Opus Dei: affermazione del 97 causa oggi rivolta sul Web ma la notizia รจ falsa

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NEWS – Il giorno 28 Maggio scorso IL VATICANESE.IT ha pubblicato un articolo apparso sulla Rete dal titolo “Opus Dei: affermazione del 97 causa oggi rivolta sul web”.

Questa la notizia presa dal Web e che ha suscitato la richiesta di replica a cura dell’Opus Dei
28 Maggio 2012ย – “Il web non perdona. Meno gli internauti che navigando trovano affermazioni di ogni tipo sul piano orizzontale della Rete ove il tempo, nella ricerca dei motori, non sembra essere una variabile necessaria a disporre le cose in ordine.ย Le parole ormai morte tornano vive e questa รจ la rivoluzione che porta il caos della Rete che oggi tutti abbiamo imparato ad amministrare per fini personali, politici, culturali, economici. Eccone un esempio:
“Sulle pagine dei social network e in molti blog – afferma tzetze.it – da qualche ora campeggia una vecchia frase pronunciata a Catania dal prelato dell’Opus Dei Javier Echevarria in occasione di una riunione con circa millecinquecento tra sacerdoti e laici dell’organizzazione cattolica da lui presieduta.
E’ il 1997 quando il vescovo dichiara: “Il 90% degli handicappati sono figli di genitori che non hanno mantenuto la purezza del proprio corpo prima del matrimonio”.
Parole taglienti. Parole che ledono l’animo e la dignitร  delle persone diversamente abili e delle loro famiglie ancor piรน di quanto possa fare la malattia stessa. Parole che suonano come una bestemmia pronunciata – ironia della sorte – proprio da un ministro di Dio.ย Poi l’Opus Dei prova a correggere il tiro, affermando che il riferimento non era ai disabili ma ai sieropositivi: la toppa รจ peggio del buco. E pensare che lo scorso 5 maggio Mons. Javier Echevarrรญa ha conferito l’ordinazione sacerdotale a 35 diaconi della Prelatura”.

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La nostra Redazione haย ricevuto e pubblica con molto piacere l’auspicata risposta dell’Opus Deiย di cui ci faremo ambasciatori per le vie del web, le stesse contaminate da qualcuno o qualcosa che ha avuto idea di riciclare una notizia morta e tra l’altro non fondata, dopo oltre 15 anni. Siamo per davvero ben felici di poterlo fare anche perchรฉ essa ci offre l’opportunitร  di aprire un dibattito sulla “Gestione della Conoscenza” in rete. Esattamente ciรฒ che desideravamo fare non certo quali autori della notizia per cui replica il Direttore dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei, ma nella qualitร  di Osservatorio che si chiede il perchรฉ le cose accadano e anche e soprattutto il perchรฉ esse accadano in concomitanza con particolari eventi della storia. Ci sentiamo, infatti, piรน di altri, sentinelle di un mattino la cui Aurora vorremmo assicurare a tutti. Dunque, semplicemente e con umiltร , la difendiamo facendo il nostro lavoro. Siamo felici di saper che non siamo i soli.
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LA PRECISAZIONE DELL’OPUS DEI A CURA DI BRUNO MASTROIANNI:

“A PROPOSITO DI UNA FALSA NOTIZIA SUL PRELATO DELL’OPUS DEI CHE STA GIRANDO SU INTERNET”
Sta girando sul web una notizia riguardo alcune presunte affermazioni sui disabili fatte dal Prelato dell’Opus Dei, Mons. Javier Echevarrรฌa, a Catania nel 1997.ย In realtร  si tratta di una questione chiusa a suo tempo (15 anni fa) in un’ampia intervista ad Avvenire in cui il Prelato chiarรฌ dicendo:ย “Smentisco che quella frase corrisponda al mio pensiero di uomo, di cristiano e di sacerdote, l’affermazione che il novanta per cento degli handicappati sono figli di genitori che non sono arrivati puri al matrimonio รจ priva di senso, un’assurditร ”. Il fraintendimento delle sue parole รจ avvenuto durante un incontro informale alla presenza di di molte famiglie in cui il Prelato aveva parlato della virtรน della castitร  e del suo valore “capace di svelarci la pienezza dell’amore umano”.
L’amore per i disabili e per i sofferenti รจ una componente essenziale dello spirito cristiano che si vive nell’Opus Dei. Molti fedeli dell’Opera hanno figli e familiari diversamente abili che accolgono con amore e dedizione.ย Esistono anche alcune iniziative sociali promosse da fedeli dell’Opera come ad esempio la Fondazione Espurnaย (http://www.opusdei.it/art.php?p=25234ย [3]) che si occupa dell’assistenza di persone affette da sindrome di down, un centro per disabili in Giordania (http://www.opusdei.it/art.php?p=34100ย [4]), La Veguilla, una serra portata avanti da minorati psichiciย (http://www.opusdei.it/art.php?p=36767ย [5]), ecc.

In allegato, ย il Dott. Bruno Mastroianni, Direttore dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei in Italia allegaย l’intervista a Mons. Javier Echevarrรญa che chiarรฌ l’infondatezza della questione che potrete trovare su Avvenire – 17/04/97 a firma di Mimmo Muolo

 

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LA RIFLESSIONE DE “IL VATICANESE.IT “:
CHI MUOVE LA RETE? UNA DOMANDA DA PORSI

La Rete (internet) – ci chiediamo – รจ nostra amica, alleata, fino a che punto? Una ย domanda strana che tra crisi finanziaria internazionale, terremoti, politica in ginocchio, terrorismo e guerre, pochi si pongono ma quotidianamente tutti ne paghiamo le conseguenze dovute, forse, alla mancanza di una seria risposta a questa domanda.

“La Rete รจ il luogo ove si appende e si decide, ove ci si informa e crescono le coscienze delle nuove generazioni. Internet รจ il luogo dove si muove la moderna economia”. Questa รจ una citazione che appare sempre piรน sui pc dei giovani. Per questo riteniamo sia opportuno valorizzarla quale punto di partenza della nostra riflessione.

BRUNO MASTROIANNI AFFERMA: QUESTIONE VECCHIA, CHIARITA E CHIUSA
A scrivere dall’ย Opus Dei รจ Bruno Mastroianni, Direttore dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei in Italiaย che con la sua nota, colma un vuoto strategico di memoria disarmando con i dati reali una possibile deflagrazione mediatica di carattere virale caratterizzata dalla diffusione discreta (da persona a persona), senza un apparente clamore, ma molto piรน lesiva perchรฉ dotata di alto fine delegittimante che, se non individuato (come ha fatto il Vaticanese ndr) diventa, un virus inserito nel metabolismo della Rete (in modo errato), finendo per strutturare la coscienza dei cittadini, non tutti consapevoli di come sono andate le cose nella storia.

IL VATICANESE.IT: GESTIONE DELLA CONOSCENZA E’ ARMA POTENTE. SIAMO PUPI NELLE MANI DI PUPARO
Il messaggio che si vuole trasferire รจ questo: la notizia pubblicata appartiene alla rete e solo per questo chiunque la puรฒ prendere e ripubblicare (principio della comunicazione 2.0 User Generated Content). Il problema, infatti, non รจ questo che appare chiaro essere un principio di democrazia di Rete; รจ il perchรฉ una notizia di oltre 15 anni che come dice Bruno Mastroianni รจ stata smentita a caratteri cubitali in passato, viene ripubblicata da qualcuno o qualcosa e fa il giro del Web? Perchรฉ la Rete รจ piena di cretini? …no.. noi pensiamo che la Rete sia popolata da persone intelligenti. I cretini giocano alla roulet e al calcio scommesse. Chi tocca l’Opus Dei non puรฒ essere uno di loro.

LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA IN RETE. SI STA SOTTOVALUTANDO?
Ogni giorno siamo letteralmente bombardati su tutti gli strumenti della comunicazione da pubblicitร  finalizzata a gestire la nostra conoscenza. Laย pubblicitร , infatti,ย รจ un esempio palese di “gestione” della conoscenza. Essa, perรฒ, vuole venderci solo un prodotto limitandosi ad un aspetto meramente commerciale, cercando di convincerci che questo, รจ migliore di quello. In ogni caso, questa forma di pubblicitร  non vuole gestire le nostre idee, la nostra cultura, rendere incerta la nostra fede.
Poi, c’รจ un’altra forma di “gestione della conoscenza” – quella cui ci riferiamo – alla quale si rivolgono le nostre riflessioni: molto piรน subdola di tutte, cui nessuno puรฒ sottrarsi siano essi Cittadini, Istituzioni, Governi, Religioni. Il campo di battaglia di questa forma di “antipubblicitร ” รจ la Rete rete; essa รจ pensata a tavolino ove nulla รจ piรน casuale. Campagne antipubblicitarie studiate per dare vita, ad esempio, al negazionismo, a campagne a favore dell’aborto (evidentemente contrari ai piรน fondamentali diritti della persona), a false culture, a destabilizzare la memoria, a sgretolare la coscienza comune, ad orientare le masse, ad attaccare le fondamenta di una religione, o studiate, ad esempio, per dirottare un’intera economia nazionale in pochi mesi.
Questa seconda forma di antipubblicitร  puรฒ anche essere mirata a a trasformare lentamente il Sommo Pontefice, dunque la Chiesa Cattolica, in un “qualcosa” di molto discutibile sul piano sociale ed etico; un qualcosa che, ridotto ad oggetto, puรฒ anche diventare un tiro a segno per “tiratori scelti” che, ben nascosti nella moltitudine del Web, mirano al Papa e colpiscono tutti i cristiani: la loro economia, la loro cultura, la Bellezza che Cristo ha portato in questo mondo facendosi Uomo. E’ indebolendo la “testa” (il Sommo Pontefice) che si puรฒ colpire il “corpo” (la Chiesa tutta); cosรฌ come sempre piรน frequentemente accade di recente ad una moltitudine di nostri fratelli che cadono martiri dell’insofferenza.
E se non fosse per arsura da “gestione della conoscenza”, chi avrebbe offeso il Santo Padre trafugando dal suo alloggio appunti privati che forse hanno piรน lo scopo di ridurre la sacralitร  a banalitร  che altro? Inoltre, osservare bene questi subdoli e continuati tentativi di induzione del grande popolo della rete a odiare la cultura cristiana demonizzando i vertici della Chiesa, accusati dei peggiori reati sia contro l’infanzia che contro l’etica, evidenziando cospirazioni per ambizioni di potere che mirano solo a nutrire “mammona”, pare ovvio che lo scopo sia quello di non fare male a qualcuno ma a qualcosa: alla fede.

L’ANTITRUST UE SI E’ RESA CONTO CHE LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA E’ PERICOLOSA
E’ lecito porsi una domanda: ma questa voglia di scrutare nella grande memoria della Rete per scoprire come in essa prendano vita i tentativi di gestione della conoscenza, da dove nasce? Intanto, per formulare una risposta breve, diciamo se i nostri dubbi sono fondati o no. Proprio in queste ore l’Antitrust dell’UE ha chiesto a Google immediati rimedi dopo aver valutato la sua posizione di assoluto monopolio su attivitร  di gestione della conoscenza che rappresenterebbero un un grave pericolo per la concorrenza. Ma chi รจ la concorrenza? Tutti! Ad esempio tutti coloro i quali hanno da vendere prodotti di qualsiasi tipo in rete: dal turistico, all’agroalimentare, al tessile e cosรฌ via. Google, ovviamente, lo fa meglio perchรฉ il potere nella gestione dei dati รจ solo suo. Ma perchรฉ Google sarebbe un monopolio in tal senso? Perchรจ รจ lei che vende tutto ciรฒ che si puรฒ vendere per produrre economia e ricchezza.

Se si รจ giunti a questo importante risultato, certamente, lo si deve a persone che riflettono e usano l’arte dell’intelligenza per offrire intuizioni, contenuti e argomentazioni a chi ha il potere di intervenire. Per questo intendiamo evidenziare un’esperienza importante nel settore della Gestione della Conoscenza di Rete.

UN OSSERVATORIO PER LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA
Questa “vocazione” a prestare particolare attenzione alla Rete e ai suoi poteri occulti nel campo della Gestione della Conoscenza nasce ad Assisi in occasione di un convegno tra Magistrati, Avvocati e Religiosi sul tema Semplificazione del linguaggio del Popoli. Fu in questa occasione che in seguito ad una illuminante relazione, i presenti chiesero al relatore se fosse il caso di aprire un osservatorio per iniziare a comprendere tutto quanto รจ impossibile a chi in Rete entra solo per poche decine di minuti al giorno.

Cosa centra la semplificazione del linguaggio dei popoli? Centra e come perchรฉ il linguaggio piรน semplificato – disse Eta Beta – si chiama “Internet”.

UN’AVVENTURA IMPORTANTE E DISCRETA
Quel giorno ad Assisi, lo stesso in cui abbandonava la vita terrena Giovanni Paolo II, Eta Beta, pseudonimo con il quale identifichiamo oggi il referente del costituito Osservatorio, disse a gran voce che l’UNESCO avrebbe dovuto istituire immediatamente una commissione di controllo della Reteย (messaggio che venne subito recepito).
Oggi siamo tutti smanettoni, ma all’epoca che i giornali telematici si contavano ancora sulle dita di una mano, Eta Beta fece un esempio che se non fosse stato frutto di sue attente analisi e di una speciale intelligenza, oggi meriterebbe il titolo di profeta.
“Dobbiamo iniziare seriamente a scrutare il vero potenziale della Rete e le sue ricadute nel mondo civile. Dobbiamo iniziare ora a governare la nostra economia, la nostra cultura che si sta dematerializzando a favore della gestione in quanto risorsa via web. Se non lo faremo qualcuno lo farร  al posto nostro perchรฉ da ciรฒ dipenderanno le nuove economie. Se domani – disse alla platea – qualcuno vorrร  sostenere che i nostri fratelli Ebrei non sono affatto morti nei forni crematori e vorranno negare questa o qualsiasi evidenza storica, si potrร  fare inserendo una semplice stringa: un algoritmo unito a qualche notizia che accende il fuoco. Poi, tutto il resto lo farร  la rete con i giovani che da essa, invece di trarne informazione, ne trarranno formazione”.

L’ARTICOLO DEL 97
Eta Beta ha specificatamente chiesto a questa Redazione di pubblicare la nota che ha dato vita alla risposta di Bruno Mastroianniย (sapendo per certo di attrarre la sua attenzione sul problema). Riteniamo di poter dire che il motivo risieda nel voler comunicare ad un’Alta Istituzione con preminente carattere formativo, la sua riflessione.

INTERNET E’ UNO STATO SOVRANO CHE GOVERNA STATI E SOCETA’ GLOBALE
La Rete (internet), oggi, non รจ solo ciรฒ che amichevolmente suggerisce il suo nome con il suo volto grazioso e servizievole, decorato da servizi come intrattenimenti vari, Social Network, Wikipedia, Mappe, giochi, librerie digitali, strumenti di conference call che semplificano la vita, etc..
Internet รจ unoย Stato Sovrano che governa la conoscenza dei veri Stati, le singole coscienze, la promozione o meno dei Diritti dell’Uomo, tra cui quello alla Memoria (corretta), cosรฌ come governa l’Economia mondiale. La dematerializzazione della moneta che apparentemente significa molti vantaggi – afferma Eta Beta – รจ la palesissima affermazione del “burattinaio” grazie al quale nel mondo, qualcuno, da una tastiera, potrร  gestire tutto ciรฒ che l’economia consente, riducendo le esigenze dell’Umanitร  ย a semplici manovre orientate da statistiche volte ad orientare ricchezze e povertร , a generare bacini di sofferenza, beni e risorse di ogni tipo. Insomma: a governare l’Umanitร .

MA CHI E’ ETA BETA?
Eta Beta non รจ un visionario ma un vero esperto di Gestione della Conoscenza e Intelligenza Connettiva che ha condiviso la cattedra della 43ยฐ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema “Nuove Tecnologie, Nuove Relazioni”, con il padre della connettivitร  moderna Derrik De Kerckhowe. Proprio da questa autorevole cattedra disse che Google da li a poco sarebbe stata superata e cosรฌ fu dopo soli tre mesi, cosรฌ come disse che l’Economia italiana sarebbe stata gestita tramite un cavo internet dall’estero, con particolare riferimento al business che la rete muove nel mondo del Turismo, della Cultura, dell’Agroalimentare e del Tessile. Un business che muove, infatti, centinaia di miliardi di euro. Ma la cosa piรน grave che annunciรฒ fu l’attacco a Benedetto XVI, quale simbolo della Chiesa.

JOSEPH RATZINGER – LA SENTINELLA DI CRISTO
Il giorno stesso della conferenza su citata di Assisi, Eta Beta disse ai suoi collaboratori: corriamo a Roma e iniziamo ad aprire uno, dieci, cento portali d’informazione perchรฉ ora inizierร  una grande battaglia non piรน e non solo tra viventi ma tra “il bene e il male” e Internet ย sarร  la veranda dalla quale potremmo affacciarci per osservare questa battaglia e decidere se rimanerne fuori o fare la nostra parte. Poi, il giorno, l’ora ed esattamente il momento in cui Joseph Ratzinger fu proclamato Papa, Eta Beta (che si trovava in Via della Conciliazione), inviรฒ la telefonata che annunciava “accendete ora i server”, che avrebbero iniziato a lavorare nel loro piccolo, per accrescere il senso vita.

La coincidenza per davvero piรน strana fu quella di avere notato che Eta Beta, solo pochi mesi prima, si laureรฒ (non giovanissimo) esponendo una bella tesi incentrata sul Cardinale Josepf Ratzinker “la Sentinella di Cristo”.

Gestione della Conoscenza? Tutto questo รจ storia. Noi abbiamo capito che la Rete รจ fonte di comunicazione per tutti ma ancor piรน, strumento di approvvigionamento economico per pochi che utilizzano il bisogno per accrescere ricchezze. Provate, cari amici llettori, a cliccare un filmato del terremoto per vedere se parte o no la pubblicitร . Con la stessa leggerezza/necessitร  oggi qualcuno e qualcosa decide di rendere ridicolo il Santo Padre. Noi non ci stiamo!

Per concludere: chi ha imparato ad amministrare le proprie ragioni attraverso un luogo ove prevale il caos, puรฒ prendere una notizia vecchia di 15 anni, trasformarla in un dardo di fuoco e, a suo piacere, scagliarla contro un albero verde che da i suoi frutti. Esso, prima o poi, arderร .
In tal senso abbiamo chiesto ad Eta Beta se oggi esistono rimedi a questo nuovo modo di fare guerra. Eta Beta ha risposto di si, ma ciรฒ sarร  possibile solo attivando osservatori composti da analisti esperti, capaci di profondo discernimento, sempre attenti ai quotidiani attacchi non piรน rumorosi come bombe ma silenziosi e capaci di sedurre anche le intelligenze piรน sottili, se ad esse, manca l’lluminante visione che si ha della vita e delle sue cose, attraverso la Fede.


 


 

 

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