Nell’entusiasmo e nella sorpresa per l’elezione di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, è passato in secondo piano un aspetto della sua prima apparizione molto significativo, e importantissimo per i cattolici: oltre a dare la benedizione Urbi ed Orbi, come da tradizione, il Pontefice ha voluto concedere anche l’indulgenza plenaria. Un fatto straordinario ma quasi ignorato, tanto è vero che non se ne trova quasi traccia nei resoconti, e persino nel briefing in sala stampa vaticana (dove si parla di tutto, anche dei componenti chimici usati per fare la fumata) non è praticamente stata citata.
L’indulgenza plenaria è una dottrina della Chiesa cattolica che prevede la possibilità di cancellare la pena temporale di un peccato, ovvero di quelle pene che si dovrebbe scontare in Terra con preghiere e penitenze o, nell’Aldilà, con il Purgatorio. Il peccato ha infatti due conseguenze, la pena eterna – che si cancella con la confessione – e appunto la pena temporale. L’indulgenza plenaria (come quella parziale, che si riferisce solo a una parte delle pene temporali) permette a chi ne beneficia di estinguere le conseguenze del peccato non purificate dalla confessione.
L’indulgenza è un istituto di cui spesso la Chiesa ha abusato in passato, vendendo le indulgenze specialmente ai regnanti e ai nobili in cambio di denaro, tanto poi da essere caduta in disuso: è però ancora prevista dalla dottrina e nella Costituzione Apostolica per mano di Paolo Vi:
L’indulgenza è parziale o plenaria a seconda che liberi in parte, o in tutto, dalla pena temporale dovuta ai peccati
L’indulgenza plenaria è quindi un evento eccezionale solitamente riservato agli anni giubilari, e infatti l’ultima volta era stata concessa da Giovanni Paolo II per il Giubileo del 2000. La particolarità di quella di ieri sera è che l’indulgenza è stata garantita non solo ai presenti in Piazza San Pietro ma anche a tutti coloro che stavano assistendo tramite qualsiasi canale tecnologico.
Ma come funziona l’indulgenza plenaria? Per cominciare bisogna essere cattolici battezzati e non essere in peccato mortale: per ottenere l’indulgenza (anche dai peccati precedentemente confessati) bisogna confessarsi e prendere la Comunione entro 7 giorni dalla concessione dell’indulgenza, ma va bene anche se la confessione e la Comunione è avvenuta nei 7 giorni precedenti. Solo a questo punto l’indulgenza plenaria è effettivamente valida per il fedele.