Belle feste, come devono essere, che troppo spesso vengono limitate dagli interessi economici e perdono la centralità della persona e del valore sostanziale e aggiuntivo che i valori insiti nello sport portano ai giovani, alle loro famiglie, alla vita. Lo Sport è un contributo fondamentale a favore di uno stile di vita sano e della salute della persona e la sua capacità aggregativa, nel gioco di squadra e nella lealtà, può agevolare la velocità e la correttezza di questo messaggio ed unire tanti, che si pongono come osservatori, fruitori, protagonisti, educatori. Lo Sport può dare moltissimo a chi lo vive e quegli stessi interessi economici possono essere destinati a creare lavoro per i giovani stessi, in modo pulito, trasparente ed onesto, e può portare tanto ma tanto ai bisognosi e a tutte quelle opere di carità che Papa Francesco sa a chi devono essere rivolte per priorità e necessità impellente. La Carità si fa ma non si dice e quando la si svela è perchè persone si incontrino numerose e possano essere ancora di più, per migliorare tutti insieme e per una buona causa, a favore della collettività.
Prima della partita della Coppa Italia due persone sono state ferite, una in particolare gravemente ed al momento sembra non c’entri nulla, in questa violenza, il calcio. Si sono precipitati a ribadirlo proprio tutti i dirigenti del mondo dello sport e della FIGC – Federazione Italiana Gioco Calcio e finalmente la partita, dopo una notizia ancora una volta così sconcertante, si è disputata, con la vittoria del Napoli.
Lo Sport è veicolo di unione, di pace, di solidarietà e fa male a tutti quando interessi economici, vanità e persino violenza e attentato alla vita umana, deviano il suo giusto percorso ma ritardano solo questo messaggio che tuttavia resta forte e saldo nei nostri cuori, che non perdono la speranza di un mondo migliore e nella giusta direzione di crescita anche per mezzo dello “sviluppo armonico della persona e del perfezionamento morale” che la disciplina sportiva può incentivare, come è scritto anche nel Concilio Vaticano II promulgato da Papa Giovanni XXIII, oggi Santo.
Sono gli abbracci e i sorrisi, mani unite di genitori con i figli, colori della vita che vogliamo vedere sugli spalti e dalle gradinate e solo così saremo tutti campioni, ciascuno nel suo ambito, nel campo della vita, ove diversamente saremo tutti sconfitti e non solo in un rettangolo verde.
Ricordiamo di seguito le parole le Papa prima della partita della Coppa Italia, citate da un servizio di Radio Vaticana, perchè i valori dello sport prevalgano sempre su tutto e diventino occasione di festa e di formazione.
Grazie Santità per tutto e per tutti. Preghiamo per Lei, per coloro che sono stati feriti e per coloro che hanno offeso la vita umana. V.N.
LE PAROLE DEL PAPA AGLI SPORTIVI
“Il fattore economico non schiacci la dimensione di “festa” propria del calcio e i giocatori si comportino sempre da “sportivi”, coscienti della “grande responsabilità” che la fama comporta. Sono i due auspici che Papa Francesco ha rivolto ai dirigenti della Federazione italiana gioco calcio e alle squadre di Fiorentina e Napoli, ricevute in udienza alla vigilia della finale di Coppa Italia che le vedrà protagoniste allo Stadio Olimpico di Roma.
Qualche volta il mondo diventa grande come un campo di calcio, con centinaia di milioni di occhi carichi di passione puntati sul rettangolo verde. Ma non sempre ciò si vede che sul campo, e più spesso non si vede attorno ad esso, è qualcosa di bello e pulito, mentre la sua vera dimensione dovrebbe essere principalmente quella della “festa”. Papa Francesco, che di calcio ne sa, parla con competenza e consueta schiettezza ai giocatori di Fiorentina e Napoli che domani sera si sfideranno nella finale di Coppa Italia. La sua analisi parte da un’ovvia constatazione: il calcio in Italia, come in Argentina e altrove – dice – “è un fatto sociale e richiede una responsabilità sociale, da parte dei calciatori, sul campo e fuori dal campo, e da parte dei dirigenti nazionali e locali”:
“Da ragazzo sono andato parecchie volte allo stadio e ho dei bei ricordi. Sono andato solo e con la mia famiglia. Momenti gioiosi, di domenica, insieme con i miei familiari. Vorrei augurare che il calcio e ogni altro sport molto popolare recuperi la dimensione della festa. Oggi anche il calcio si muove in un grande giro di affari, per la pubblicità, le televisioni, eccetera. Ma il fattore economico non deve prevalere su quello sportivo, perché rischia di inquinare tutto, sia a livello internazionale e nazionale sia a livello locale”.
Si tratta allora di “reagire positivamente”, afferma Papa Francesco, e reagire “dall’alto”, “restituendo dignità sportiva agli eventi”. Parole che arrivano direttamente ai vertici della Figc presenti all’udienza, responsabili della “macchina” del calcio italiana. Ma un richiamo alla responsabilità il Papa lo rivolge anche ai calciatori, gli eroi della domenica e non solo, i cui comportamenti sono amplificati su scala planetaria:
“Siete al centro dell’attenzione e tanti vostri ammiratori sono giovani e giovanissimi; tenete conto di questo, pensate che il vostro modo di comportarvi ha una risonanza, in bene e in male. Siate sempre veri sportivi!”.
L’ultima considerazione è per lo sport in generale, che – ribadisce Papa Francesco – “contiene in sé una forte valenza educativa, per la crescita della persona”:
“Crescita personale, nell’armonia di corpo e di spirito, e crescita sociale, nella solidarietà, nella lealtà, nel rispetto. Che il calcio possa sempre sviluppare questa potenzialità! Buon lavoro a tutti voi e che domani sera sia una bella festa sportiva! Questo vi auguro”.
Fonte: www.radiovaticana.it
Foto, Insieme a Francesco.it, www.insiemeafrancesco.it, nella partita per far felici i bambini. Foto, Il Vaticanese.it, Fabio Pignata, Immagine di Papa Roncalli durante la Sua canonizzazione, il Pontefice con cui nasce il Concilio Vaticano II, testo ove per la prima volta viene citata la valenza dello Sport per l’essere umano.