“Una Terra sismica non solo dal punto di vista geologico ma anche sociale. Una terra che da la continua sensazione di essere in emergenza e nella quale i problemi si manifestano in forma acuta e destabilizzante”. Con queste parole il Santo Padre ha aperto la sua attesissima omelia rivolta ai Calabresi. Voi, Calabresi ha detto il Santo Padre – avete sempre saputo rispondere con forza anche ai momenti di crisi dura e per questo io sono sicuro che ce la farete. Fate appello alla vostra fede e non abbandonatela mai, prendetevi cura del prossimo perché questi valori sono i vostri valori di sempre. Quelli che vi hanno fatto superare momenti drammatici della storia. E qui neceessario un lavoro pastorale moderno che impegni tutti: religiosi, sacerdoti, laici – ha continuato Benedetto XVI. La diffusione della pratica della Lectio Divina sarà fondamentale perchè possa scaaturire una nuova generazione di donne e uomini che siano capaci di promuovere non interessi di parte ma bene comune.
Conosco lo zelo e la dedizione – ha affermato il Santo Padre – con il quale i sacerdoti svolgono la loro vita pastorale in Calabria e a loro dico: cari sacerdoti staccatevi dai beni materiali e stimatevi reciprocamente. Questo sarà il bene della parrocchie e il bene dipende dal vostro discernimento verso un profondo spirito di comunione. A Voi laici – ha continuato Sua Santità – dico “Non Abbiate Paura di dimostrare la vostra fede e quando incontrerete le opposizioni di questo mondo, fate vostre le parole dell’Apostolo “tutto posso in Dio”.
Dunque con l’invito a non avere paura a manifestare la Verità in ogni angolo e luogo che rappresenti la società che si vuole fare crescere con amore e onestà, il Santo Padre ha concluso l’omelia in Lamezia Terme.