Il Vaticanese

Giornata Mondiale della Pace: noi, come il Parroco e Papa Francesco sulla strada del Bene

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Giornata Mondiale della Pace

di Fabio Gallo, direttore editoriale/

La prima aurora del nuovo anno è dedicata alla Giornata Mondiale della Pace. Un auspicio forte, vero, utile e che, soprattutto il verificarsi, dipende dall’Essere Umano e non da Dio. Quante volte, nei nostri messaggi, ci troviamo ad augurare cose che non dipendono da noi  come la salute, la felicità dovuta alla ricchezza, sia per i nostri amici che per i loro cari. Come dice don Fausto Cardamone Parroco di San Nicola nella Città di Cosenza, noi non abbiamo nessun potere con il nostro augurio se esso non diventa “agire”, e cioè il comprometterci in prima persona per produrre ciò che auguriamo. Per questo, se riflettiamo, la Sanità non va bene, la Politica non va bene, la Giustizia non va bene; perché noi tutti ci auguriamo che possa migliorare ma non ci adoperiamo per questo.
In questo giorno, esattamente il primo dell’anno nuovo, tenendo presente quanto appena detto, possiamo riflettere sul bene più grande che noi donne e uomini di buona volontà possiamo produrre direttamente con le nostre azioni: la Pace. Se tutti insieme ci adoperassimo per la pace, il nostro mondo avrebbe la Pace. Molte strade conducono alla Pace e scegliendo di fare il bene e di produrre segni di bellezza e bontà da condividere, saremo sulla strada giusta. Scopriremmo una strada in costruzione ove lavorano tante persone che non ci aspettavamo da sempre al lavoro per costruire una strada giusta che hanno bisogno del nostro aiuto. Dunque vi auguro ogni bene, vi auguro la Pace e certi di seguire la via giusta, vi proponiamo le parole di Papa Francesco. Abbiate cura di meditarle e scoprirete il vostro grande potenziale: quello di essere operatori di Pace e Bene.
Fabio Gallo, fondatore della “Carta della Pace”.

da Radiovaticana/

Nella Giornata mondiale della pace, solennità di Maria Madre di Dio, Papa Francesco ha affidato alla Madonna – nell’omelia della Messa celebrata stamane nella Basilica di San Pietro – i desideri del nostro cuore e i bisogni del mondo intero. Il servizio di Roberta Gisotti

Musica

“Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.

Ad aprire il nuovo anno Francesco ha scelto l’antica preghiera di benedizione che Dio aveva suggerito a Mosé, ad accompagnare “il nostro cammino per il tempo che si apre davanti a noi”.

“Sono parole di forza, di coraggio, di speranza. Non una speranza illusoria, basata su fragili promesse umane; neppure una speranza ingenua che immagina migliore il futuro semplicemente perché è futuro. Questa speranza ha la sua ragione proprio nella benedizione di Dio, una benedizione che contiene l’augurio più grande, l’augurio della Chiesa ad ognuno di noi, pieno di tutta la protezione amorevole del Signore, del suo provvidente aiuto”.

Un augurio – ha detto il Papa – che “si è realizzato pienamente in una donna, Maria, in quanto destinata a diventare la Madre di Dio”

“Questo è il titolo principale ed essenziale della Madonna. Si tratta di una qualità, di un ruolo che la fede del popolo cristiano, nella sua tenera e genuina devozione per la mamma celeste, ha percepito da sempre”.

“Madre di Dio” che ci ha preceduti nel nostro cammino di fede e “per questo la sentiamo particolarmente vicina a noi!”

“..la Madre di Dio ha condiviso la nostra condizione, ha dovuto camminare sulle stesse strade frequentate da noi, a volte difficili e oscure, ha dovuto avanzare nel ‘pellegrinaggio della fede’”

Maria “sorgente di speranza e di gioia vera!”, “esempio di umiltà e disponibilità alla volontà di Dio”, che “al calvario tiene accesa la fiamma della fede nella risurrezione del Figlio e la comunica con affetto materno agli altri”

“A Lei affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di giustizia e di pace; e la invochiamo tutti insieme: Santa Madre di Dio!”

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