a cura di Asia News/
Il Cairo (AsiaNews) – I copti ortodossi egiziani festeggiano il Natale fra la speranza “di una nuova vita” data dalla nascita di Gesù e la paura di attacchi da parte degli estremisti islamici. Ieri sera migliaia di persone hanno partecipato alla tradizionale veglia nella cattedrale di Abasseya (Il Cairo), presieduta dal patriarca Tawadros II.
Dopo gli scontri di ieri fra polizia e Fratelli Musulmani costati la vita a 13 persone e l’arresto di alcuni terroristi che stavano preparando un serie di attacchi contro le chiese cristiane, l’esercito ha aumentato le misure di sicurezza rispetto agli scorsi anni. Al Cairo le strade intorno agli edifici religiosi sono chiuse e la polizia controlla l’afflusso di fedeli con posti di blocco e metal detector.
Secondo molti fedeli l’impegno delle autorità per la sicurezza dei cristiani ha creato un clima diverso rispetto agli anni passati. “L’anno scorso avevamo paura – spiega Monica ad Ahram online – non sto dicendo che non abbiamo potuto pregare o qualcosa di simile. Ma avevamo timore per il futuro dei cristiani. Il presidente [Morsi] si stava trasformando in un dittatore ed era interessato a servire solo gli interessi del suo gruppo e dei musulmani”. La donna spiega che un grande gesto è stata la visita del 5 dicembre alla cattedrale di Abasseya del presidente Adly Mansour, la prima di un presidente egiziano dai tempi di Gamal Abdel Nasser che visitò la cattedrale nel 1960.
Nel suo messaggio di Natale il patriarca della Chiesa copta-ortodossa ha ricordato il significato della visita dei magi a Gesù che venuti dall’oriente hanno offerto al Bambino doni da re. Per il patriarca questi doni rappresentano la vita dell’uomo “caratterizzata dall’oro, dall’incenso e dalla mirra”. “Questo – ha spiegato – vuol dire che ognuno di noi, nella sua vita ha giorni d’oro, giorni d’incenso e giorni di mirra”. Ringraziando vescovi, sacerdoti, diaconi e laici per il loro impegno per la Chiesa Tawadros ha affermato che la “nascita del nostro Signore Gesù Cristo dona a noi, speranza, coraggio e una nuova vita”.
La calma vigile del Cairo nel resto del Paese è però oscurata da alcuni attacchi contro i cristiani nell’Alto Egitto. Ieri a Ezbet Treks, nella provincia di Qena (Alto Egitto), un gruppo di estremisti ha lanciato pietre contro le case copti e bruciato uno dei loro negozi. A scatenare l’assalto è stata una controversia sull’affitto di un locale. Mons. Kyrillos, vescovo di Nag Hammadi sottolinea che le forze di sicurezza sono riuscite a contenere le tensioni e il commissario di polizia Nag Hammadi Mahmoud Moawad ha convocato una riunione con i musulmani del villaggio, per raccogliere informazioni sui fatti e arrestare i colpevoli.