a cura di Mons. Renzo Giuliano, Coordinatore IRCCS della Diocesi di Roma/
“Conoscenza e Misericordia” è stato l’importante ed affascinante titolo di riflessione che ha raccolto nel Giubileo delle università e dei Centri di ricerca e delle Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, un autentico mondo internazionale dedito in questi settori. Questo particolare Giubileo è stato organizzato dal Vicariato di Roma nel suo Ufficio pastorale delle Università e della Sanità, e si è svolto nei giorni dal 7 all’11 settembre u.s. .
Per la prima volta in maniera significativa è stato dato uno spazio particolare agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) presenti nella Città di Roma, cioè a realtà sanitarie impegnate ovviamente nel servizio agli ammalati, ma che da codesta cura procedono al loro interno allo studio, alla ricerca pre-clinica, clinica e, come specifico, traslazionale, ovvero a ricerca che trovi necessariamente e rapidamente applicazione dei suoi risultati nella cura dei pazienti, nelle terapie ospedaliere. Si parla pertanto di strutture sanitare di eccellenza e di servizi ad alta qualità, capaci di innovazione.
L’Auditorium San Paolo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, struttura moderna accanto alla Basilica di San Paolo, ha ospitato tale evento giubilare introdotto dalle parole di saluto della sua Presidente Mariella Enoc, in un esordio che ha sottolineato come la ricerca sia un atto di misericordia ed ogni struttura ospedaliera sia un suo dispensatore, nella verità che la conoscenza non è retaggio di nessuno, ma servizio di amore che dovrà sempre più investire sul futuro dei giovani. Ha portato il saluto Sua Ecc.za Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma per la Pastorale Universitaria e della Salute, ribadendo la vocazione del cristiano ad essere discepolo del Vangelo della misericordia, in un preciso impegno di far superare la misericordia assistenziale in misericordia progettuale.
L’intervento di apertura del Prof. Bruno Dallapiccola, Direttore scientifico dell’Ospedale Bambino Gesù, ha voluto evidenziare il legame tra Conoscenza, Misericordia e Sanità nella storia della medicina, affermando che con Ippocrate si “desacralizza la medicina”, anteriormente intrisa di magia, e solo fra l’8^ e 9^ secolo, accanto ai Monasteri Benedettini, si avranno i primi Ospedali che favoriranno la crescita della conoscenza, a partire dalla Prima Università nel 1088 a Bologna. Premi Nobel a noi abbastanza vicini hanno coniugato con la loro opera i tre termini in studio (Conoscenza – Misericordia – Sanità): Albert Schweitzer, Madre Teresa di Calcutta e l’Associazione Medici senza Frontiere.
L’intervento di fondo della riflessione l’ha offerto il Prof. Francesco Agostino, Docente universitario, Giurista e Filosofo, sulla Lectio: “L’identità del medico tra Scienza e Misericordia”. Pare che al medico sia chiesta competenza, ma non misericordia, si è chiesto. Difatti la medicina ha conosciuto l’unità tra conoscenza e misericordia solo con il Cristianesimo; solo in esso vi è il dovere di accogliere i malati. Da Ippocrate a Platone, il quale distingueva tra il medico degli schiavi, curati per poter lavorare, ed il medico degli uomini liberi, non esisteva il tema della compassione. Da Hobbes, secondo il quale la scienza è “propter potentiam”, si giunge al “funzionalismo” nella conoscenza di oggi. Nel funzionalismo non vi è alcun coinvolgimento della persona con l’oggetto che si studia. La vera conoscenza ci porta a Pascal: si conosce solo ciò che si ama. In tal modo l’identità del medico che vuole conoscere il malato è nell’incontro. E’ così superato il semplice rapporto di lavoro e si innesta l’elemento “gratitudine” in quanto il medico dona parte di sé, divenendo portatore di senso; la guarigione è comunque relazionale. Molto illuminante ancora oggi il nome dell’Ospedale nella lingua francese: Hotel de Dieu! L’accoglienza si fa in nome di Dio.
L’ascolto si è sviluppato poi nella Tavola rotonda che ha visto relatori alcune personalità del mondo manageriale della Sanità sul tema: “Sostenibilità in Sanità”. Si sono susseguiti Giovanni Bissoni (Sub Commissario P.d.R. Sanità per la Regione Lazio); Renato Botti (Direttore Centrale Programmazione sanitaria al Ministero della Salute); Marta Branca (Commissario straordinario dell’Istituto IFO e Spallanzani); Giovanni Leonardi (Direttore Generale Ricerca e Innovazione in Sanità al ministero della Salute); Mario Melazzini (Presidente AIFA); Gualtiero Ricciardi (Presidente Istituto Superiore di Sanità). Tutti gli interventi hanno sviluppato la tematica generale riversandosi sul lato delle politiche di programmazione che dovrebbero permettere la sostenibilità del sistema di cure, al fine di poter realizzare “nell’ambito del perimetro di effettiva operatività, i principi etici e di solidarietà umana posti a fondamento sia della Dottrina sociale della Chiesa che della Carta Costituzionale italiana, in particolare all’art. 32, nell’intento di assicurare in maniera quanto più completa i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie all’intera collettività” (dall’Introduzione del programma).
La Ricerca scientifica in Sanità esalta il valore della Conoscenza, la quale viene a tradursi in sempre più efficaci ed innovative forme di cura per i pazienti, ma anche in più dinamico rapporto medico-paziente, motivato dall’animus di Misericordia, ovvero di dedizione piena. Conoscenza e Misericordia non sono realtà astratte e distinte, ma esse impattano insieme il campo etico, morale, spirituale, ed il più concreto possibile della sofferenza umana.