Insomma, volete dirci “Chi ha pagato quel buffet?” Vuoi vedere che questo buffet si è fatto da solo? E poi…se il Papa sta facendo una domanda.., quanto tempo impiegano i suoi collaboratori a rispondere?
LO SCANDALO DELLO SCANDALO E’ L’OMERTA’ IN VATICANO
Ora che lo scandalo è scoppiato, il problema non è più il buffet dei Vip e degli amici degli amici, ma il fatto che il Sommo Pontefice è circondato da persone che danno l’impressione di giocare a scarica barile, finendo per sminuire la storica precisione di cui è maestra il Vaticano. Già più di qualcuno asserisce che ne sta andando dell’immagine stessa della Chiesa ed è difficile comprendere, per chi si batte in prima linea, come sia possibile che all’immagine della Chiesa di Papa Francesco, che è la Chiesa di tutti, qualcuno si ostini a far corrispondere un’altro volto: quello di una Chiesa incipriata, barocca e verminosa.
Vale la pena di analizzare, se pur brevemente, quanto accaduto e ILVATICANESE.IT lo farà intervistando Fabio Gallo, l’esperto della Fondazione “Paolo di Tarso” che recentemente non ha esitato a demolire (letteralmente, ndr) il grande evento dello Sport che portava il nome di “Insieme a Francesco – Champions for Peace”, solo perché le cose non quadravano e l’evento avrebbe potuto compromettere l’immagine di Papa Francesco. Un comportamento, quello di Fabio Gallo, che oggi diventa un modello e un esempio da imitare, soprattutto alla luce di questo scandalo.
COSA DICE LA CRONACA
Pare che Papa Francesco, il pontefice che ha riportato al centro della Chiesa povertà e sobrietà, non abbia alcuna intenzione di chiudere un occhio sulla festa vip organizzata sul terrazzo della prefettura degli Affari economici del Vaticano in occasione della canonizzazione di Wojtyla e Roncalli del 27 aprile.
IL PAPA CHIEDE CHIARIMENTI A FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI
Bergoglio chiede chiarimenti e sul banco degli imputati finisce Francesca Immacolata Chaouqui che si difende rispondendo: “Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito nè parterre nè inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura”. Ma voci di corridoio dicono che sarebbe stata lei, membro della discussa commissione economica per la revisione economica, a organizzare il party. A fare il suo nome non è una persona qualsiasi bensì il presidente della Prefettura Pontificia stessa, il cardinale Giuseppe Versaldi che, respingendo qualsiasi responsabilità, ha svelato la delusione di Bergoglio affermando: “Papa Francesco non è rimasto contento, per usare un eufemismo”.
LA CHAOUQUI SMENTISCE MA LEI C’ERA E ACCOGLIEVA I VIP
La Chaouqui smentisce e, abbandonata la diplomazia, anzi, il buon senso, usa Twitter e si difende con una serie di post: “Oggi sono in tutte le edicole. Con le solite bugie. Sorrido e aspetto. Vediamo quando passerà”. Poi continua: “Io avanti per la mia strada al fianco di @Pontifex_it” (il profilo Twitter del Papa, ndr). “Guerra santa contro il buffet dei vip 18mila euro per sedie e panini”. Di certo – scrive TGCOM – a quel party, lei c’era. Tanto che, proprio quel giorno, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto: “Io non ho invitato nessuno, ho accolto chi mi ha chiesto di assistere alla cerimonia”, si legge in uno dei commenti al post.
I VIP SUL TERRAZZO CHE NON E’ IL PARADISO
Questa volta, a quanto pare, il Paradiso era sotto e l’Inferno sopra. Sotto, il Santo Padre ignaro di tutto insieme a quasi un milione di fedeli, la Diplomazia, i Potenti della Terra. Sopra le terrazze della Prefettura Pontificia, invece, “loro” i Vip. Tra essi con la Chaouqui, l’imprenditore vicino al premier Renzi, Marco Carrai, il presidente dello Ior, Ernst Von Freyberg, il responsabile delle relazioni esterne di Eni, Leonardo Bellodi, Bruno Vespa, Maria Latella, Antonio Preziosi e altri ancora.
PAPA FRANCESCO E’ DISPIACIUTO E VUOLE ANDARE FINO IN FONDO
Coinvolti degli sponsor? – Papa Francesco vuole sapere tutto di quella festa. Chi ha organizzato e, soprattutto, chi ha pagato. Il cardinal Versaldi ha così contattato diverse aziende: “Egregio, Le sarei grato se potesse darmi qualche riscontro sia circa le persone eventualmente presentatesi a lei sia circa l’importo richiesto e a quale scopo specifico. Come Lei può intendere, si tratta di un fatto grave in cui la Prefettura da me presieduta è stata coinvolta a sua insaputa e in cui l’immagine della Santa Sede risulta compromessa”. Si parla di un contributo parecchio oneroso, fino a 18mila euro. E di inviti con tanto di stemma del Vaticano contraffatto. Un “giallo” che, secondo alcune fonti, avrebbe così deluso Papa Francesco da portarlo alle lacrime.
DUE DOMANDE A FABIO GALLO
IL VATICANESE.IT: lei per molto meno ha fatto saltare un evento intitolato a Papa Francesco esponendosi anche a molte critiche. Oggi lei ha vinto alla luce di questo scandalo. Cosa ne pensa?
Fabio Gallo: una breve premessa è opportuna: chi conosce bene la vita sa bene che un Ente che opera nel mondo della Carità e lo fa per davvero, e in questo caso lo Stato della Città del Vaticano, non può fare a meno di ringraziare i suoi tanti benefattori al cui buon cuore si deve la vita salva di tanta gente. Detto ciò il festino sulle mura leonine da privè da discobar all’aperto è stata, senza mezzi termini, un’offesa all’immagine di Sua Santità e alla Santa Madre Chiesa, alle Nazioni i cui rappresentanti, rigorosamente come sempre, hanno assistito dai posti loro spettanti e non ultimo è un’offesa a centinaia di migliaia di fedeli provenienti dal mondo che, per assistere all’evento di fede, hanno letteralmente dormito a terra.
ILVATICANESE.IT: in questo caso cosa si dovrebbe fare?
Fabio Gallo: usare il buon senso e non dimenticare che non è la testa e cioè il Papa che deve proteggere il corpo ma il contrario: siamo noi laici, il corpo, che dobbiamo proteggere il Papa e la Chiesa tutta. Chi ha commesso questo atto lascivo e superficiale ha fatto il contrario. Il festino non si è organizzato da solo e senza risposte alle domande del Papa ritengo che più di qualcuno dovrebbe essere trasferito ad altri uffici dove non possono fare danni di questo genere. Magari in buona fede, ma a questi livelli ciò che conta è proteggere i Papa a tutti i costi e in tutti i modi e con esso la Chiesa con analisi preventive, rispettando il cerimoniale e tenendo sempre presente che la Chiesa di sempre, quella di Gesù Cristo, è principalmente la Chiesa degli ultimi. Ecco, abbiamo visto cosa succede quando la si vuol far diventare spettacolo da vip.
ILVATICANESE.IT: da dove nasce il suo amore per il Santo Padre e per la Chiesa?
Fabio Gallo: dall’esperienza di un uomo di carne come lei. La Chiesa si deve amare e non discutere. Sono gli stessi uomini della Chiesa che per amore nei confronti di Gesù devono perdonarsi e farsi perdonare come tutti noi.
ILVATICANESE: è vero che i componenti della Fondazione “Paolo di Tarso” giurano fedeltà al Papa?
Fabio Gallo: Guardi la storia, le stragi quotidiane di tanti innocenti, le guerre in ogni angolo del pianeta, le ingiustizie, quanti diritti negati, la fame, i giudici iniqui, gli errori di re, regine, dittatori, imperi, partiti, movimenti contro la vita; e guardi un qualsiasi telegiornale, ascolti qualsiasi radiogiornale, e guardi come abbiamo ridotto il pianeta, quanti giovani senza speranze. Ora mi dica se le viene così difficile giurare fedeltà al Santo Padre e alla Santa Madre Chiesa. E’ l’unica cosa bella in questo mondo che possiamo fare liberamente e non di nascosto.
ILVATICANESE: ma questa fedeltà paga?
Fabio Gallo: assolutamente no…., assolutamente si.
ILVATICANESE: vorrebbe dire qualcosa a chi ha organizzato il festino per i Vip?
Fabio Gallo: si: Gesù è troppo, troppo, troppo buono.