Qualità dell’istruzione per vere scuole cattoliche.
Un incoraggiamento “a continuare a prestare attenzione alla qualità dell’istruzione nelle scuole presenti nelle diocesi, e ad assicurare che siano autenticamente cattoliche” è stato rivolto da Benedetto XVI stamane, giovedì 8 settembre, a un gruppo di vescovi dell’India ricevuti nella sala del Concistoro del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.
Con quella odierna sono riprese, dopo la pausa estiva, le udienze del Papa ai vescovi di tutto il mondo in occasione delle tradizionali visite ad limina Apostolorum. L’ultimo gruppo – anche in quella circostanza si era trattato di vescovi indiani di rito latino – era stato ricevuto in Vaticano il 17 giugno scorso. Quello incontrato a Castel Gandolfo è il sesto gruppo di presuli del subcontinente indiano ricevuti dal Papa quest’anno. L’udienza si è svolta – come ha spiegato il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza episcopale indiana ricordando l’attentato che la mattina del 6 settembre ha colpito l’Alta Corte della capitale indiana, provocando una decina di morti per l’esplosione di un ordigno – “nell’ombra dell’attacco terroristico di due giorni fa a New Delhi, ma anche nella luce della festa della Natività di Maria, che ci ha donato il Principe della pace: e in questa duplice ricorrenza – ha invitato il porporato – preghiamo per la pace nel nostro Paese e nella nostra regione”.
Nel suo discorso il Papa si è soffermato sulle istituzioni ecclesiastiche negli Stati di Maharrashtra, Karnataka, Gujarat e Goa – da dove provenivano i presuli incontrati – e sul “contributo inestimabile” da esse offerto “al benessere della società in generale”.
Tra queste un posto speciale è occupato dalle scuole “che sono – ha detto il Pontefice – una testimonianza eccezionale del vostro impegno per l’educazione e la formazione dei nostri cari giovani”. Quindi ha messo in luce come tutte le attività della Chiesa debbano arricchire il Popolo di Dio della verità che rende liberi. “Questa verità salvifica al centro del deposito della fede – ha esortato – deve restare il fondamento di tutti gli sforzi della Chiesa, proposti ad altri sempre con rispetto, ma anche senza compromessi”.
Infine il Papa ha fatto riferimento al ruolo significativo di testimonianza svolto dai religiosi, uomini e donne, “eroi misconosciuti della vitalità della Chiesa a livello locale”. Per Benedetto XVI, infatti, “al di sopra e al di là delle loro opere apostoliche, i religiosi e le loro esistenze sono una fonte di fecondità spirituale per tutta la comunità cristiana”.