Profondamente struggente, infatti, è stata la dignità con cui le persone rivolgevano lo sguardo verso il cielo, il pianto sommesso del re seduto accanto al proprio popolo, l’intensità delle preghiere per lenire l’immenso dolore sofferto per i figli perduti, offrendoci anche una forte lezione di civiltà, nel non esser stata proferita una sola parola di vendetta nella richiesta a Dio, riemerso dalle loro anime, del perché di tanta imprevista e non meritata follia.
La Norvegia, invece, ha confermato che, oltre ad essere una società civile e pacifica, aperta, cosmopolita e tollerante, è anche una società luminosa, ricca di fede intima e profonda, che dinanzi al dolore e all’angoscia risponde senza vendetta, ma con un silenzio raggelante e drammatico, più forte di tante condanne.
di Giovanni Borrelli