a cura di S. E. l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Mani/
La parola di Dio oggi ci parla del matrimonio, proprio nel giorno in cui si apre il Sinodo sulla famiglia. Gesù non fa una teologia del matrimonio ma va all’essenziale riferendosi ai primi capitoli della Genesi. Anche noi faremo la stessa cosa sottolineando con Lui due punti importanti. Dio ha creato la coppia. In questi tempi le nozioni più elementari sono ignorate o neglette e non è inutile ricordare che tutta la rivelazione biblica veicola un alta idea del matrimonio. L’unione dell’uomo e della donna non è una maledizione o una necessità insignificante, è invece chiaro che Dio ha creato l’umanità in coppia: “uomo e donna li creò” e che questa coppia non era all’origine che una sola carne, creata ad immagine di Dio. C’è una natura comune tra donna e uomo e viene da Dio a cui assomigliano soltanto in coppia. Questa idea è sviluppata in tutta la bibbia fino all’ultimo libro (Ap21). La donna è stata tratta dall’uomo dormiente per cui i due sono una sola realtà spirituale perché la carne dell’uomo è spirituale, i padri ci dicono che dal sonno di Cristo nella morte è nata la Chiesa, chiamata per questo sposa di Cristo. Ed è dalla Chiesa che nasceranno gli uomini nuovi. Ciò vuol dire prima di tutto che il matrimonio è un’avventura spirituale più che fisica. Un uomo e una donna, guidati dalla Provvidenza divina ricostruiscono quella cellula iniziale e perfetta voluta da Dio che realizza così l’icona di Dio, l’immagine di Dio. L’amore. Anche indipendentemente dall’amore l’unione dell’uomo e della donna è una realtà sacra, quasi divina perché può produrre un essere umano, un’anima eterna, dotata di libertà con capacità di amore e di intelligenza … ad immagine di Dio. Quando poi l’amore presiede a questa unione, fa di questa realtà già sacra per se stessa la presenza del Cristo, perché dove è l’amore Dio è presente. Il matrimonio però non è soltanto la cellula base, originale, associata all’opera della creazione attraverso la procreazione, ma il matrimonio è anche un cammino verso la santità. Gli sposi son due creature che si uniscono per realizzare insieme il progetto battesimale della santità. Per loro la santità significa soprattutto realizzare quella unità che è propria della Santissima Trinità. “Che siano uno come noi siamo uno! Che siano perfetti nell’unità” (Gv 17,21-23). Questa unità è creata dall’amore e l’unione dell’uomo e della donna è l’alto legame di questa unità e di questo amore. Ecco perché Gesù ricorda: “Ciò che Dio ha unito l’uomo non lo separi”. Sarebbe distruggere l’opera da Dio, distruggere l’icona, sfigurare l’immagine di Dio: l’adulterio.
Ecco perché i cristiani hanno un alta idea del matrimonio, malgrado le apparenze e le difficoltà. Il matrimonio realizza il piano iniziale del Creatore, una comunità creata a sua immagine. Trasfigurata dal Cristo risorto che manda il suo Spirito la coppia diventa Chiesa, comunione di fede, speranza e carità, corpo di Cristo, via verso la santità. Ciò che Dio si è impegnato a costruire l’uomo non può distruggerlo.
Buona Domenica!