Papa alla Via Crucis: Signore donaci vergogna, pentimento e speranza.

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Papa Francesco - Via Crucis
Papa Francesco – Via Crucis

Vergogna, pentimento e speranza di cui era pieno lo sguardo del Buon Ladrone, che “con onestà ha derubato il paradiso”, colmino anche i nostri occhi. Il Papa racchiude in questa invocazione il discorso pronunciato al Colosseo al termine delle quattordici stazioni che scandiscono la salita al Golgota.

La via Crucis dei giovani

E’ la quinta Via Crucis che Francesco presiede dal Palatino in profondo raccoglimento e per suo volere, nell’anno del Sinodo sui giovani, è guidata dalle meditazioni di quindici liceali e universitari italiani che a Gesù, umile, sofferente, abbandonato alla volontà del Padre, consegnano errori e mancanze, proprie, e dell’umanità di oggi spesso egoista, indifferente, colma di odi.

“Signore Gesù dacci sempre la grazia della santa vergogna”, “la grazia della santa speranza”: è in realtà una preghiera che il Papa scandisce nella notte illuminata da migliaia di fiaccole, una preghiera che arriva al cuore del mondo.

La vergogna di aver perso la vergogna

“Dinanzi al tuo supremo amore ci pervada la vergogna di averti lasciato soffrire per i nostri peccati”, di “essere scappati”, ”di aver scelto Barabba”, il “potere”, “l’apparenza”,” il dio denaro”, la” mondanità” e “non te”:

La vergogna per averti tentato con la bocca e con il cuore, ogni volta che ci siamo trovati davanti a una prova, dicendoti: “se tu sei il messia, salvati e noi crederemo!”;la vergogna perché tante persone, e perfino alcuni tuoi ministri, si sono lasciati ingannare dall’ambizione e dalla vana gloria perdendo la loro dignità e il loro primo amore; la vergogna perché le nostre generazioni stanno lasciando ai giovani un mondo fratturato dalle divisioni e dalle guerre; un mondo divorato dall’egoismo ove i giovani, i piccoli, i malati, gli anziani sono emarginati. Gesù, la vergogna di aver perso la vergogna”.

La speranza nella vittoria del perdono e dell’amore

Ma l’amore di Dio è più grande, è questa la nostra speranza. Essa è nel messaggio di perdono e di fraternità che ancora oggi ispira i popoli e vince“ostilità” e “paure”; è nel sacrificio che ispira tanti giovani a consacrarsi a Dio in un “mondo divorato dalla logica del profitto”:

La speranza perché tanti missionari e missionarie continuano, ancora oggi, a sfidare l’addormentata coscienza dell’umanità rischiando la vita per servire te nei poveri, negli scartati, negli immigrati, negli invisibili, negli sfruttati, negli affamati e nei carcerati; la speranza perché la tua Chiesa, santa e fatta da peccatori, continua, ancora oggi, nonostante tutti i tentativi di screditarla, a essere una luce che illumina, incoraggia, solleva e testimonia il tuo amore illimitato per l’umanità, un modello di altruismo, un’arca di salvezza e una fonte di certezza e di verità.

Signore liberaci dall’arroganza e facci come il Buon Ladrone

La speranza è nella Croce frutto di “codardia” e “avidità di tanti Dottori della Legge e ipocriti”, eppure “generatrice di Resurrezione”. Con questa immagine Papa Francesco chiude la sua preghiera e consegna al silenzio del sabato santo una richiesta di aiuto al Figlio dell’uomo a “spogliarci dall’arroganza del ladrone posto alla tua sinistra” e dei “miopi e dei corrotti che hanno visto in te un’opportunità da sfruttare, un condannato da criticare, uno sconfitto da deridere, un’altra occasione per addossare sugli altri, e perfino su Dio, le proprie colpe”:

Ti chiediamo invece, Figlio di Dio, di immedesimarci col buon ladrone che ti ha guardato con occhi pieni di vergogna, di pentimento e di speranza; che, con gli occhi della fede, ha visto nella tua apparente sconfitta la divina vittoria e così si è inginocchiato dinanzi alla tua misericordia e con onestà ha derubato il paradiso! Amen!

Fonte News.va a cura di Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

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