Papa Francesco alla Messa nella giornata dell’Evangelium Vitae: Sì alla vita, No a Idoli

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Papa Francesco - Messa nella Giornata dell'E vangelium Vitae
Papa Francesco – Messa nella Giornata dell’E vangelium Vitae

Seguire la via di Dio conduce alla vita, mentre seguire gli idoli conduce alla morte”. Così oggi Papa Francesco in Piazza San Pietro dove ha presieduto la Santa Messa in occasione della Giornata dedicata all’”Evangelium Vitae”, nell’anno della Fede. Il Santo Padre ha più volte ribadito la misericordia di “Dio che vuole la vita, sempre ci perdona”. Migliaia i fedeli presenti, con loro anche le delegazioni provenienti da tutto il mondo del “popolo della vita”.

L’affetto dei fedeli, immersi nella preghiera del Rosario, ha accolto il Papa che sorridente sulla jeep vaticana ha benedetto una piazza festante, poi la Santa Messa e l’omelia di Papa Francesco:
Diciamo sì all’amore e no all’egoismo, diciamo sì alla vita e no alla morte, diciamo sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo; in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà, e mai delude”.
“Una fede che ci rende liberi e felici” ha ribadito il Papa sottolineando che “solo la fede nel Dio Vivente ci salva; nel Dio che in Gesù Cristo ci ha donato la sua vita e con il dono dello Spirito Santo ci fa vivere da veri figli di Dio”. E guardando alla liturgia odierna ha evidenziato:
Quando l’uomo vuole affermare se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e mettendosi al posto di Dio, finisce per seminare morte. E l’egoismo porta alla menzogna, con cui si cerca di ingannare se stessi e il prossimo. Ma Dio non si può ingannare:
Ha parlato del “Dio dei viventi, il Dio che si rende presente nella storia, che libera dalla schiavitù”, prima di spiegare il “dono dei Dieci Comandamenti”:
Una strada che Dio ci indica per una vita veramente libera, per una vita piena; non sono un inno al “no”: non devi fare questo, non devi fare questo, non devi fare questo. No! Sono un inno, al “sì”, a Dio, all’Amore, alla vita. Cari amici, la nostra vita è piena solo in Dio, perché solo Egli è il Vivente!
Il Papa ha evidenziato più volte che “tutta la Scrittura” ci ricorda che Dio è “colui che dona la vita e che indica la via della vita piena”.
“Gesù è l’incarnazione del Dio Vivente, Colui che porta la vita, di fronte a tante opere di morte, di fronte al peccato, all’egoismo, alla chiusura in se stessi. Gesù accoglie, ama, solleva, incoraggia, perdona e dona nuovamente la forza di camminare, ridona vita.”
Grande è la “misericordia di Dio” e “sempre ci perdona”, ha ribadito Papa Francesco:
“Dio il Vivente è misericordioso. Siete d’accordo? Diciamolo insieme: Dio, il Vivente è misericordioso! Tutti: Dio, il Vivente, è misericordioso. Un’altra volta: Dio, il Vivente, è misericordioso!”
“E’ lo Spirito Santo, dono del Cristo Risorto” che “ci introduce nella vita divina come veri figli di Dio”, ha proseguito:
“Il cristiano è un uomo spirituale, e questo non significa che sia una persona che vive “nelle nuvole”, fuori della realtà, (come se fosse un fantasma), no! Il cristiano è una persona che pensa e agisce nella vita quotidiana secondo Dio, una persona che lascia che la sua vita sia animata, nutrita dallo Spirito Santo perché sia piena, da veri figli. E questo significa realismo e fecondità. Chi si lascia condurre dallo Spirito Santo è realista, sa misurare e valutare la realtà, ed è anche fecondo: la sua vita genera vita attorno a sé.”
“Spesso l’uomo non sceglie la vita, non accoglie il Vangelo della vita – ha aggiunto – ma si lascia guidare da ideologie e logiche” orientate “dall’egoismo, dall’interesse, dal profitto, dal potere, dal piacere e non sono dettate dall’amore, dalla ricerca del bene dell’altro”:
E’ la costante illusione di voler costruire la città dell’uomo senza Dio, senza la vita e l’amore di Dio – una nuova Torre di Babele; è il pensare che il rifiuto di Dio, del Messaggio di Cristo, del Vangelo della vita, porti alla libertà, alla piena realizzazione dell’uomo. Il risultato è che al Dio Vivente vengono sostituiti idoli umani e passeggeri, che offrono l’ebbrezza di un momento di libertà, ma che alla fine sono portatori di nuove schiavitù e di morte.
“Solo la fede nel Dio Vivente ci salva – ha concluso- nel Dio che in Gesù Cristo ci ha donato la sua vita con il dono dello Spirito Santo e fa vivere da veri figli di Dio con la sua misericordia. Questa fede ci rende liberi e felici”.

Anche oggi tantissimi i fedeli festanti che hanno affollato piazza San Pietro per ascoltare Papa Francesco. Ma in che modo cercano di vivere la Parola di Dio nella loro vita quotidiana? Marina Tomarro ha raccolto in piazza alcuni commenti. 

R. – Noi sappiamo che il Vangelo è la Parola della salvezza, Gesù il Verbo di Dio, l’unica salvezza nostra. La Parola mi chiama a convertirmi, perché cercando di applicare questa Parola nella mia vita troverò la mia salvezza.

R. – Cerco ogni giorno di portare il Vangelo con il mio esempio: avendo sempre un sorriso per gli altri, essendo di aiuto alle persone che mi sono vicine magari nei momenti più difficili …

R. – Nella nostra vita quotidiana viviamo il Vangelo nelle piccole azioni che possono anche sembrare ordinarie, cercando quindi di ricordare gli insegnamenti del Vangelo in ogni piccolo gesto.

R. – Consigliando di fare sempre del bene agli altri …

R. – Con gentilezza, prestando le cose, aiutandosi vicendevolmente …

R. – Cercando di essere una brava persona, tutti i giorni, con tutti. Semplicemente.

D. – Il Papa oggi ha parlato molto anche di perdono: il perdono da chiedere a Dio, il perdono da dare agli altri, di apertura alla vita, di apertura all’amore … Allora, in che modo accogliere tutte queste esortazioni che ci ha fatto Papa Francesco?

R. – Accogliendole nel cuore, chiedendo a Dio veramente di farle nostre.

R. – Innanzitutto accogliendo i figli e facendo in modo che possano crescere sempre con dei valori. La promozione alla vita è questa: la promozione ai valori. Se si rispetta il prossimo, sicuramente si rispetta la vita.

R. – Semplicemente, di vivere serenamente con il proprio prossimo. Poi, ovviamente, con la fede si riesce ad accettare molte cose che altrimenti non verrebbero accettate, nei rapporti con le altre persone.

R. – Soprattutto, è l’amore che deve portarci poi al perdono. Quindi, il perdono dev’essere il cardine che poi ci deve portare all’amore e alla vita.

Fonte Radio Vaticana, www.news.va.

Foto: Fabio Pignata

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