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Papa Francesco: Domenica della Palme con 250mila fedeli in Piazza San Pietro.

Papa Francesco - Piazza San Pietro - Domenica delle Palme
Papa Francesco - Piazza San Pietro - Domenica delle Palme

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A cura di Viviana Normando

Roma – Città del Vaticano – Domenica delle Palme – “Gioia, croce, giovani”. La Piazza San Pietro e’ gremita di palme al vento, alzate dalle tantissime mani di uomini, donne e bambini, per essere benedette in questa Domenica delle Palme 2013 da Papa Francesco apparso in preghiera con il capo chino mentre e’ passato tra la sua gente seguito da un corteo di pace. Sopra di lui, al momento della benedizione che ha preceduto la Santa Messa, in pochi se ne sono accorti, alcuni gabbiani si sono posati sulla croce dell’obelisco e hanno testimoniato insieme a tutti, proprio li, il gesto benedicente del Sommo Pontefice.

I GABBIANI GIOCHERELLONI INTORNO A PAPA FRANCESCO
Dalle colombe di Papa Wojtyla ai gabbiani di Papa Francesco – pensiamo – non potendo fare a meno di notare quello strano fare dei gabbiani in un volo che sembrava volere partecipare a questa giornata di riflessione e pace. Chi non ricorda quel gabbiano che si è posato a riposare prima della fumata bianca sul comignolo della Cappella Sistina? I Cardinali portano un ramo di palma, grande, come fosse la croce, la croce di tutti, come ‘ricordava sempre loro Benedetto XVI’. ‘Voi Cardinali siete Principi per questo’, ha detto Papa Francesco. E poi ancora, tutti dietro il Papa, ‘portato dai gabbiani’ che non si arrendono al volo consueto bensì sembrano essere il segno del vento che conduce tra noi lo Spirito Santo.

LE PAROLE DEL VANGELO
Le parole del Vangelo scandiscono la storia del Figlio dell’Uomo al cospetto del Giudizio degli uomini che crocifiggendolo compiono le sacre scritture dandoci un Dio che su di se ha voluto si manifestasse l’ultimo sacrificio di sangue: quello di Dio stesso divenuto “alleanza” tra gli Uomini e le Donne di buona volontà.
La Messa ha inizio tra le note della preghiera cantata intonata dal cantore del coro della Diocesi di Roma guidato da Marco Frisina. Prosegue tutto straordinariamente in grande compostezza, incitati dal silenzio di Papa Francesco.

LA MORTE DI GESU’ E’ UNA SCENA DI LUCE
“La morte di Gesu’
– dice Papa Francesco nell’omelia – e’ una scena di luce.
Sentiamo Gesu’ non solo come re ma come un amico, che si e’ abbassato a camminare con noi. La parola gioia e’ importante. E’ la prima di questa giornata.

NON SIATE MAI TRISTI: UN CRISTIANO NON PUO’ ESSERLO
Non siate mai tristi, un cristiano non puo’ esserlo, un cristiano non puo’ scoraggiarsi.
Per favore non fatevi rubare la speranza. La nostra gioia nasce dall’avere incontrato una persona che e’ in mezzo a noi. Nasce quando nella vita abbiamo problemi insormontabili. Ed e’ in questo momento che viene il maligno, che sembra un angelo, dove noi seguiamo Gesu’ perche’ lui sa qual e’ la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare nel mondo. Poi pensando al perche’ Gesu’ entra in Gerusalemme per morire sulla croce, ci viene in mente la seconda parola, la Croce, perche’ il suo trono regale e’ il regno della croce. Voi siete principi ci ricorda la frase che Benedetto XVI diceva ai Cardinali perche’ portate la croce di Gesu’. Gesu’ prende su di se’, il male, la sporcizia, tutti i peccati del mondo, i nostri peccati, le nostre mancanze, le guerre, le violenze, tutte le ferite che il male infligge all’umanità. Poi ancora.., mia nonna ci diceva ‘il sudario non ha tasche’. Gesu’ sente tutto il male, con il suo amore lo vince nella resurrezione. Oggi in questa piazza ci sono tanti giovani. Ecco la terza parola, giovani. Cari giovani, vi ho visto nella processione, vi immagino intorno a Gesu’ innalzando le vostre palme, voi giovani ci dite che dobbiamo vivere la fede giovane a tutte le eta’, con cuore giovane. Il re che ci accompagna arriva fino alla croce per noi ed e’ molto speciale. Voi giovani andate pellegrini, portate la croce per dire a tutti che Gesu’ ha portato la riconciliazione. Anche io mi porto sulle orme di Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI. Vi do appuntamento in Brasile, a Rio de Janeiro, preparatevi spiritualmente alla prossima Giornata Mondiale della Gioventu’, perche’ i giovani devono dire al mondo quanto e’ buono Gesu’!” Tra uno scrosciante applauso in Piazza San Pietro da parte dei giovani presenti, numerosissimi, e di tutti, il Papa conclude: “Tre parole gioia, croce, giovani. Seguiamo Gesu’ in questa settimana santa e in tutta la nostra vita. Cosi sia con l’intercessione della Beata Vergine Maria”. 

La mattinata si conclude con un lungo giro nella Piazza, in cui i fedeli dall’inizio alla fine sono rimasti in sorprendente raccoglimento. Un giro quello di Papa Francesco, sorridente, desueto e ricco di sorprese, il cammino del Pastore tra e con il suo gregge.

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