Grande festa nel Santuario della Madonna del Monte a Marta, in provincia di Viterbo, dedicata alla Madonna e a Mario Prugnoli, al veggente, all’uomo semplice che per settanta anni nella Santa Grotta di Marta con il Rosario quotidiano ha esclamato “Evviva Maria!”, diffondendo il nome di Maria tra tante e tante persone ed estendendo la tradizione ai giovani del paese e non solo, a coloro che lo hanno sempre seguito o incontrato per la prima volta. “Zi’ Mario” così lo chiamano poichè è amato da tutti, ha compiuto cento anni e molti anni sono passati da quando fu testimone del miracolo della prima apparizione di Maria il 19 maggio 1948. Ma quando Mario prega dice di vedere Maria lì nella grotta, non di dedicare il Rosario che ogni giorno viene recitato alle ore 15.00, oggi dal custode successore Michele Sassara, ad una statua bellissima. Già in una testimonianza che circola in rete nel 2010 aveva detto “Che bello essere insieme a Maria e stare tutti insieme”. Concetto che ha potuto ribadire in questo 2015 in tre trasmissioni che Rai Uno ha voluto dedicare alla Grotta nella trasmissione “Storie Vere” e comunque a chiunque incontri. Mario era pescatore e per custodire la grotta lasciò il suo lavoro e vi si dedicò completamente.
EVVIVA MARIA! LA DEVOZIONE FILIALE ALLA MADONNA
Dapprima venne scritto un libro sulle “Apparizioni nella Santa Grotta” dall’Arch. Gaetano Benedetti che racconta la storia, poi è stato sintetizzato in rete in un articolo del Vaticanese.it della Fondazione “Paolo di Tarso”, testo che per primo ha fatto ben comprendere ciò che dice Zio Mario ovvero che la Madonna è sempre presente in un territorio in cui suo figlio Gesù si è di nuovo “fatto corpo e sangue”, riferendosi al Miracolo Eucaristico avvenuto per la prima volta a Bolsena e da cui derivano ogni anno i festeggiamenti del Corpus Domini ovunque e poi a Marta quando, proferendo ‘Io sono l’Immacolata Concezione, Madre di Gesù di Nazareth’, Maria apparve a tutti, indistintamente, per tre giorni e tre notti e a tutti coloro che accorsero per vederla, come non è mai accaduto in nessun altro luogo del mondo. Non solo le tre bambine che per prime videro Maria ma il privilegio fu esteso a tutti per tre giorni con innumerevoli veggenti che si susseguirono nel tempo fino ad oggi, periodo di cui Zio Mario come veggente e custode fu testimone e umile protagonista.
COME SI ARRIVA A 100 ANNI: DALLE PAROLE DI MARIO PRUGNOLI AL VESCOVO LINO FUMAGALLI
Ed è così che per l’occasione dei cento anni di Zio Mario, 10 maggio 2015 proprio nella festa della mamma, il Vescovo di Viterbo Sua Eccellenza Lino Fumagalli ha celebrato una messa solenne nel Santuario della città, nella Tuscia Farnese, dove il commento al Vangelo sono state le parole stesse che Mario Prugnoli ha riferito il giorno prima della Santa Messa al Parroco don Roberto Fabbiani. “La predica la fa Mario, felice di festeggiare i suoi cento anni con Maria e con tutti noi, ha detto il Vescovo Fumagalli, state attenti, come migliore commento al Vangelo di oggi. E’ contento di ringraziare il Signore per il suo amore nei suoi cento anni e noi ci uniamo a questo ringraziamento. Chiediamo perdono tutti se facciamo fatica a sentire ogni giorno il Signore vicino a noi, se facciamo fatica a ringraziarlo per la sua presenza e il suo aiuto, gli chiediamo perdono se qualche volta il disorientamento, lo scoraggiamento, può entrare nella nostra vita e nel nostro cuore e affidiamo alla Madonna del Monte, cui è dedicato questo Santuario, il nostro cammino come singoli, come famiglia, come Chiesa.
Dopo la seconda lettura del Vangelo così si espresso il Vescovo: “Ieri sera don Roberto gli ha chiesto: ‘Zio Mario come si fa ad arrivare a cento anni?’ e lui ha risposto: ‘Prima cosa volere bene a Dio, Lui che per primo ci ascolta, ci vuole bene e ci viene incontro, con gioia’ perché volere bene a Dio, che ci vuole bene, significa essere sostanzialmente contenti ed oggi il desiderio di essere contenti ce lo abbiamo tutti ma di persone contente se ne vedono poche. Voler bene a Dio significa ritrovare in Lui il significato della vita, ma soprattutto significa, e questo zio Mario lo può testimoniare, sentirlo vicino a noi sempre. Siamo contenti non perché le cose ci vanno bene, anche zio Mario ha avuto i suoi dolori, le sue difficoltà della vita, ma siamo contenti perché il Signore ci vuole bene, e questo amore del Signore sostiene, alimenta ogni giorno la vita. Poi ha aggiunto Zio Mario come seconda cosa: ‘Volersi bene tra di noi’, altra cosa difficile, vedere l’altro come il fratello che il Signore mi ha posto accanto, quando le cose vanno bene sono contento, questa è anche una gioia per me, quando l’altro è in difficoltà, lo affianco e quando esce dalle difficoltà sono io ad essere contento oltre che lui. Nello specifico pensare il bene degli altri e interpretare bene le azioni dell’altro, senza chiacchiere o pettegolezzi, e ove ci siano troppe parole ecco perché non arriveremo a cento anni, perché non viviamo in armonia tra di noi, siamo sempre sul chi va là, sempre con il fucile spianato, sempre a volere dibattere le cose, ove zio Mario dice ‘Amiamo tutti e capiamo tutti’ e poi zio Mario ha aggiunto: ‘Qualche volta dobbiamo essere capaci di dire di sì, qualche volta essere capaci di dire di no e davanti alle offerte e alle scelte della vita essere capaci di scegliere il bene e di evitare il male sempre e, in questo cammino, chiedendo al Signore di darci la luce per distinguere ciò che è bene e ciò che è male. E’ il segreto della vita. ‘In chi mi ama’, ci ha detto il Vangelo, ‘rimane il mio amore’, badate bene a questo rimanere, noi e il Signore che facciamo insieme il percorso della vita, ci rende sereni, contenti ma anche capaci di impegno e di solidarietà. E poi aggiunge il Vangelo che abbiamo ascoltato ma anche ciò che Zio Mario diceva un’altra cosa: ‘Osserva i miei comandamenti’, chi ama è fedele, quando la persona che ama si fida di quello che il Signore gli dice, ad esempio ‘Vi ho chiamato amici non servi perché vi ho fatto conoscere tutto ciò che il Padre mi ha detto’ e se noi facciamo ciò che Dio ci chiede sappiamo di essere nella verità e nella serenità. Non ho fatto altro che dire ciò che zio Mario non pensando in realtà al Vangelo di oggi ha detto a don Roberto. Portiamoci tali messaggi come ricordo di questa bella giornata, e chiediamoci se tutti, nella concretezza della vita, amiamo il signore, se osserviamo i comandamenti come il Signore dispone, chiediamoci se ci vogliamo bene tra di noi, e voler bene significa volontà verso l’altro fino al dono della vita e se c’è qualcosa da raccontare sotto lo sguardo della Madonna del Monte, per il nostro bene, chiediamo che ci aiuti a cambiare e lasciamo sotto l’altare la nostra intenzione”.
CON L’ISPIRAZIONE DELLA MADONNA DEL MONTE
Mancano infatti pochi giorni alla ricorrenza del 14 maggio, giorno della festa della Madonna del Monte, ecco anche perché oggi tutti si sono ritrovati qui oltre che per il fatto che non sarebbero mai entrati insieme nella piccola Santa Grotta, dove comunque si è svolto regolarmente il Rosario grazie ai due giovani che sostengono Zi Mario, a Michele, il nuovo custode della Grotta e a Daniele Fanelli che, quando non è con la sua famiglia, appena può corre ad aiutarlo e intona i canti mariani interpretati da uomini, dalla forza e dalla fede dei ‘martani’, abitanti di Marta.
RITROVIAMO IN MARIA IL SIGNIFICATO DELLA VITA
“Quello che mi ha sempre colpito in Zio Mario – ha proseguito il Vescovo Lino Fumagalli – è la sua grande serenità, con gli occhi di un bambino contento che non sono stati offuscati dalle prove della vita. Egli è un chiaro esempio che offre a ciascuno di noi, e in questa novena riconosciamo a Zio Mario di avere mantenuto vivi in mezzo a noi l’impegno e la devozione, l’amore filiale verso la Madonna. Marta non sarebbe stata la stessa senza questa testimonianza di Zio Mario. Una testimonianza però che dobbiamo raccogliere senza scordarlo, portandoci l’impegno nell’amare il Signore di più, nell’amarci di più tra di noi. Fidiamoci di Gesù, sicuri che è per il nostro bene, ascoltiamolo, come ha fatto Zio Mario. Ricordiamo che è possibile visitare la Grotta di Marta con Maria, di giorno e di notte.
Anche Il Serrano on line testata giornalistica di Serra International Italia è intervenuta sulla storia della Santa Grotta della Madonna di Marta e non poteva essere altrimenti poiché la sede di Serra Italia, Associazione laicale a sostegno delle vocazioni sacerdotali e della vita consacrata, ispirata nel mondo dal Beato Junipero Serra tra poco proclamato Santo da Papa Francesco, è la città di Viterbo.
Si invitano a leggere gli articoli sul web dai motori di ricerca sulla Grotta di Marta di ilvaticanese.wpstag.it e di www.serraclubitalia.it e a visionare il recente sito ufficiale della Grotta di Marta: www.santagrottadimarta.verumest.eu.
Roma, Giorno della celebrazione della prima apparizione della Madonna di Fatima, 13 maggio 2015
Viviana Normando