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Francesco ai nuovi sacerdoti: il popolo di Dio è un vitellino che vuole il latte dalla mamma

Papa Francesco con un Sacerdote appena ordinato 2014 - Il Vaticanese.it - foto di Fabio Pignata

A cura di Viviana Normando/

Una giornata intensa per Papa Francesco impegnato nella guida e nel cuore della Chiesa, come Vescovo di Roma, ad accogliere nuovi Sacerdoti e nuove Gocce di Sorgente per il mondo. Un giorno speciale per questi giovani che, dopo diversi sacrifici, dopo studi intensi, lontani da casa, nel discernimento, hanno dato un senso alla loro pia vocazione verso Cristo nel Sacerdozio. Grande gioia per le loro famiglie, per i loro amici, per i loro Padri Spirituali e per tutti coloro che li hanno accompagnati nel loro cammino fino a giungere ad oggi e per tutti noi, laici accanto ai sacerdoti, nel prendere atto di questa grandezza, di come l’uomo attinge a Dio, su di Lui può centrare la sua esistenza, incontrare e coinvolgere tanti altri. E l’uomo che trae risorsa in Dio può essere sì la vocazione sacerdotale che si è portata a compimento ma egli stesso potrà essere guida spirituale di laici, imprenditori cristiani e di tutto ciò che renderà uniti gli uni agli altri, nell’ecclesia, nella comunità, nel forgiare un mondo nuovo, nella spiritualità ma proprio nell’applicazione del Vangelo, nella vita quotidiana e nella concretezza. Basta, è l’era di un mondo rinnovato perché è “Gesù che rende nuove tutte le cose”.

Nella Giornata Mondiale, la cinquantunesima, dedicata alle Vocazioni Sacerdotali, nella giornata della festa della mamma, accanto ai silenzi, alla preghiera, alla chiamata, ai sorrisi di tutti, vi sono state le particolari ed essenziali parole di Papa Francesco, che noi di seguito riportiamo tutte ma che si riassumono nell’incitazione ai Sacerdoti ad essere misericordiosi, non chiudendo ad esempio le porte in faccia al fedele, al confessore e persino, come chi cerca i maestri migliori, nell’importunare i sacerdoti di proprio riferimento per attingere al latte della dottrina, della grazia, della guida, come fa un vitellino cercando il latte della mamma.

Il vitellino è il fedele, la mamma è la Chiesa ma in un paragone, ripreso da una citazione di San Cerio d’Arles, che accomuna con un’ immediatezza straordinaria, semplice e moderna, il desiderio e l’azione di rinnovamento  di questa Chiesa del ventunesimo secolo, con l’immagine di un bambino che vuole il latte della mamma ma soprattutto nel primo timore di un vitellino che non subito ha il latte della mucca ma se ne disseta e si sfama solo dandole un colpetto con il muso, cercandola, incitandola.

Quale immagine può essere più bella e più naturale e quale altra può raggiungere così nel profondo e nell’essenziale tutti noi?

Una giornata che si è conclusa con la recita tutti insieme dell’Ave Maria.

FRANCESCO AI NUOVI SACERDOTI: MISERICORDIA E NON CONDANNA

“Non stancatevi mai di essere misericordiosi”: così ha detto Papa Francesco nella Messa di ordinazione dei 13 nuovi presbiteri nella Basilica di San Pietro. Tra questi, ricordiamo, 6 italiani, 4 originari dell’America Latina, uno dal Pakistan, uno dalla Corea del Sud, uno dal Vietnam. Si veda ilvaticanese.wpstag.it in Internazionale e nell’attesa della giornata in unione con i Seminari, in particolare con il Pontificio Seminario Romano Maggiore del Laterano ed i suoi sacerdoti con il loro Rettore don Concetto Occhipinti. Papa Francesco ha raccomandato ai nuovi sacerdoti la “capacità di perdono” sottolineando che “il Signore non è venuto a condannare ma a perdonare”. Quindi, ha affermato che i sacerdoti non sono padroni della dottrina ma alla dottrina piuttosto devono essere fedeli. Francesco ha poi espresso il suo dolore per quanti in confessione hanno sentito che la Chiesa chiudeva loro “le porte in faccia”.

L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO

“Fratelli carissimi, questi nostri figli e fratelli sono stati chiamati all’ordine del presbiterato. Come voi ben sapete il Signore Gesù è il solo Sommo Sacerdote del Nuovo Testamento, ma in Lui anche tutto il popolo santo di Dio è stato costituito popolo sacerdotale. Non di meno fra tutti i suoi discepoli, il Signore Gesù vuole sceglierne alcuni in particolare, perché esercitando pubblicamente nella Chiesa il suo nome e l’ufficio sacerdotale a favore di tutti gli uomini continuassero la sua personale missione di Maestro, Sacerdote e Pastore. Dopo matura riflessione noi stiamo per elevare all’ordine dei presbiteri questi nostri fratelli, perché al servizio di Cristo, Sacerdote e Pastore cooperino a edificare il Corpo di Cristo, che è la Chiesa di Cristo, il Popolo di Dio è tempio santo nello Spirito. Essi saranno infatti configurati a Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, ossia saranno consacrati come veri sacerdoti del Nuovo Testamento. E a questo titolo che li unisce nel sacerdozio al loro vescovo, saranno predicatori del Vangelo, pastori del popolo di Dio e presiederanno le azioni di culto, specialmente nella celebrazione del sacrificio del Signore.

Quanto a voi, fratelli e figli dilettissimi, che state per essere promossi all’ordine del presbiterato, considerate che esercitando il ministero della sacra dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, unico Maestro.

Dispensate a tutti quella parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia, dalle vostre mamme, dalle vostre catechiste. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. Sia, dunque, nutrimento al Popolo di Dio la vostra dottrina, che non è vostra e voi non siete padroni della dottrina! E’ la dottrina del Signore e voi dovete essere fedeli alla dottrina del Signore! Sia, dunque, nutrimento al popolo di Dio la vostra dottrina. Gioia e sostegno ai fedeli di Cristo il profumo della vostra vita, perché con la parola e l’esempio edifichiate la casa di Dio, che è la Chiesa. E così voi continuerete l’opera santificatrice dì Cristo. Mediante il vostro ministero il sacrificio spirituale dei fedeli viene reso perfetto, perché congiunto al sacrificio di Cristo, che per le vostre mani, in nome di tutta la Chiesa, viene offerto … sull’altare della celebrazione dei santi misteri. Riconoscete, dunque, ciò che fate, imitate ciò che celebrate, perché partecipando al mistero della morte e della risurrezione del Signore, portiate la morte di Cristo nelle vostre membra e camminiate con lui in novità di vita.

Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al popolo di Dio; con il sacramento della Penitenza rimetterete i peccati in nome di Cristo e della Chiesa. E qui voglio fermarmi e chiedervi, per l’amore di Gesù Cristo: mai stancatevi di essere misericordiosi! Per favore! Abbiate quella capacità di perdono che ha avuto il Signore, che non è venuto a condannare, ma a perdonare! Abbiate misericordia, tanta! E se viene in voi lo scrupolo di essere troppo “perdonatori”, pensate a quel santo prete del quale vi ho parlato, che andava davanti al Tabernacolo e diceva: “Signore, perdonami se ho perdonato troppo. Ma sei Tu che mi hai dato il cattivo esempio!”. E’ così… Ma io vi dico, davvero, a me fa tanto dolore quanto trovo gente che non va più a confessarsi perché è stata bastonata – male – sgridata; hanno sentito che le porte delle chiese gli si chiudevano in faccia! Per favore, non fate questo: misericordia, misericordia! Il buon pastore entra per la porta e la porta della misericordia sono le piaghe del Signore: se voi non entrate nel vostro ministero per le piaghe del Signore, non sarete buoni pastori.

Con l’olio santo darete sollievo agli infermi; celebrando i riti sacri e innalzando nella varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera. Consapevoli di essere stati scelti fra gli uomini e costituiti in loro per attendere alle cose di Dio, esercitate in letizia e in carità sincera l’opera sacerdotale di Cristo, unicamente intenti a piacere a Dio e non a voi stessi.

E pensate quello che diceva Sant’Agostino dei pastori che cercavano di piacere a se stessi, che usavano le pecorelle del Signore come pasto e per vestirsi, per indossare la maestà di un ministero che non si sapesse che fosse di Dio. Infine partecipando alla missione di Cristo, Capo e Pastore, in comunione filiale con il vostro vescovo, impegnatevi ad unire i fedeli in un’unica famiglia per condurli a Dio Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito Santo.

Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare di salvare ciò che era perduto.

REGINA COELI. L’INCITAZIONE DI FRANCESCO: IMPORTUNATE I VOSTRI SACERDOTI E VESCOVI

Importunate i vostri pastori perché siano buoni pastori, vi guidino bene, vi diano “il latte della dottrina e della grazia”. E’ questa l’esortazione rivolta ai fedeli da Papa Francesco, al Regina Caeli in Piazza San Pietro, dopo la Messa per l’ordinazione dei tredici sacerdoti. Il Pontefice ha sottolineato che oggi molti si propongono come “pastori” delle nostre esistenze, ma solo Gesù è il vero Pastore che ci dona la vita in pienezza. Quindi, ha rivolto un saluto particolare alle mamme nel giorno a loro dedicato.

Tenerezza, amore e dono per avere la vita in abbondanza. E’ questo che troviamo nel rapporto che Gesù, il Buon Pastore di cui parla il Vangelo domenicale, ha con i suoi discepoli. E proprio questo rapporto, sottolinea Papa Francesco, è “il modello delle relazioni tra i cristiani e delle relazioni umane”:

“Molti anche oggi, come ai tempi di Gesù, si propongono come ‘pastori’ delle nostre esistenze; ma solo il Risorto è il vero Pastore, che ci dà la vita in abbondanza. Invito tutti ad avere fiducia nel Signore che ci guida. Ma non solo ci guida, ci accompagna, cammina con noi. Ascoltiamo con mente e cuore aperti la sua Parola, per alimentare la nostra fede, illuminare la nostra coscienza e seguire gli insegnamenti del Vangelo”.

IL POPOLO DI DIO E’ UN VITELLINO CHE VUOLE IL LATTE DALLA MAMMA

Il Papa ha chiesto, dunque, ai fedeli di aiutare i vescovi e i sacerdoti “ad essere buoni pastori”. Francesco ha preso spunto da uno scritto di San Cesario d’Arles che paragona il Popolo di Dio ad un vitellino che ha fame e vuole il latte dalla mucca, dalla madre, che però sembra come trattenerlo.

IL PARAGONE IMMEDIATO TRATTO DA SAN CESARIO D’ARLES

“E cosa fa il vitellino? Bussa col suo naso alla mammella della mucca, perché venga il latte. E’ bella l’immagine! “Così voi – dice questo santo – dovete essere con i pastori: bussare sempre alla loro porta, al loro cuore, perché vi diano il latte della dottrina, il latte della grazia e il latte della guida”. Vi chiedo, per favore, di importunare i pastori, disturbare i pastori, a tutti noi pastori, perché noi diamo a voi il latte della grazia, della dottrina e della guida. Importunare!”.

“Ad imitazione di Gesù – ha detto riprendendo la Evangelii Gaudium – ogni Pastore a volte si porrà davanti per indicare la strada e sostenere la speranza del popolo”, altre volte “starà semplicemente in mezzo a tutti con la sua vicinanza semplice e misericordiosa, e in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro”:

“Che tutti i Pastori siano così! Ma voi importunate i pastori, perché ci diano la guida della dottrina e della grazia”.

NELLA GIORNATA MONDIALE DELLE VOCAZIONI

E nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Papa ha sottolineato che “la chiamata a seguire Gesù è nello stesso tempo entusiasmante e impegnativa”. Perché si realizzi, ha soggiunto, “è necessario sempre entrare in profonda amicizia con il Signore per poter vivere di Lui e per Lui”:

“Preghiamo per i giovani, forse qui in Piazza c’è qualcuno che sente questa voce del Signore che lo chiama al sacerdozio: preghiamo per lui se è qui, e per tutti i giovani che sono così”:

Al momento dei saluti ai pellegrini, giunti come sempre numerosissimi, il Papa ha rivolto un pensiero speciale ad una iniziativa di nuova evangelizzazione:

“Saluto le Comunità Neocatecumenali che in queste domeniche del tempo di Pasqua portano l’annuncio di Gesù risorto in 100 piazze di Roma e in tante città del mondo. Il Signore vi doni la gioia del Vangelo. E andate avanti voi, che siete bravi!”

AUGURI A TUTTE LE MAMME!

Quindi ha salutato quanti – bambini e ragazzi – ricevono in questi giorni la Prima Comunione e la Cresima ed ha rivolto una preghiera particolare a tutte le mamme nella Giornata a loro dedicata:

“Vi invito a dedicare un bel ricordo e una preghiera a tutte le mamme. Salutiamo le mamme. Affidandole alla Mamma di Gesù, per le nostre mamme e per tutte le mamme, preghiamo la Madonna. (Recita Ave Maria) Un grande saluto alle mamme: un grande saluto!”.

Fonte, www.news.va, Radio Vaticana, Il Vaticanese.it.

Foto, Il Vaticanese.it, Fabio Pignata.

Si veda ilvaticanese.wpstag.it in “Internazionale”.

 

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