Tale voluto comportamento omissivo dell’Unione Europea finisce così, col correo silenzio, per avallare la repressione fondamentalista islamica, forse per confermare quel principio ideologico relativista per il quale la religione cristiana è dannosa, per cui è auspicabile un ridimensionamento degli invadenti cristiani, ostacolo alla diffusione di un capitalismo aggressivo che limita il potere di prevaricazione verso i deboli.
Questo silenzio colpevole è, infatti, il prosieguo della rinunzia ad una costituzione europea, tant’è che si è optato per un trattato nel quale non sono state volutamente inserite le radici storiche cristiane, perché, si è detto, avrebbero indebolito la laicità, senza percepirne l’effetto contrario in quanto, abiurando la connotata forte tradizione, si è offerta l’opportunità di colpire i cristiani, ritenuti dai fondamentalisti, anch’essi a torto e con visione distorta, simbolo della cultura occidentale, consentendo così a quella parte dell’ Islam più aggressivo, di imporsi a quello moderato, civile ed effettivamente religioso, che ha invece compreso come la cristianità rispetti le culture altrui e le persone.
Non pensi, allora, l’Europa che la violenza contro i cristiani non costituisca per essa un problema, perché commetterebbe un errore di gigantesche proporzioni in quanto, se in oriente può esistere pacificazione, la si può ottenere solo con la presenza dei cristiani, che qualora fossero estromessi o trucidati , segnerebbero ineluttabilmente anche il destino dell’Europa e non sarà Darwin o il caso a salvarla, perché debellare la cristianità, radici o non radici che si voglia, significa abbattere l’intero occidente.
Ci pensi bene, dunque, l’Europa, perché l’ignavia non apporta benefici e faccia sentire la propria voce di civiltà, intervenendo con decisione, nell’interesse di tutti, purtroppo anche di noi, che dobbiamo sottostare a tali imbelli forme di inerzia suicida.