Questo evento rappresenta “un augurio di rinascita” per Roma: ci sono “le ferite”, così come “le situazioni difficili”, ma “occorre andare oltre” perché “ci sono bellezze che devono venire fuori, sempre, in maniera – direi – ancora più evidente”. Con queste parole il cardinale vicario Angelo De Donatis ha commentato, ai microfoni di Radio Vaticana Italia, la riapertura di san Giuseppe dei falegnami, il cui tetto è crollato lo scorso 30 agosto. La chiesa cinquecentesca, che sorge sopra il Carcere Mamertino fra il Campidoglio e i Fori Imperiali, sarà visitabile, a lavori ancora in corso, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, fatta eccezione per il 28 dicembre. “La speranza è qualcosa di veramente reale e concreto – ha aggiunto il porporato – è il non fermarsi, è il camminare nella vita con la fiducia nella presenza del Signore, che non ci abbandona mai”.
Riaperta anche la prigione di san Pietro e san Paolo
In questi giorni di festa e di riapertura, sarà possibile ammirare il presepe ligneo, realizzato nei primi anni del XVII secolo da Giovan Battista Montano, e collocato originariamente nel lacunare centrale del soffitto crollato. “San Giuseppe dei falegnami non verrà ancora riaperta al culto – ha chiarito all’agenzia Ansa il vescovo Daniele Libanori, ausiliare per la diocesi di Roma e rettore della chiesa di san Giuseppe dei falegnami – ma quello che ci preme è di riproporre alla città un monumento che sembrava perduto e che, invece, grazie a una bella sinergia di lavoro, è agli inizi di una nuova vita”. Riaperto al pubblico anche il Carcere Mamertino, o Tulliano, che si trova al di sotto della cinquecentesca chiesa e la cui gestione è affidata all’Opera Romana Pellegrinaggi.
Fonte News.va – di Alessandro Guarasci – Città del Vaticano