papa – il peccato e il crimine dell’abuso sessuale sui bambini non devono più essere un segreto e una vergogna”.
Non si possono nascondere tali crimini
Il Papa ribadì poi il suo impegno a combattere la piaga degli abusi lo stesso giorno parlando ai vescovi di tutto il mondo che prendevano parte all’Incontro di Filadelfia. “I crimini e i peccati di abuso sessuale di minori – disse con parole inequivocabili – non possono essere tenuti ulteriormente nascosti. Mi impegno all’attenta vigilanza della Chiesa per proteggere i minori e prometto che tutti i responsabili renderanno conto”.
Gli abusi su minori sono un sacrilegio
Francesco ritornò poi sulla questione rispondendo alle domande dei giornalisti sul volo di ritorno verso Roma. “Quando un sacerdote commette un abuso – avvertì – è gravissimo, perché la vocazione del sacerdote è far crescere quel bambino o quella ragazza verso l’alto, verso l’amore di Dio, verso la maturità affettiva, verso il bene”. “E invece di fare questo – constatò con amarezza il Papa – l’ha schiacciata, lo ha schiacciato, il male”. E aggiunse: è “un sacrilegio”. “Non si deve coprire – riprese con forza – e sono colpevoli anche quelli che hanno coperto queste cose. Anche alcuni vescovi che hanno coperto questo. E’ una cosa bruttissima”.
Fonte News.va a cura di Alessandro Gisotti – Città del Vaticano