Nessuno cerchi di separare le «tre grazie del Vangelo»: la verità «non negoziabile», la misericordia «incondizionata con tutti i peccatori» e la gioia «intima e inclusiva». È quanto ha raccomandato Papa Francesco nell’omelia della messa crismale presieduta nella mattina del Giovedì santo, 13 aprile, nella Basilica Vaticana.
Rivolgendosi ai quasi duemila preti che hanno concelebrato con lui rinnovando le promesse sacerdotali, il Pontefice ha parlato della missione del «lieto annuncio». Che, ha spiegato, «è la perla preziosa del Vangelo» e «nasce dall’unzione». Per questo, ha aggiunto, abbraccia una verità non «astratta», una misericordia non ridotta a «falsa commiserazione» e una gioia «interamente personale»: la gioia «di Gesù nel vedere che i poveri sono evangelizzati e che i piccoli vanno a evangelizzare».
Ai preti il Papa ha anche indicato «tre icone di otri nuovi» in cui «il lieto annuncio si conserva bene»: quella delle anfore di pietra delle nozze di Cana, che di Maria rivelano in particolare la «pienezza contagiosa»; quella della brocca che portava sulla testa la samaritana e che al sacerdote ricorda la sua vocazione di «uomo della tenerezza» e della «concretezza»; quella, infine, dell’«otre immenso del cuore trafitto del Signore, integrità mite, umile e povera, che attira tutti a sé».
Da lui, ha sottolineato Francesco, «dobbiamo imparare che annunciare una grande gioia a coloro che sono molto poveri non si può fare se non in modo rispettoso e umile fino all’umiliazione: non può essere presuntuosa l’evangelizzazione».
Fonte News.va