Assisi, 21 ottobre alle 17,30 presso la sala San Gregorio il pianista romano Fausto Bongelli interpreterà i brani vincitori del secondo Concorso di composizione Assisi Suono Sacro, quest’anno dedicato appunto al pianoforte.
Il concerto di Premiazione vedrà l’esecuzione di Risveglio di Giuseppe D’Angelo, Ch’io porti la luce di Luca Monteverdi e di Ricuarz di Lorenzo Di Vora. Il resto del programma prevede brani a firma dei compositori in giuria Fabrizio De Rossi Re, Roberto Davide Rusconi e Cristophe Guyard. Presenterà la serata Simona Esposito.
Il Concorso giunto alla seconda edizione, con iscrizioni provenienti da diverse regioni d’Italia, si pone come valida opportunità di pensare la musica contemporanea ispirata al sacro e alla spiritualità, in vista di un rilancio della stessa nel panorama odierno.
Assisi Suono Sacro è un progetto musicale (Direttore artistico e ideatore Andrea Ceccomori) attorno ad Assisi e all’universo musicale che più naturalmente gli è congeniale: la musica sacra e più in generale spirituale. All’insegna dello spirito francescano e della valorizzazione di Assisi come centro spirituale internazionale.
L’Umbria, lo spirito Assisi e di Francesco sono quindi i pilastri di ispirazione della filosofia dell’Associazione: che è quella di testimoniare grazie a quel potente strumento che è la musica messaggi di rinnovamento e di solidarietà, creando nuovi modi di pensare, produrre e fruire la musica.
Il Focus del progetto attorno a cui ruota Assisi Suono Sacro è pertanto il recupero della fonte originaria del suono, ovvero, da sempre, la sua dimensione sacra: farla uscire dalle categorie consuete, create da convenzioni sociali, da limiti geografici e storici e liberarla nel mondo affinchè l’uomo si liberi nell’uomo. Nella convinzione che la musica, lungi dall’essere banalmente un prodotto, possa costituire uno straordinario strumento per un luminoso processo di evoluzione personale e sociale. Una musica quindi senza generi preconcetti, aperta ed infinita, che poggi semiologicamente su una molteplicità di linguaggi, fino ad espanderli verso la non forma.