”I sacchi a pelo accanto ai computer – spiega all’ASCA Carla Cotti, del Cdr – hanno due perche’ e un come. Il primo e’ un perche’ simbolico: il giornale non e’ solo del gruppo dirigente del partito della Rifordazione comunista, ha vent’anni di storia appena festeggiati e appartiene a militanti, lettori, simpatizzanti, che con le persone che lo hanno fatto, hanno dato voce a pezzi di storia del Paese. Il secondo perche’ e’ pratico: vogliamo salvare i posti di lavoro che il giornale sia vivo e la trattativa riprenda”.
L’editore, invece, ricorda Cotti ”ha annunciato l’addio alle edicole senza voler esaminare le nostre proposte, con un suicidio preventivo prima ancora di sedersi al tavolo”.
Il ”come” parla di un’occupazione aperta ”che ha parlato anche in conferenza stampa con le voci di precari, operai, ilcdr del Manifesto dell’Unita’, rappresentanti di giornalisti e studenti precari – conclude Cotti -. Roberto Natale, dell’Fnsi, ci ha annunciato che il Comitato per la difesa al diritto all’informazione ha stabilito la sua sede provvisoria presso il giornale, vertenza pilota di questa battaglia contro i tagli indiscriminati”.
La mobilitazione guarda al 15 gennaio, quando verranno attribuite le risorse del Fondo Letta. Quanto a Mrc, l’editore del quotidiano, si chiede che torni al tavolo delle trattative e vagli ogni proposta, comprese soluzioni-ponte, anche con l’aiuto delle sottoscrizioni.