Benedetto XVI ai giovani calabresi indica risorse positive per cultura “anti clan”

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Bendetto XVI su IL VATICANESE.IT

In vista del suo viaggio di domenica in Calabria, Benedetto XVI indica come risorse positive delle giovani generazioni i «forti legami familiari e attaccamento alla loro terra, alla sua storia e alle sue tradizioni religiose; sincerità e fedeltà nei rapporti interpersonali; generosità nel servizio e nella condivisione con il prossimo e impegno nel contrastare la cultura mafiosa».

La visita in Calabria di Papa Ratzinger durerà più o meno 12 ore. A Lamezia celebrerà la messa nell’area del Consorzio ex-Sir, che da domenica sarà intitolata al suo nome, pranzerà con i vescovi nell’episcopio di Lamezia, dove saluterà anche gli organizzatori della visita pastorale in Calabria.
A Serra San Bruno incontrerà la popolazione, celebrerà i vespri, incontrerà la comunità dei certosini, visitando anche una cella e l’infermeria, firmerà il registro degli ospiti illustri.
Benedetto XVI fa rotta verso la Calabria, per il 25/o viaggio italiano del pontificato, che domenica 9 ottobre lo porterà a Lamezia Terme e Serra San Bruno. Sarà la sua prima volta da papa in Calabria, dove Giovanni Paolo II è stato due volte, nell’84 e nell’86.
Papa Ratzinger a Lamezia, – il punto più stretto della penisola italiana, dove la distanza tra mar Ionio e Mare Tirreno è di meno di 40 chilometri – visiterà una delle più giovani città italiane, costituita amministrativamente nel ’68, dall’unione di tre comuni. A Serra San Bruno invece sarà nella antichissima certosa dove si vive secondo uno stile di vita monastico che ha circa nove secoli. Fedeli e vescovi sono in fermento per l’arrivo del Papa, particolare eccitazione a Lamezia, dopo che un convegno scientifico ha stabilito che sono passati 890 anni dalla visita di un papa in città: era il 1121 quando ci fu la visita di Callisto II mentre Giovanni Paolo II nell’84 atterrò all’aeroporto ma non entrò in città. Mons. Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia, ha ricordato i problemi dei giovani calabresi, molti dei quali sono costretti ad emigrare per mancanza di lavoro. E ha espresso la «speranza» che la visita «diventi realmente – ha detto a Radiovaticana – una primavera, quella primavera che questi giovani attendono , affinchè possano rimanere in questa terra».
Anche il vescovo di Catanzaro, Vincenzo Bertolone, ha posto l’accento sul «momento storico e sociale particolarmente delicato» e sulle ricadute in Calabria «di una crisi economica che si traduce in una mancata crescita dal punto di vista culturale e sociale», augurandosi che la presenza del Papa possa suscitare «una scintilla di speranza». Dal canto suo Benedetto XVI, in un messaggio della scorsa settimana ai vescovi calabresi, ha rilevato quanto sia «difficile» la condizione dei giovani, a causa di «i problemi diffusi, quali la mancanza di lavoro, una religiosità a volte poco personalizzata con conseguente scissione tra fede e vita, il secolarismo dilagante, la criminalità organizzata». E ha indicato come risorse positive delle giovani generazioni i «forti legami familiari e attaccamento alla loro terra, alla sua storia e alle sue tradizioni religiose; sincerità e fedeltà nei rapporti interpersonali; generosità nel servizio e nella condivisione con il prossimo e impegno nel contrastare la cultura mafiosa».

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