Il Papa: “La pace francescana non e’ un sentimento sdolcinato né armonia panteistica, è di chi porta il giogo di Cristo”

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Papa Francesco nella Baslica di San Francesco

Assisi, Basilica di San Francesco, pellegrinaggio del Santo Padre. “Qui tutti ci ritroviamo ad Assisi – ha detto l’Arcivescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino Vescovo di Assisi accogliendo il Santo Padre – nello spirito della nostra Italia di cui Francesco e’ Patrono, in questa giornata del 4 ottobre 2013, in quello spirito roboante della Pace che Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno promosso nel mondo“. Dalla Piazza di San Francesco si levano le note delle laudi medievali dei cantori di Assisi che accompagnano i passi del Papa con parole come: “A Dio appartiene il Creato e l’universo in tutta la sua pienezza” e preannunciano la Celebrazione Eucaristica presieduta da Papa Francesco nella piazza antistante la Basilica inferiore di San Francesco che oggi custodisce il corpo di Francesco. Papa Francesco ha voluto che si celebrasse la Santa Messa nel rito francescano come se egli stesso oggi fosse francescano.

PAPA FRANCESCO NELL’OMELIA DEL 4 OTTOBRE NELLA BASILICA DI SAN FRANCESCO
Pace e Bene a tutti. Grazie per essere venuti qui a pregare insieme. Oggi sono come un pellegrino. Come Gesù che portò Francesco a sposare Madonna Povertà. Questa scelta da parte di Francesco rappresentava la scelta radicale di Cristo. In tutta la vita di Francesco il legame con i poveri e’ stato fondamentale. Ma Francesco cosa ci testimonia oggi? La verità e’ Cristo ed essere cristiani e’ rivestirsi di Lui. La vita di Francesco parte dal suo sguardo sulla croce. Francesco ha fatto questa esperienza nella Chiesa di S. Damiano e in questo Crocifisso dove Gesù non appare morto ma vivo, ha il sangue che scorre, ha gli occhi aperti, ha gli occhi vivi, il crocifisso non ci parla di sconfitta, ma di vittoria e vita. Chi si lascia guardare da Gesù Crocifisso diventa nuovo, si trasforma tutto, assapora l’essere amati senza merito, senza nessun vanto. Francesco insegnaci a lasciarci guardare dal crocifisso, a lasciarci ricreare dal suo amore. Nel vangelo abbiamo ascoltato ‘Venite tutti da me, troverete ristoro’. Chi segue il ristoro segue la vera pace, quella che solo Lui Dio nel mondo ci può dare. Qual e’ la pace che Francesco ha accolto e che ci trasmette? La pace di Gesù quando apparve in mezzo a loro? La pace francescana non e’ un sentimento sdolcinato, non e’ niente di tutto questo ne’ armonia panteistica con l’energia del cosmo, questo non e’ francescano ma e’ un’idea che molti hanno costruito. La pace di Francesco e’ la pace di chi prende su di sè il Suo giogo, che non si può portare con arroganza, presunzione ma con dolcezza e mitezza di cuore. San Francesco insegnaci ad essere strumenti di pace che ha la sua sorgente in Dio, la pace che e’ il Signore Gesù. Il Cantico inizia cosi “Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l’onore ed ogni benedizione….”. Il Santo esprime rispetto sul Creato, su come Dio lo ha creato, perchè tutto sia più simile a ciò che Dio ha creato e soprattutto testimonia il rispetto per tutto, perchè l’uomo e’ chiamato a costruire, a non essere strumento di idoli. Francesco e’ stato uomo di armonia e di pace e da qui invoco un appello, lo dico con la forza e la mitezza dell’amore: non siamo strumenti di distruzione, tacciano le armi e dovunque tacciano le offese, sentiamo il grido di tutti coloro che soffrono e muoiono, in Siria, in Terra Santa, la terra tanto cara a Francesco, in tutto il mondo. San Francesco ottienici da Dio che in tutto il mondo abbia il rispetto per il creato. Dò gli auguri a tutti gli italiani, non posso non fare gli auguri in questa giornata nazionale, preghiamo per la nazione Italia perchè ciò che divide sia ciò che unisce. Con la preghiera di San Francesco prego perchè  questa città sia il luogo di quanti desiderano conoscere Cristo“.

Quest’anno la Provvidenza ha voluto che fosse proprio la Regione Umbra ad offrire, durante la Santa Messa del 4 ottobre, la lampada votiva e l’olio che l’alimenta ad opera degli abitanti dell’Umbria a favore del benessere di tutti gli italiani. Ogni anno, infatti, una Regione in Italia offre lampada e olio. L’altra lampada che arde per il benessere degli italiani è la lampada di Loreto.
La Redazione de IL VATICANESE.IT testata giornalistica del Gruppo ComunicareITALIA, impegnato nella comunicazione etica in rete e nella promozione del Brand Italia e Made in Italy,  si unisce all’appello del Santo Padre nella preghiera anche per la nostra  Italia. Ricordiamo che il Cantico delle Creature di Francesco di Assisi è la prima poesia scritta in italiano, nel 1226, che riportiamo anche in italiano moderno, pregando per il rispetto della dignità dell’Uomo e del Creato che appartiene a Dio.

CANTICO DELLE CREATURE DI FRANCESCO DI ASSISI 
Altissimu, onnipotente, bon Signore,

tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

CANTICO DELLE CREATURE IN ITALIANO MODERNO:

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l’onore ed ogni benedizione.
A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di pronunciare il tuo nome.
Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole,
il quale è la luce del giorno, e tu attraverso di lui ci illumini.

Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia te, Altissimo.
Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.

Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo;
quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo tramite il quale dai sostentamento alle creature.

Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. E’ bello, giocondo, robusto e forte.

Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento,
ci mantiene e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.

Tu sia lodato, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore e sopportano malattie e sofferenze.

Beati quelli che le sopporteranno in pace, perchè saranno incoronati.

Tu sia lodato, mio Signore, per la nostra morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scappare:
guai a quelli che moriranno mentre sono in situazione di peccato mortale.

Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà, perché la seconda morte, non farà loro male.
Lodate e Benedicete il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.

 

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