Questa grande fede, che Lo ha spinto sempre ad amare il proprio simile, Gli ha dato la forza di agire per realizzare una umanità più giusta, seguita da una intuizione che Gli suggeriva come l’intelligenza, che Gli era stata donata, potesse essere posta a vantaggio dei “feriti dalla vita” cioè i poveri, i malati e tutte quelle persone che vengono dalla società disumanamente respinti, perché non si può amare Dio se non si ama il prossimo.
Un tale messaggio di così forte impatto, ha fatto breccia negli uomini, soprattutto trai giovani, tant’è che essi Lo hanno sempre seguito, compreso ed amato e la presenza di circa un milione e mezzo di persone in S. Pietro convenute stamani con gioia per sentirlo Beato, era costituito da loro, che ancora una volta hanno impresso nella storia un’ulteriore pagina di amore incancellabile, che rimarrà stampigliata nel cuore di tutti.
Questo esemplare figlio di Polonia, che ha restituito alla patria la libertà usurpata dall’oppressivo marxismo ed ha correttamente denunciato il deleterio egoistico liberalismo laicista, di cui è intriso l’occidente, immergendosi nell’incontro con Dio, ha indicato la corretta via per l’uomo, alzando anche la voce, quando lo riteneva necessario, per condannare i soprusi, le violenze che disprezzavano l’amore verso il prossimo, spingendo tutti, anche i potenti, verso una umanità più giusta e socialmente solidale.
Il Beato Papa Wojtyla con coraggioso impegno e rischio personale ha pagato duramente sulle sue carni, le scelte d’amore, riuscendo a superare la sofferenza nel nome di Cristo, insegnando il vero concetto del perdono e l’accettazione ed il rispetto dell’altro, pur di diversa religione, come verso Gandhi, di cui ne ha apprezzato la vita immolatasi per l’amore verso il prossimo..
Tale grande sensibilità Gli ha consentito, inoltre, di comprendere la solitudine dei giovani e senza indugio alcuno, comprendendone l’urgenza, è sceso con coraggio in campo per rassicurarli che la Chiesa è sempre loro vicina ed è con loro, ricordando a tutti come essi siano la speranza e l’avvenire del mondo, conquistandone subito il cuore, proprio perché non veniva riconosciuta nel Papa alcuna ipocrisia, arroganza o altro, ma soltanto un vero grande amore paterno.
Oggi questi giovani, alcuni già uomini anche sposati, sono nuovamente accorsi in massa a questo nuovo incontro, per ricambiarGli quell’amore che ciascuno aveva percepito, come in un dialogo diretto, personale, arricchito di speranza e liberta’ in Cristo e con gioia riconoscendo in Papa Benedetto XVI il continuatore della Sua missione, con Lui hanno pregato e nel momento in cui tutti hanno espresso pensieri e preghiere di personale riflessione, un silenzio forte, eloquente ha veramente coperto il luogo di un significato trascendente: il Beato Papa Giovanni Paolo II era presente. Sensazione comune meravigliosamente provata da tutti.
Possiamo ben dire che la Chiesa oggi, con questo nuovo Beato e ancora più viva e tutti noi che ci riconosciamo in essa, sentiamo di dover esserGli riconoscenti.
Giovanni Borrelli