Il Vaticanese

I Colori della Luce: parte III Biennale Internazionale di Pittura Scultura Ceramica – 2014

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San Francesco da Paola

Sabato, 27 settembre, si apriranno a Grottaglie, negli straordinari e fantastici ambienti manieristi e barocchi del Convento dei Paolotti, i battenti della III Biennale Internazionale di Pittura Scultura e Ceramica. L’esposizione durerà nella città pugliese fino al 16 novembre, per poi riaprire i battenti nel Protoconvento di San Francesco di Paola a Paola in Calabria il 6 dicembre, giorno liturgico di san Nicola di Bari, nelle nuove sale create positivamente per la “cultura” e collocate sotto la nuova Aula di preghiera, ricca di opere d’arte contemporanee, provenienti da tutta Europa. L’evento si chiuderà il 25 gennaio 2015.

La Biennale, a cura dello storico dell’arte mons. Pietro Amato, è sotto il Patronato di Padre Francesco Marinelli, Correttore Generale, che ha chiesto all’Ordine un cammino sicuro sulle vie della “carità culturale”. In questo percorso ha trovato sensibilità e collaborazione nelle figure di Padre Salvatore Palmino, Superiore della Comunità di Grottaglie, e di Padre Gregorio Colatorti, Provinciale di Paola, che ha voluto la manifestazione nel Santuario di Paola.

Manifesto III Biennale 2014

L’esposizione vede la presenza di 67 tra pittori, incisori, scultori e ceramisti, di 18 nazioni, dalla Cina al Cile, dalla Svezia alla Turchia, espressamente invitati a svolgere l’affascinante tema I colori della luce, soggetto in linea con le precedenti edizioni: Le mani luminose dell’uomo (2010) e Le forme della luce (2012).

Saranno presenti i diversi linguaggi d’arte, dal figurativo all’astratto, dalle forme classiche d’intendere l’arte alle più avanzate proposte di ricerca, quest’ultime però scelte nel segno di ciò che emoziona e crea immaginario nello spirito del visitatore. Le singole opere formano una partecipazione corale di alto livello qualitativo.

L’evento si completa con un’Antologica del giovane scultore Alessio Deli, che propone 31 lavori tra disegni, sculture a tutto tondo, impianti e creazioni varie. Il suo è un linguaggio attraente e propositivo, nel quale alle tematiche d’indole sociale si unisce l’uso di materiali di riciclo.

Inoltre, compare per la prima volta un Omaggio a un artista deceduto. Si tratta dello scultore rumeno Constantin Lucaci, venuto a mancare il 20 luglio scorso. A lui si deve una donazione di sue opere al Protoconvento di Paola e la realizzazione del grandioso Astro-Tabernacolo, in acciaio inossidabile e vetro colorato, nella nuova Aula di preghiera. Saranno esposte 7 significative opere, due delle quali inedite per l’Italia e dove si potrà ammirare uno straordinario Ritratto in granito verde.

IL CATALOGO DELLA BIENNALE DI PITTURA, SCULTURA, CERAMICA
La Biennale ha un catalogo con scritti del Curatore, il quale per ogni opera compila una breve scheda storico-artistica. Una formula già collaudata nelle precedenti edizioni e che non trova precedenti nelle esposizioni a partire dall’Ottocento.

IL TESTO DI MONS. PIETRO AMATO INVIATO AGLI ARTISTI DE “I COLORI DELLA LUCE”
Si conosce la fonte della luce, ma ciò che non si conoscono sono i suoi confini. Un mare di onde che penetra l’universo e crea mondi nuovi e conseguenti emozioni. È la realtà più  misteriosa che coglie l’uomo, ponendo  interrogativi  esistenziali. Immateriale, genera materia e visioni. Impalpabile, è matrice di vita e di sofferenza. La  si  trova  all’origine  della  coscienza creatrice e della poetica.

I testi sacri dell’antichità raccontano che gli inizi dell’universo sono legati alla separazione della luce dalle tenebre. La luce, distinta dall’oscurità, opposta al buio, è genitrice della vita, dell’uomo in particolare, “venuto alla luce” nel suo affacciarsi in questo mondo. La luce è vita. La vita  è  luce.  È  della  luce,  la creazione; della creazione, le vibrazioni dello spirito; dello spirito, l’emozione del vedere; del vedere, le luminosità, la crescita, il futuro, lo spazio dell’infinito muoversi.

Quando la luce va in sofferenza, nascono i colori, che costituiscono il racconto lirico della purissima luce. La ricomposizione dei colori restituiscono la vibrante luce. L’uomo invoca la luce eterna come ristoro e cessazione dalle sofferenze, espressione cromatica della materia effimera. Anela alla luce immateriale, sede della pace e della qualità della vita in formazione.

Per comprendere i colori e il loro movimento, il Tardo Antico ha voluto mostrare  il  suo  volto attraverso l’arte musiva. Tante tessere per comporre un’immagine. Tante pietruzze cromatiche per restituire la figura, ricomponibile nell’unità per intuizione. Sono immagini raccolte dall’impressione, che muta al battere della luce in continuo movimento. Non un solo istante la tessera musiva è uguale a se stessa, al pari di ogni attimo di luce. La luce, che è la sostanza dell’uomo, non è mai ferma in lui. Ogni attimo è un suo nuovo colore, emozione, sofferenza, amore, creatività inestinguibile.

Si potrebbe riassumere la sua natura con quanto è scritto sul mosaico del vestibolo della Cappella Arcivescovile di Ravenna (fine del V secolo e inizio del VI): Aut lux hic nata est, aut capta libera regnat, o la luce è nata qui o,  fatta prigioniera,  qui libera regna, paradigma del fascino della vita  dell’uomo,  non oppresso dall’uomo.

Gli artisti sono coloro i quali hanno il dono di saperlo esprimere in maniera visiva. Non appartengono alla categoria dei mestieranti sull’uomo. Sono gli affreschisti del canto dello spirito. I più vicini a cogliere la Lux e a piegarsi con pietas sulle espressioni del lumen, ossia sull’uomo partecipe della lux primitiva.

La Biennale, se nell’ultima ha voluto indagare sulle forme che crea la luce, ora si affida agli artisti, perché indaghino sul colore della luce, sul dolore della luce in frantumi, sull’umanità che, fondata sui principi dell’umana famiglia, conosce di fatto gli orgogli e le stupidità dell’uomo sull’altro uomo, nonché l’oscuro e insano ‘disegno’ di spegnere la luce, la vita dell’uomo.

DOVE, QUANDO

Grottaglie (Taranto), Convento di San Francesco di Paola 27 settembre – 16 novembre 2014

Paola (Cosenza), Santuario di San Francesco di Paola 6 dicembre 2014 – 25 gennaio 2015

La Mostra è ideata e curata da mons. Pietro Amato

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