“Alcuni si nutrono con il denaro, altri con il successo e la vanità, altri con il potere e l’orgoglio. Ma il cibo che ci nutre veramente e che ci sazia è soltanto quello che ci dà il Signore!”. Questo è il fulcro delle parole di Papa Francesco in occasione della Solennità del Corpus Domini 2014, in concomitanza del Giubileo Eucaristico che già aveva indetto il Papa Emerito Benedetto XVI e che quest’anno vedrà ancora cerimonie ed eventi dedicati alla storia e al valore dell’istituzione di questa festa solenne, in virtù del Corpo di Cristo, fino alle chiusure delle Porte Sante in novembre 2014 della cattedrale di Santa Cristina a Bolsena e del Duomo di Orvieto.
Si clicchi sui motori di ricerca su ilvaticanese.wpstag.it, la storia del Corpus Domini che parte dalla Chiesa di Santa Cristina sulle rive del Lago di Bolsena.
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RICORDIAMO LO SCORSO CORPUS DOMINI
L’anno scorso abbiamo camminato tutti insieme accanto a Papa Francesco, a capo scoperto, che non aveva voluto come da tradizione inginocchiarsi innanzi all’Ostensorio con il Santissimo Sacramento ma aveva scelto di stare in mezzo alla gente nella processione più importante dell’anno, perchè dedicata a Cristo, al senso dell’essere cristiani.
EDUCARE AD ESSERE CRISTIANI
Quest’anno per ribadire con più forza il concetto ed educare in silenzio noi cristiani Papa Francesco ha fatto sì che l’Eucarestia fosse contemplata da tutti, con assoluta centralità sul Corpo di Cristo, nella processione da San Giovanni in Laterano alla Basilica di Santa Maria Maggiore senza il Pontefice che invece ha atteso tutti ed ha concesso ai fedeli e ai convenuti al termine della Solennità la Sua Benedizione.
Pubblichiamo alcune immagini gentilmente concesse da Fabio Pignata a Il Vaticanese.it.
V.N.
COSA E’ ACCADUTO E COSA CI INDICA DI FARE IL PAPA NEL QUOTIDIANO
Imparare a “riconoscere il pane falso” che corrompe: il cibo che “ci sazia è soltanto quello che ci dà il Signore”. Così il Papa che ha celebrato la Messa nella Solennità del Corpus Domini, sul Sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano. Al termine della celebrazione, il Papa si è recato direttamente in auto coperta alla Piazza di Santa Maria Maggiore dove ha atteso l’arrivo della processione con il Santissimo Sacramento. Quindi ha impartito la Benedizione Solenne.
IL PAPA CHE SI FA DA PARTE PER CRISTO
Recuperare la memoria delle “tristi vicende del passato superate grazie all’intervento di Dio” e non avere una “memoria malata” rimpiangendo le cipolle dell’Egitto come il popolo di Israele nel deserto. Nell’omelia Papa Francesco si richiama, infatti, alla prima Lettura tratta dal libro del Deuteronomio quando Mosè esorta il popolo a non dimenticare i 40 anni nel deserto e la liberazione dall’Egitto:
IL RITORNO ALL’ESSENZIALE
“L’invito è quello di ritornare all’essenziale, all’esperienza della totale dipendenza da Dio, quando la sopravvivenza era affidata alla sua mano, perché l’uomo comprendesse che ‘non vive soltanto di pane, ma … di quanto esce dalla bocca del Signore’”.
Oltre alla fame fisica, l’uomo ha una fame che non può essere saziata con il cibo ordinario: è “fame di vita, “di amore” e “di eternità” . Gesù “ ci dona questo cibo”, dice il Papa : “il suo Corpo – afferma – è il vero cibo sotto la specie del pane; il suo Sangue è la vera bevanda sotto la specie del vino”. La manna del deserto era figura di un cibo che soddisfa questa fame profonda. Il Corpo di Cristo è capace di dare “vita eterna” “perché la sostanza di questo pane è Amore”.
L’EUCARESTIA E’ PER OGNI PERSONA AFFAMATA E BISOGNOSA DI RIGENERARE LE PROPRIE FORZE
Un amore che si comunica nell’Eucaristia, “sempre a disposizione di ogni persona affamata e bisognosa di rigenerare le proprie forze”:
COSA VUOL DIRE VIVERE L’ESPERIENZA DELLA FEDE
“Vivere l’esperienza della fede significa lasciarsi nutrire dal Signore e costruire la propria esistenza non sui beni materiali, ma sulla realtà che non perisce: i doni di Dio, la sua Parola e il suo Corpo”.
Attorno però ci sono tante offerte di cibo “che non vengono dal Signore e che apparentemente soddisfano di più”, rileva il Papa: “alcuni – dice – si nutrono con il denaro, altri con il successo e la vanità, altri con il potere e l’orgoglio:
“Ma il cibo che ci nutre veramente e che ci sazia è soltanto quello che ci dà il Signore! Il cibo che ci offre il Signore è diverso dagli altri, e forse non ci sembra così gustoso come certe vivande che ci offre il mondo. Allora sogniamo altri pasti, come gli ebrei nel deserto, i quali rimpiangevano la carne e le cipolle che mangiavano in Egitto, ma dimenticavano che quei pasti li mangiavano alla tavola della schiavitù”.
In quei momenti, sottolinea, avevano “una memoria malata”, selettiva. Il Papa esorta dunque a chiedersi dove vogliamo magiare: se alla tavola del Signore o nella schiavitù:
RECUPERIAMO LA MEMORIA E DISTINGUIAMO IL PANE FALSO CHE ILLUDE E CORROMPE
“Il Padre ci dice: ‘Ti ho nutrito di manna che tu non conoscevi’. Recuperiamo la memoria: questo è il compito, recuperare la memoria; e impariamo a riconoscere il pane falso che illude e corrompe, perché frutto dell’egoismo, dell’autosufficienza e del peccato”.
Quindi ricordando la processione con il Santissimo Sacramento che segue la Messa il Papa sottolinea che “l’Ostia è la nostra manna, mediante la quale il Signore ci dona se stesso”:
“A Lui ci rivolgiamo con fiducia: Gesù, difendici dalle tentazioni del cibo mondano che ci rende schiavi: è cibo avvelenato; purifica la nostra memoria, affinché non resti prigioniera nella selettività egoista e mondana, ma sia memoria viva della tua presenza lungo la storia del tuo popolo, memoria che si fa ‘memoriale’ del tuo gesto di amore redentivo”.
Conclusa la celebrazione, il Papa si è recato con l’auto coperta alla Piazza di Santa Maria Maggiore mentre la processione con il Santissimo Sacramento si è snodata a piedi lungo Via Merulana. Al termine, il Papa ha impartito la Benedizione Solenne.
Fonte, Radio Vaticana, Debora Donnini, www.news.va.
Tratto dal Vaticanese.it
CORPUS DOMINI: LA STORIA DELLA SOLENNITA’
Quando ha inizio la celebrazione del Corpus Domini e cos’è? Il Miracolo Eucaristico che portò alla celebrazione annuale del Corpus Domini, la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, accadde nel 1263 nella Chiesa di S. Cristina a Bolsena, in provincia di Viterbo, nel Lazio. Un sacerdote boemo, di passaggio, si era incamminato per la via Francigena diretto sulla tomba di Pietro per dissolvere i suoi dubbi di fede e in particolare sul Mistero Eucaristico. Pietro da Praga sacerdote, infatti, non credeva più nel Sacramento dell’Eucarestia e del Vino ovvero nella “transustanziazione” del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue del Signore. Al ritorno sulla Via Cassia, in un territorio dove Via Francigena e Via Cassia si incrociano, solo in parte rincuorato dalla preghiera sul sepolcro di Pietro, si fermò nella Chiesa di S. Cristina, affascinato dal martirio di questa Santa, una delle prime martiri agli albori della Chiesa, in data 24 luglio del 303 o 304 d.C.. Pietro da Praga celebrò una Messa in Santa Cristina e ad un tratto l’ostia divenne carne e iniziò a trasudare sangue. Impaurito il sacerdote avvolse l’ostia in un corporale di lino, mentre il sangue bagnava anche il pavimento e i gradini dell’altare, e la nascose fino a che non portò a Papa Urbano IV, in quel momento ad Orvieto, il corporale macchiato del sangue divino. Il Papa riconobbe vero il miracolo manifestatosi a chi non credeva più, dopo una serie di accertamenti condotti da Giacomo Vescovo di Orvieto e proprio dai Dottori della Chiesa Tommaso Tommaso D’Aquino e da Bonaventura, originario di Civita di Bagnoregio, sempre in provincia di Viterbo, colui che ad esempio fu il biografo della seconda versione della vita di Francesco di Assisi, santo insieme a Tommaso.
RICONOSCIMENTO DEL MIRACOLO
Venne costruito così il Duomo di Orvieto, disegnato in forme romaniche da Arnolfo di Cambio e proseguito in gotico da Lorenzo Maitani, dove attualmente l’ostia e il corporale macchiato, vengono custoditi a ricordo di quel giorno, in un capolavoro di oreficeria senese, il reliquiario marmoreo (1358) di Ugolino da Vieri.
LA BOLLA PER UFFICIALIZZARE LA FESTA DEL CORPUS DOMINI
Il Papa Urbano IV emanò una “Bolla transiturus de hoc mondo” l’11 agosto 1264, in cui istituì la solennità del Corpus Domini, del corpo del Signore, da celebrare in tutto il mondo tra i riti eucaristici. Da quel momento il primo giovedì dopo l’ottava di Pentecoste, ogni anno si celebra il Miracolo Eucaristico, il Corpus Domini.
La popolarità della festa crebbe, ad un certo punto, anche grazie al Concilio di Trento allorchè si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa.
Le processioni e le adorazioni prolungate celebrate in questa solennità, manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano nell’Eucarestia.
Nel culto del Santissimo Sacramento la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con Cristo, Presente nell’Eucaristia in Corpo, Sangue, anima e Divinità.
2013-2014: GIUBILEO STRAORDINARIO DEL CORPUS DOMINI
Nel 2013, in particolare, ricorre il Giubileo Eucaristico, ovvero sono trascorsi 750 anni dal fatto accaduto a Santa Cristina di Bolsena. Benedetto XVI ha ufficializzato tale celebrazione giubilare, proclamando un Giubileo Straordinario iniziato lo scorso 13 gennaio 2013 con l’apertura delle Porte Sante del Duomo di Orvieto e della Cattedrale di Santa Cristina a Bolsena e che si conclude nel mese di novembre 2014 con la chiusura delle Porte Sante.
La celebrazione del Corpus Domini e dei riti eucaristici avviene nel mondo e ogni anno cambia data, tra maggio e giugno, a seconda del giorno della pasqua e della conseguente pentecoste.
L’OSTIA E IL CORPORALE DI BOLSENA OGGI A ORVIETO
Oggi nel Duomo di Orvieto, voluto da subito l’accaduto appositamente per conservare l’ostia, vi sono ancora la stessa ostia, il corporale e i purificatoi, memoria tangibile di quel giorno e del miracolo di Cristo.
A BOLSENA SONO LE PIETRE BAGNATE DAL SANGUE DIVINO
Mentre a Bolsena, dopo varie vicende, sono conservate tre delle Pietre bagnate dal Sangue, che furono poste in tre cibori sopra l’altare maggiore della cappella costruita nel 1726 e una quarta pietra si trova situata all’interno di un reliquiario opera di Ravelli.
MA IL PAPA CI INSEGNA CHE CRISTO E’ OVUNQUE ED E’ PER UN CRISTIANO CIBO CHE SAZIA PER DAVVERO E CENTRALITA’ DEI NOSTRI GIORNI.
V.N.