Abbiamo detto e scritto tante volte che questa iniziativa non deve essere una banale raccolta di firme distratte, o, peggio, inconsapevoli. Deve essere un grande evento culturale. Ebbene: l’enciclica Evangelium Vitae è lo strumento più organico, più completo, più appassionato, più mobilitante per costruire “una nuova cultura della vita”. È opportuno ricordare che questo documento, pubblicato il 25 marzo 1995, è qualche cosa di più che una enciclica. Era stata richiesta con voto unanime da un concistoro straordinario dei cardinali di tutto il mondo svoltosi a Roma dal 4 al 7 aprile 1991 e Karol Wojtyla, in adempimento di questa domanda, aveva raccolto le riflessioni di tutti i vescovi del mondo per metterle a contributo del suo scritto. Ad essa, il Papa che aveva potentemente contribuito a far cadere il 9 novembre 1989 il muro di Berlino, ha attribuito una eccezionale importanza, tanto da introdurla con un “appassionato appello rivolto a tutti e a ciascuno, in nome di Dio: rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e felicità!” (E.V. n.5). Certamente l’enciclica è un documento religioso, ma a più riprese Giovanni Paolo II si rivolge non solo ai cristiani, ma a tutti gli uomini: “Giungano queste parole a tutti i figli e le figlie della Chiesa! Giungano a tutte le persone di buona volontà, sollecite del bene di ogni uomo e donna e del destino dell’intera società!” (E.V. n.5) “Il Vangelo della vita non è esclusivamente per i credenti: è per tutti. La questione della vita e della sua difesa e promozione non è prerogativa dei soli cristiani. Anche se dalla fede riceve luce e forza straordinarie, essa appartiene ad ogni coscienza umana che aspira alla verità ed è attenta e pensosa per le sorti dell’umanità. Nella vita c’è sicuramente un valore sacro e religioso, ma in nessun modo esso interpella solo i credenti: si tratta, infatti, di un valore che ogni essere umano può cogliere anche alla luce della ragione e che perciò riguarda necessariamente tutti”, “Il Vangelo della vita è per la città degli uomini. Agire a favore della vita è contribuire al rinnovamento della società mediante l’edificazione del bene comune”. “Il ‘popolo della vita’ gioisce di poter condividere con tanti altri il suo impegno, così che sempre più numeroso sia il ‘popolo per la vita’ e la nuova cultura dell’amore e della società possa crescere per il vero bene della città degli uomini” (E.V. n.101). Se vogliamo che l’iniziativa dei cittadini europei sia anche un grande evento culturale, si può immaginare che nella parte finale del suo svolgimento, a partire dal 16 giugno, la raccolta delle adesioni sia accompagnata da pubbliche riflessioni sulla Evangelium Vitae anche a livello locale.
La dimensione culturale non è collegata soltanto alla dimostrazione scientifica e razionale della verità contenuta nelle parole “uno di noi”. Essa è tanto più profonda e pregnante se è collocata nel presente, se, cioè, interpreta il passaggio storico in cui ci troviamo.
IL PROGRAMMA
Le giornate dell’Evangelium Vitae, 15 e 16 giugno 2013, riportano alla memoria dei fedeli una grande enciclica su un grande tema; Roma diventa in questo fine settimana centro mondiale delle realtà cattoliche pro-life, che nel riconfermare l’identità di fede nella vita e nel Suo autore, si stringono attorno a Papa Francesco per ricevere da Lui, ancora una volta, l’indicazione a proseguire ed intensificare i cammini già intrapresi a favore della vita. La giornata di sabato è quella che permette a tutti di approfondire l’Evangelium Vitae con lettura di brani e riflessioni fatte cardinali e vescovi e in specifico, per i fedeli di lingua italiana, dal cardinale Camillo Ruini nella Basilica di S. Giovanni dei Fiorentini (ore 9.30).
Nel pomeriggio i giovani del Mpv italiano animano l’Adorazione Eucaristica in Santa Maria in Traspontina. Nella serata una solenne fiaccolata, intercalata da testimonianze a favore della vita, conclude la prima giornata. Domenica mattina, dalle ore 7.00 si aprono i varchi in Piazza San Pietro per accogliere i pellegrini che affluiscono da ogni parte per la solenne celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco. L’attenta organizzazione del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione tiene costantemente aperto uno sportello in via della Conciliazione 7 per ogni eventualità o necessità inerente alla manifestazione.
L’eccezionalità dell’evento e la concomitanza di esso nel cuore della campagna europea “Uno di noi”, ha suggerito poi, al Mpv italiano, la necessità di chiedere al Pontificio Consiglio il permesso di avere durante le manifestazioni, alcuni gazebo per la raccolta delle firme; essi sono dislocati nelle zone limitrofe Piazza San Pietro e Via della Conciliazione per poter accogliere e incontrare quante più persone del popolo della vita vogliano sottoscrivere l’iniziativa europea.
Fonte, One of us, Paola Mancini.