I partecipanti al Giubileo degli ammalati e delle persone disabili sono stati ricordati da Papa Francesco all’Angelus. Il pensiero del Pontefice è andato anche alle vittime di sfruttamento per lavoro minorile, a quanti vivono “ai margini” della città di Roma e a chi è colpito dalla lebbra. Quindi Francesco ha reso grazie a Dio per i due nuovi Beati della Chiesa.
Rimuoviamo cause schiavitù moderne
Vicinanza e prossimità agli ultimi. All’Angelus in Piazza San Pietro Papa Francesco ha sottolineato ancora una volta le priorità del mondo di oggi. Soprattutto nell’odierna Giornata mondiale contro il lavoro minorile:
“Rinnoviamo tutti uniti lo sforzo per rimuovere le cause di questa schiavitù moderna, che priva milioni di bambini di alcuni diritti fondamentali e li espone a gravi pericoli. Oggi ci sono nel mondo tanti bambini schiavi”!
Il pensiero per malati, disabili, quanti vivono “ai margini” e l’impegno contro la lebbra
Il pensiero del Pontefice è andato quindi al Giubileo degli ammalati e delle persone disabili, ringraziando i partecipanti per aver voluto essere presenti alle celebrazioni nella loro “condizione di malattia o disabilità”. Ha espresso pure un riconoscimento “sentito” ai medici e agli operatori sanitari che, nei “Punti della salute” allestiti presso le quattro Basiliche Papali, stanno offrendo visite specialistiche a centinaia di persone che vivono “ai margini” della città di Roma. Ha poi esortato ad un “fruttuoso impegno” nella lotta contro la lebbra, salutando e ringraziando organizzatori e quanti in città hanno preso parte al recente Convegno internazionale dedicato alla cura delle persone affette dal morbo di Hansen.
Gioia per nuovi Beati, vicini ai “più deboli”
Francesco ha inoltre ricordato i due nuovi Beati della Chiesa. Il sacerdote Giacomo Abbondo, “vissuto – ha spiegato – nel Settecento, innamorato di Dio, colto, sempre disponibile per i suoi parrocchiani”, beatificato ieri a Vercelli: “ci uniamo – ha detto – alla gioia e al rendimento di grazie della diocesi”. E a Monreale oggi viene beatificata, ha aggiunto, suor Carolina Santocanale, fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes, che “si fece povera tra i poveri” abbandonando le comodità di una vita agiata:
“Da Cristo, specialmente nell’Eucaristia, attinse la forza per la sua maternità spirituale e la sua tenerezza con i più deboli”.
Fonte News.va a cura di Giada Aquilino