Il Papa nomina mons. Pietro Parolin Segretario di Stato della Città del Vaticano

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Gli auguri della Redazione de Il Vaticanese.it al neo Segretario di Stato della Città del Vaticano mons. Pietro Parolin. Il Papa ha accettato le dimissioni del cardinale Tarcisio Bertone, secondo il Can. 354 del Codice di Diritto Canonico, che si riferisce ai sopraggiunti limiti di età, ovvero la soglia dei 75; il porporato ne farà 79 a dicembre, chiedendogli, però, di rimanere in carica fino al 15 ottobre 2013, con tutte le facoltà inerenti a tale ufficio. Gli succederà mons. Pietro Parolin, 58 anni, veneto, attualmente nunzio apostolico in Venezuela.
Il 15 ottobre Papa Francesco, riferisce un comunicato della Sala Stampa Vaticana, “riceverà in udienza superiori ed officiali della Segreteria di Stato, per ringraziare pubblicamente il Cardinale Bertone per il suo fedele e generoso servizio alla Santa Sede e per presentare loro il nuovo Segretario di Stato”.
Il Papa ha confermato nei rispettivi uffici mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli Affari Generali; mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati; mons. Georg Gänswein, prefetto della Prefettura della Casa Pontificia; mons. Peter Wells, assessore per gli Affari Generali; mons. Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati.

Papa Francesco, dunque, ha nominato monsignor Pietro Parolin, nuovo Segretario di Stato.

È il più giovane segretario di Stato dai tempi di Eugenio Pacelli che lo divenne nel 1930 quando non aveva ancora 54 anni. Assume questa responsabilità in un momento particolarmente delicato per la Chiesa, per l’Italia e per il mondo. La gioia della diocesi di Vicenza, Chiesa natale dell’arcivescovo.

È il nunzio apostolico in Venezuela l’arcivescovo Pietro Parolin, 58 anni, vicentino di origine, il nuovo segretario di Stato scelto da Papa Francesco e di cui è stato dato l’annuncio ufficiale. Sostituisce nell’impegnativo compito il Cardinale Tarcisio Bertone che ha ricoperto l’incarico dal 2006.

La lunga esperienza di Parolin nella carriera diplomatica (è nel servizio diplomatico della Santa Sede da quasi 30 anni) garantisce al nuovo Segretario di Stato una conoscenza diretta di molte delle situazioni più delicate che stanno a cuore alla Chiesa e a Papa Francesco. Nel suo servizio si è occupato, tra l’altro, di Cina e di altri Paesi orientali, di Nigeria e di Messico, di rapporti con Israele fino al Venezuela di Chávez dimostrando sempre una grande capacità umana e pastorale, oltre che una grande preparazione. In questi anni ha avuto modo di conoscere bene Papa Bergoglio, tanto che questi lo ha chiamato accanto a sé per questo importantissimo compito.

Quando è stato dato l’annuncio della notizia nella diocesi di Vicenza, Chiesa natale di monsignor Parolin, molte campane hanno suonato a festa. La diocesi berica ha salutato con grande gioia la notizia della nomina di un sacerdote vicentino a segretario di Stato, soprattutto per la stima e l’affetto di cui monsignor Pietro Parolin ha sempre goduto da parte del clero e dei fedeli.

Il vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol ha subito inviato una lettera gratulatoria a monsignor Parolin (che ha sempre mantenuto il legame con la propria comunità parrocchiale di origine di Longa di Schiavon e con la diocesi berica) manifestando la gioia della Chiesa vicentina per questa nomina che ritiene un “onore” per tutta la diocesi. Il vescovo ha assicurato al confratello la vicinanza e la preghiera per il delicatissimo incarico che gli è stato affidato. Monsignor Pizziol ha ricordato i molti incontri con monsignor Parolin e come di lui abbia sempre apprezzato l’affabilità, la semplicità e la competenza per cui è sempre stato conosciuto e stimato e che tanto lo avvicinano allo stile pastorale di Papa Francesco.

Monsignor Pietro Parolin, il più giovane segretario di Stato dai tempi di Eugenio Pacelli che lo divenne nel 1930 quando non aveva ancora 54 anni, assume questa responsabilità in un momento particolarmente delicato per la Chiesa, per l’Italia e per il mondo. E sono significative, a tale proposito anche le parole con cui il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, il quale ha inviato a mons. Pietro Parolin un messaggio di “vive congratulazioni e fervidi voti augurali” per la nomina a segretario di Stato. “L’elevatissimo incarico che il Santo Padre ha voluto affidarle – afferma il capo di Stato – costituisce il riconoscimento di un prestigioso percorso al servizio della Chiesa. Nei lunghi anni trascorsi alla Segreteria di Stato, unanimemente apprezzata è stata la sua costante attenzione per le relazioni fra lo Stato italiano e la Santa Sede ed il suo impegno affinché il rapporto di esemplare concordia e armoniosa convivenza esistente fra le due sponde del Tevere potesse ancor più consolidarsi, nel rispetto dell’indipendenza e della sovranità di cui ciascuna delle due parti è, nel proprio ordine, titolare”.

“Sono certo – conclude il presidente Napolitano – che grazie alla sua presenza al vertice della Segreteria di Stato, le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potrà ulteriormente consolidarsi”.

Mons. Parolin, dopo la nomina, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime la sua “profonda e affettuosa gratitudine” al Papa per “l’immeritata fiducia” che ripone nei suoi confronti, manifestandogli “rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dell’umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare”.

“Sento viva la grazia di questa chiamata, afferma il presule, che, ancora una volta, costituisce una sorpresa di Dio nella mia vita e, soprattutto, ne sento l’intera responsabilità, perché essa mi affida una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le mie forze sono deboli e povere le mie capacità. Per questo, prosegue  mons. Parolin, mi affido all’amore misericordioso del Signore, dal quale nulla e nessuno potrà mai separarci, e alle preghiere di tutti. Tutti ringrazio, fin d’ora, per la comprensione e per l’aiuto che, in qualsiasi forma, mi vorranno prestare nello svolgimento del nuovo incarico”.

Il presule rivolge poi il suo pensiero alle persone che sono state parte della sua vita in famiglia, nelle parrocchie in cui è nato e in cui ha prestato servizio, nella “cara Diocesi di Vicenza”, a Roma, nei Paesi dove ha lavorato, Nigeria, Messico e Venezuela, che lascia “con rimpianto”.

Un pensiero rivolge anche al Papa emerito Benedetto XVI, che lo ha ordinato vescovo, alla Segreteria di Stato, che è già stata la sua casa per molti anni, al cardinale Bertone, agli altri Superiori, ai colleghi e ai collaboratori e all’intera Curia Romana, ai Rappresentanti Pontifici. “A tutti – sottolinea – sono largamente debitore”.

“Mi pongo, con trepidazione, conclude mons. Parolin, ma anche con fiducia e serenità, in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco, disposto, come Lui ci ha chiesto fin dall’inizio, a camminare, edificare-costruire e confessare. Che la Madonna, che a me piace invocare con i titoli di Monte Berico, Guadalupe e Coromoto, ci dia ‘il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, il Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti’. E, come si dice in Venezuela: ¡Que Dios les bendiga!”.

Cenni biografici di mons. Parolin più in dettaglio

L’attuale nunzio apostolico in Venezuela l’arcivescovo Pietro Parolin, 58 anni, veneto (è nato il 17 gennaio 1955 a Schiavon, provincia di Vicenza), è stato scelto da Papa Francesco come nuovo segretario di Stato. Nella sua lunga carriera diplomatica (è nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1986) monsignor Parolin si è fatto apprezzare in numerose occasioni per la sua preparazione (conosce bene il l’inglese, il francese e lo spagnolo) e la sua capacità di affrontare questioni anche particolarmente delicate, quali per esempio le condizioni delle comunità cattoliche in Cina e Vietnam.

Parolin, ordinato prete a Vicenza il 27 aprile del 1980, ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana dove si è laureato in diritto canonico.

I primi Paesi dove ha prestato servizio sono stati la Nigeria e il Messico. Nel 1992 Parolin è stato chiamato a Roma nella seconda sezione della Segreteria di Stato che si occupa dei rapporti con gli Stati. Dieci anni dopo Giovanni Paolo II lo ha nominato sotto-segretario della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, ed è diventato così di fatto il “viceministro” degli Esteri del Vaticano. Sono questi gli anni in cui si occupa in particolare delle relazioni tra la Santa Sede e i Paesi orientali. Oltre a questo il nuovo segretario di Stato ha seguito anche i non facili negoziati tra Israele e Santa Sede.

Nell’agosto del 2009 Benedetto XVI nomina Parolin arcivescovo (sede titolare di Acquapendente) e gli affida la nunziatura di Caracas nel Venezuela di Hugo Chávez, dove ha svolto un ruolo rilevante nel riavvicinamento tra Stato e Chiesa dopo le molte tensioni del passato.

Salvatore Pignata

Fonte: www.lavocedeiberici.itwww.vatican.va.

Foto, Fonte: Ansa/Julian Abram WainWright.

Tutta la redazione de Il Vaticanese.it, silenziosamente al lavoro, formula sentiti auguri al neo Segretario di Stato della Città del Vaticano mons. Pietro Parolin per la sua nomina perchè il suo ruolo diplomatico possa essere rinnovato vivificatore di Umanità e di Pace accanto al duro impegno quotidiano di Papa Francesco, nella semplicità e nella buona volontà in Cristo, sulle orme di Francesco di Assisi. 

 

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