ASCA – Citta’ del Vaticano – L’uomo e la donna non sono ”frutti del caso”, ma rispondono ad ”un disegno di benevolenza della ragione eterna di Dio che con la potenza creatrice e redentrice della sua Parola da’ origine al mondo”: lo ha detto papa Benedetto XVI durante la catechesi dell’udienza del mercoledi’. ”La nostra vocazione – ha ammonito il pontefice – non e’ semplicemente stare nel mondo, e’ qualcosa di piu’ grande: e’ l’essere scelti da Dio, ancora prima della creazione del mondo, nel Figlio, in Gesu’ Cristo”, perche’ ”l’iniziativa divina precede ogni risposta umana”. Il ”disegno di benevolenza” di Dio, in altre parole, ”non e’ rimasto nel silenzio di Dio, nell’altezza del suo cielo”, e ”non e’ qualcosa che viene a sovrapporsi alla nostra umanita’, ma e’ il compimento delle aspirazioni piu’ profonde, di quel desiderio di infinito e di pienezza che alberga nell’intimo dell’essere umano, e lo apre ad una felicita’ non momentanea e limitata, ma eterna”. Aprirsi al ”disegno di benevolenza” di Dio, ha concluso Benedetto XVI, ”porta ad un cambiamento fondamentale e totalizzante del modo di rapportarsi con l’intera realta”’, ad una vera ”conversione”, ad un ”cambiamento di mentalita”’, perche’ tale disegno ”diventa il senso che sostiene la vita, la roccia su cui essa puo’ trovare stabilita”’.