MILANO – Secondo la tv pubblica spagnola Tve, che cita fonti della polizia, c’erano due milioni di persone all’aeroporto di Cuatro Vientos per la veglia di preghiera con Benedetto XVI. Gli organizzatori attendevano un milione e mezzo di giovani pellegrini: decine di migliaia di giovani si erano trovati nei campi attorno alla base aerea già dalla fine della mattinata, sotto un sole cocente. «Cari amici che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, nè del futuro, nè della vostra debolezza», ha detto il Pontefice ai ragazzi. Ed ancora: «Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo». Poi arriva la denuncia della «cultura relativista dominante» che «rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l’aspirazione più alta dello spirito umano». Infine l’esortazione del Papa: «Vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà». Ma il Papa non è riuscito a terminare l’omelia. Un fortissimo temporale si è abbattuto sull’aeroporto militare durante la a veglia: il Papa ha dovuto interrompere il suo discorso ed è stato protetto da due ombrelli, ma il vento gli ha strappato la papalina. Dopo la sospensione, il Papa ha ripreso brevemente la parola ma non ha completato la lettura dell’omelia. Dopo alcune parole pronunciate in spagnolo, ha poi salutato i giovani pellegrini in italiano, francese, inglese e tedesco, dando loro appuntamento al’indomani mattina. Ai pellegrini italiani ha detto sorridendo: «Questa veglia, con tutte le sue avventure, rimarrà come una esperienza indimenticabile». Il Pontefice è stato poi allontanato dal palco, mentre i pompieri intervenivano per togliere un telo che, gonfiato dalla pioggia, aveva alterato la struttura del palco. Dopo pochi minuti Benedetto XI è tornato per la cerimonia dell’Adorazione.
MANCA L’ACQUA – Intanto c’è un altro allarme, lanciato anche su Facebook: è quello della mancanza di acqua da bere. In molti settori, infatti, le bottigliette d’acqua sono terminate, le fontanelle non funzionano e non resta che comprare acqua ai chioschetti della spianata. Peccato che anche i bar abbiano terminato l’acqua e sia rimasta solo la birra. Su Facebook numerosi pellegrini stanno lanciando l’allarme. Oltre un milione di giovani dovrà passare la notte a Cuatro Vientos, senza acqua.
LA GIORNATA- In mattinata il Papa aveva iniziato confessando quattro ragazzi e poi si era spostato alla cattedrale Almudena per una messa con i seminaristi, al termine della quale, nella sacrestia, ha incontrato privatamente Mariano Rajoy Brey, presidente del Partito popolare, il maggior partito d’opposizione. Alle 13 ha pranzato in nunziatura con i cardinali di Spagna, i vescovi della provincia di Madrid, gli ausiliari di Madrid e il seguito papale. Nel pomeriggio, alle 17 l’incontro in nunziatura con i comitati organizzatori della Gmg, mentre dopo cena si recherà alla Fondazione istituto San Josè, una fondazione benefica che presta assistenza a persone affette da handicap fisici e mentali, dove terrà anche un discorso. La veglia con i giovani, una tradizione nelle Gmg alla vigilia della giornata conclusiva, si protrarrà fin verso le 22.30
L’AVVERTIMENTO– Così dopo mezz’ora di confessionale il Pontefice, durante una solenne messa con i seminaristi nella cattedrale dell’Almudena, ha spiegato: « Cari amici, preparatevi ad essere apostoli con Cristo e come Cristo, per essere compagni di viaggio e servitori degli uomini. Come vivere questi anni di preparazione? Anzitutto devono essere anni di silenzio interiore, di orazione costante, di studio assiduo e di prudente inserimento nell’azione e nelle strutture pastorali della Chiesa». Per poi aggiungere: «Nessuno sceglie il contesto, né i destinatari della propria missione. Ogni epoca ha i suoi problemi, ma Dio offre in ogni tempo la grazia opportuna per farsene carico e superarli con amore e realismo. Per questo in ogni circostanza in cui si trovi, e per quanto dura essa sia, il sacerdote deve portare frutto in ogni ambito di opere buone, custodendo, a tale scopo, sempre vive nel proprio cuore le parole del giorno dell’ordinazione, quelle con le quali lo si esortava a configurare la propria vita al mistero della croce del Signore».
IL DISCORSO- Poi il Papa ha spiegato: «Sostenuti dal suo amore, non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l’esistenza. Può darsi che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano. Sarà allora che una vita profondamente radicata in Cristo si rivelerà realmente come una novità, attraendo con forza coloro che veramente cercano Dio, la verità e la giustizia». Benedetto XVI annuncerà oggi la decisione di dichiarare San Giovanni d’Avila dottore della chiesa. Si tratta della più alta onorificenza della Chiesa cattolica.
LE PROTESTE– Venerdì sera ennesima manifestazione di protesta. Diverse migliaia di persone hanno sfilato nel centro della capitale spagnola, a poche centinaia di metri da Place de Cibeles dove Benedetto XVI ha pronunciato un discorso. I giovani protestano contro i costi della visita papale e le violenze della polizia. Poi hanno gridato: «Questa non è la gioventù del papa!». Ma sempre venerdì ci sono state prove di dialogo. Una cinquantina di giovani dei due gruppi si sono riuniti in assemblea a Puerta del Sol per cercare di capirsi meglio. Ma Avvenire non ci sta. E in un fondo Marco Tarquinio, direttore del quotidiano, scrive: «C’è un mondo politico e culturale che si nutre di desideri leggeri e di slogan furbetti e cattivi, di inimicizie preventive e roventi». «E i risultati sono invettive come quelle scagliate ciecamente contro il Papa e la Chiesa».
Vediamo ora il rendiconto del sito ufficiale della GMG 2011. Ecco l’intervista a don Niccolò Anselmi, Responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI.
Cento mila giovani accompagnati da più di 100 vescovi, oltre 100 le diocesi che si sono gemellate con quelle spagnole, 18 i gruppi che animeranno il Festival della gioventù. Manca meno di un anno dalla Giornata mondiale della gioventù di Madrid (16-21 agosto 2011) e già si comincia a delineare la partecipazione italiana (cfr www.gmg2011.it). Le diocesi, i gruppi, i movimenti e le aggregazioni laicali si stanno muovendo per organizzare una trasferta molto attesa e certamente più facile rispetto a quella della Gmg di Sydney (2008) quando gli italiani furono circa 10 mila. Per fare il punto della situazione il SIR ha intervistato don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale della Cei per la pastorale giovanile (Snpg).
A che punto è l’organizzazione della “spedizione” azzurra?
“Le nostre diocesi sono mobilitate da tempo per raccogliere le iscrizioni alla Giornata di Madrid. Molti rappresentanti diocesani si sono recati in Spagna per i gemellaggi con le diocesi locali (Giorni nelle diocesi 11-15 agosto). È veramente ciò che desideravamo quando avevamo pensato al cammino che ci avrebbe portato a Madrid: 2010 anno della partenza, 2011 anno dell’incontro e 2012 anno del racconto. Per l’anno liturgico 2010-2011 abbiamo pensato, come Snpg, ad un volume di preghiere, testimonianze e proposte di impegno, che sarà a breve in libreria, e che ci seguirà nel percorso verso la Gmg e al Congresso eucaristico nazionale (3-11 settembre 2011, Ancona) dove speriamo di avere due giovani da ogni diocesi”.
Ha parlato di gemellaggi: come stanno procedendo le diocesi italiane?
“Quelle liguri si sono tutte gemellate con quella spagnola di san Sebastian, quelle umbre con Santiago de Compostela, le toscane con Valencia, eccetto Massa Carrara che andrà a Madrid. Le singole diocesi di Lombardia, Marche e Piemonte hanno ciascuna la propria ‘gemella’ spagnola. Anche le altre si stanno muovendo in questa direzione e ciò rappresenta una novità, in quanto nel passato non tutte avevano fatto gemellaggi. I giorni nelle diocesi sono momenti importanti di incontro tra Chiese ed è importante viverli in una logica di dono reciproco. La Gmg, infatti, offre ai giovani l’occasione di stare insieme, pregare, condividere, in definitiva, instaurare delle relazioni vere. I giovani cercano relazioni di qualità. Credo che questa sia anche la strada per la pastorale giovanile, soprattutto ora che l’educazione è al centro degli Orientamenti pastorali della Cei per il prossimo decennio”.
Quanti italiani parteciperanno alla Gmg di Madrid?
“Pensiamo ad un cifra intorno ai 100 mila, numero che testimonia la vitalità delle nostre diocesi e senso di ecclesialità. Sono sempre di meno i giovani che si muovono da soli per partecipare alla Giornata e sempre di più quelli che preferiscono aggregarsi ai gruppi e alle diocesi. Dobbiamo evidenziare anche le forti motivazioni che spingono i giovani a partire che non sono quelle di farsi una vacanza in Spagna, meta facilmente raggiungibile in ogni momento. Si parte per fare un’esperienza di Chiesa con il Papa. I giovani saranno accompagnati da oltre 100 vescovi. Molti di loro terranno anche le catechesi secondo un programma fissato dal Comitato organizzatore spagnolo”.
Stime del Comitato organizzatore spagnolo parlano di 2 milioni di partecipanti. Non sembra, dunque, pesare sui giovani lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa…
“Queste vicende hanno lasciato un segno, però sto notando che tanti nostri giovani continuano ad amare la Chiesa dimostrando maturità e fiducia, senza cadere in facili generalizzazioni che sono dannose”.
Il “contingente” italiano si è sempre fatto apprezzare per capacità organizzativa e creatività nella partecipazione. Sarà così anche a Madrid?
“Come tradizione il ‘contingente’ italiano avrà un punto di riferimento in ‘Casa Italia’ che come SNPG allestiremo presso la scuola italiana che è proprio vicino alla sede del Comitato organizzatore spagnolo. Cercheremo anche di dare supporto a quei 18 gruppi italiani che animeranno il Festival culturale della Gmg, che comprende concerti, spettacoli, mostre e visite guidate. Stiamo pensando ad una ‘Festa degli italiani’, che però non avrà le caratteristiche di un mega raduno per mancanza di spazi adeguati. I nostri avranno una sacca con oggetti che stimoleranno la loro creatività, come una stoffa colorata con la quale potranno confezionarsi qualcosa di tipico, ma anche un cappellino, un rosario missionario, un vademecum di preghiera e canti, uno stuoino e la bandiera italiana. Nel 2011 si festeggerà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e può essere l’occasione per rinsaldare i vincoli. Saremo a Madrid con uno stile di solidarietà: nella quota italiana di partecipazione abbiamo stabilito una piccola cifra da destinare a parrocchie, gruppi e giovani in difficoltà economiche così da permettere loro di partecipare. Una parte della somma andrà alla diocesi africana di Emdeber dove è stato avviato un progetto pastorale durante il triennio dell’Agorà”.
Allora appuntamento a Madrid?
“Stiamo lavorando per questo. Ma il prossimo appuntamento, importante, è la 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani a Reggio Calabria (14-17 ottobre 2010). Ci siamo preparati con una serie di incontri e in Calabria ci saranno dei delegati giovanili che illustreranno proposte concrete elaborate nel corso del Forum nazionale giovani dello scorso aprile”.