C’è bisogno oggi di coraggio, di lealtà e di onestà di pensiero, se vogliamo veramente uscire da un lungo periodo ricco di stravolgimenti etici, che hanno comportato l’attuale sbandamento delle generazioni contemporanee. Non si tratta di rivedere interamente il proprio pensiero , ma di avere il coraggio di correggerne gli errori per ben orientarsi, come sosteneva Kant, proprio per rimediare ai danni di natura soprattutto egoistica edonistica, consentendo che il futuro sia migliore del presente.
Non si tratta di riflessioni natalizie, facilmente demolibili per evitare che si possa iniziare un futuro di cambiamento che stravolgerebbe gli attuali costumi disonesti, ma di serio dovuto ripensamento che consentirebbe, se applicato, di far rinascere quella antica forza di cambiamento etico che spesso ha connotato il nostro grande Paese.
Perché non comprendere che il vero rispetto delle leggi, applicate in modo serio, giusto ed onesto, non quindi subdolamente rese, costituisca una vera salvaguardia per il cittadino, tanto da essere accettate persino da chi le subisce in quanto ritenute giuste? Perché non rendersi conto che il vero bene comune ha un felice ritorno per tutti? Perché non tentare di recuperare quel concetto aristotelico di pienezza della vita , cui ai giorni nostri si richiamano Amartya K.Sen , senza conoscere Aristotele e Martha C.Nussbaum? Perché non esaminare con attenzione la concezione etica di Rawls sulla giustizia etica dell’economia e sulla realizzazione appieno delle capacità degli essere umani che sono persone e non degne di essere coartate, loro malgrado, da una economia utilitaristica deleteria? Si dirà perché ci sono i poteri forti! Già, ma esistono perché non c è più coraggio, ne’ dignità. Cerchiamo allora di riprenderci il nostro vero Io e saremo sicuramente più felici , perché la felicità non è benessere , appagamento di tutti i desideri, potere, ma svolgere onestamente il proprio compito nella vita ; concetti così forti che indussero persino Kant a postulare una vita dopo la morte.
Buon Natale a tutti e ringraziamo Gesù di essere venuto al mondo.
Giovanni Borrelli