a cura di S. E. l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Mani/
L’altra categoria di persone che seguiva Gesù erano i Discepoli.
Essere discepolo è uscire dalla folla.
Diventa discepolo chi ,con sempre crescente meravigli, vede nascere la sua vita dal perdono di Dio.
Gesù presenta le esigenze della sua sequela.
“ Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso” (Lc 9,23-25)
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.
La vita è un superamento continuo, è passaggio da uno stadio inferiore ad un superiore, è abbandono delle posizioni raggiunte e proiezione verso nuove frontiere.
“Nessuno può servire a due padroni” (Lc 16,13)