Italia, Grasso lancia allarme su povertà infantile e Riforma Giustizia Minorile
Viviana Normando
Il Presidente del Senato Piero Grasso lancia l’allarme sulla povertà infantile e invita l’Italia ad invertire la rotta e il Garante dell’Infanzia e Adolescenza Vincenzo Spadafora nella sua relazione annuale si appella al Ministro della Giustizia Cancellieri per sollecitare la Riforma della Giustizia Minorile e rendere possibile e concreto il sostegno alle proposte ed alle azioni meritevoli compiute dalla Giustizia Minorile ad oggi. In base agli ultimi dati Istat, in Italia vivono in situazione di povertà relativa 1.822.000 minorenni, pari al 17,6 per cento di tutti i bambini e gli adolescenti. Il 7 per cento dei minorenni vive in condizioni di povertà assoluta, pari a 723 mila persone di minore età. La quota è del 10,9 per cento nel Mezzogiorno, a fronte del 4,7 per cento nel Centro e nel Nord del Paese. Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione a Palazzo Giustiniani della Relazione annuale sull’attività dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alla quale hanno partecipato il presidente del Senato Pietro Grasso, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri e il garante dell’Autorithy Vincenzo Spadafora. “La legislazione vigente a tutela delle persone di minore età è senza dubbio una grande conquista sociale e civile in materia di diritti umani – ha detto Grasso nel corso del suo intervento -. Eppure ancora molto c’è da fare. Un fattore come la povertà, che in Italia riguarda essenzialmente il Mezzogiorno, tocca da vicino molti bambini e le loro famiglie e spesso porta all’emarginazione e alla discriminazione. Il sostegno alle famiglie, a partire dalla maternità e dal lavoro femminile, è imprescindibile per qualsiasi progetto che voglia onestamente parlare di politiche per l’infanzia e l’adolescenza”. L’Italia, ha ricordato il presidente del Senato, “su 29 paesi e, insieme agli altri Paesi dell’Europa meridionale, si trova nella terza fascia più bassa della classifica sull’indigenza infantile relativa, con il 17 per cento dei bambini sotto la soglia di povertà. Non siamo più di fronte a un ‘disagio sociale’; dobbiamo parlare di una vera e propria ‘questione sociale’ da porre al centro dell’attenzione e dell’azione pubblica”. Ha sottolineato Grasso: “Una percentuale significativa dei bambini continua a vivere in famiglie in condizioni di povertà tali da mettere a rischio la loro salute e il loro sano sviluppo. Le conseguenze di una mancata protezione e promozione del benessere infantile sono pesantissime e si ripercuotono nelle fasi successive della vita di un bambino”. La seconda carica dello Stato ha posto l’accento sulle “difficoltà in cui versa il sistema scolastico, spesso privo di risorse. La compromissione di un corretto sviluppo cognitivo porta a risultati scolastici scarsi; la scolarità carente determina competenze ridotte che inducono bassi livelli di produttività e reddito; da qui discendono alti tassi di disoccupazione e una maggior dipendenza dallo stato sociale; il risultato finale è una sempre maggiore diffusione di comportamenti antisociali e il coinvolgimento in attività criminali”. Ha evidenziato Grasso: “È indispensabile quindi una inversione di rotta. La spesa pubblica, soprattutto quella destinata ai minori, non è un costo ma un investimento fondamentale che ‘paga’ sia in termini di tutela di diritti che in un’ottica di razionalizzazione e risparmio per il futuro”.
In occasione della presentazione della relazione Annuale sull’infanzia al Senato del Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora viene lanciato un appello dal Garante Spadafora: “Attendiamo – ha detto il Garante Spadafora – dal ministro Cancellieri un aiuto forte per la riforma della Giustizia minorile. La riforma non è più rinviabile è necessario cambiare, puntando sulla specializzazione, sulla formazione degli operatori, sulla mediazione. So che il ministro sta parlando tantissimo di questo tema, che è impegnata in prima persona e so che insieme potremo fare la differenza”.
Altra questione sulla quale interviene il Ministro della Giustizia Cancellieri, in riferimento ai bambini in carcere con le loro madri: ”Stiamo lavorando perche’ vogliamo far si’ che non ci siano mai piu’ bimbi in carcere”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. Ricordando che in Italia sono una sessantina circa le madri detenute assieme ai propri figli, il ministro ha detto che e’ allo studio un provvedimento che consenta ai bambini di ”vivere accanto alle mamme detenute in una situazione di tutela ma in una sorta di carcere attenuato”. ”Hanno diritto a un ambiente che non sia il carcere – ha aggiunto il Ministro Cancellieri – bisogna dunque sottoporre le madri a un regime detentivo diverso dal carcere”.